Conto Corrente Cointestato: Cos’è, Vantaggi e Svantaggi
Il conto corrente cointestato è semplicemente un normalissimo conto corrente bancario, ma con un’unica differenza: i titolari possono essere due o più persone.
Questo strumento è solitamente molto utile alle coppie o alle famiglie, in quanto ciascun componente ha accesso al conto e può quindi depositare denaro, prelevarne o comunque effettuare operazioni in banca o da casa sul web con l’internet banking.
Ormai ogni persona possiede dunque un conto corrente postale o bancario, ma alla banca viene pagato il costo di apertura e di mantenimento di unico conto, senza alcuna spesa speciale in più per il servizio.
Se non si hanno particolari esigenze che necessitano il mantenimento di più contratti, dunque, questa soluzione può essere interessante per ricevere lo stipendio ed accreditare le bollette, incanalando tutte le finanze familiari in un unico “calderone”.
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Cointestazione conto corrente: come aprire un conto cointestato?
Aprire un conto corrente cointestato è molto semplice: l’unica cosa da fare è presentarsi nella banca prescelta e depositare le firme originali di ciascun intestatario.
Se invece si desidera allargare un conto corrente già esistente basterà portare con se la persona da far subentrare in banca e depositare anche in questo caso la sua firma originale.
Attenzione però, perché ad oggi esistono due tipi di conti correnti cointestati, ed è bene informarsi sulla scelta da effettuare, come? Semplice, leggendo questo articolo.
Innanzitutto esistono i conti cointestati a firma congiunta, ovvero quelli in cui è richiesta la presenza di tutti i firmatari per poter effettuare prelievi, emissioni di assegni, bonifici, eccetera.
Poi esistono invece i conti a firma disgiunta, che sono più comodi e veloci in molti casi, in quanto permettono ad ogni titolare di fare tutti i movimenti desiderati senza l’autorizzazione degli altri firmatari e proprietari del conto.
Questa soluzione è spesso quella più scelta dalle famiglie e dalle coppie che non vogliono perdere tempo in processi burocratici; la prima è invece preferita da chi apre un conto corrente per risparmiare e quindi utilizza il conto come un deposito inutilizzato.
Questa forma di conto corrente cointestato può avere sia i suoi vantaggi sia i suoi svantaggi: se tra le due persone intestatarie c’è massima fiducia, questo sistema velocizza i tempi e diminuisce le spese, allo stesso tempo è però necessario essere al corrente dei rischi esistenti, soprattutto se il conto è caratterizzato da somme ingenti.
Non sarebbe infatti la prima volta che uno dei due intestatari sperpera tutto il denaro presente, creando magari anche dei debiti con la banca.
Ovviamente la parte lesa ha il diritto di rivalsa per la sua quota, sempre che l’altro intestatario non sia nel frattempo scappato.
Conto Cointestato, successione in caso di morte: come funziona per l’eredità?
Come gestire il caso di successione conto corrente cointestato? E’ una domanda piuttosto frequente che può interessare nei casi in cui si è di fronte ad una successione a seguito della morte di uno dei due cointestatari.
La normativa è stata aggiornata recentemente e, come abbiamo visto, si può dire che in sede contrattuale è possibile pattuire ognuno dei due correntisti è legittimato a disporre in autonomia dell’intera provvista disponibile, anche se il denaro appartiene solo ad uno: siamo nell’ipotesi della firma disgiunta di cui abbiamo detto prima. Questo, invece, non è possibile se si opta per la firma congiunta.
Il problema è legato al subingresso degli eredi nel rapporto. Al riguardo vengono in nostro soccorso gli articoli 1854 e 1298 del codice civile:
“Nel caso in cui il conti sia intestato a più persone, con facoltà per le medesime di compiere operazioni anche separatamente, gli intestatari sono considerati creditori o debitori in soliso dei saldi del conto.” (art. 1854 CC)”
Il codice civile inoltre spiega che:
“…L’obbligazione in solido si divide tra i diversi debitori o tra i diversi creditori, salvo che sia stata contratta nell’interesse esclusivo di uno di essi. Le parti di ciascuno si presumono uguali, se non risulta diversamente.” (Art. 1298 CC).
In pratica, quindi, se c’è conto cointestato gli eredi si troveranno ad avere sull’asse ereditario un credito pari al 50% della somma presente sul conto. Non c’è, quindi, alcuna “intromissione” degli eredi nel contratto stipulato con la banca.
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Ulteriori risorse utili
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Buon proseguimento su Affari Miei!
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