Come si Compila un Assegno Bancario: Guida alla Compilazione
Quante volte vi sarà capitato di trovarvi nella situazione di dover compilare bollettini, assegni o altre pratiche ed essere sopraffatti da dubbi? Tutte le voci da riempire e i dati da inserire possono mandare in confusione chi non è abituato a compilare questi mezzi di pagamento.
Indubbiamente uno dei casi di maggiore dubbio è legato proprio agli assegni: come si compila un assegno bancario? Questa procedura non è difficoltosa, ma per chi non esegue questa operazione abitualmente c’è il rischio di dimenticarsi qualche importante passaggio.
In questo articolo cerchiamo di illustrarvi le modalità per svolgere questo procedimento nel modo corretto.
In Questo Articolo Si Parla di:
Come compilare un assegno bancario: l’importo
Innanzitutto iniziamo dando una definizione di cosa sia l’assegno: si tratta di un titolo di credito e di uno strumento di pagamento che mira a procurare al portatore disponibilità di denaro immediata.
È uno strumento molto diffuso e sempre più adoperato proprio per la sua comodità e la sua rapidità, tanto che oggi essere in grado di compilarlo è fondamentale.
La diffusione di questa modalità di pagamento è dovuta alla normativa antiriciclaggio, finalizzata alla lotta al riciclaggio del denaro sporco, per cui per il pagamento di importi pari o superiori ai 2500 euro è richiesta l’intermediazione da parte di soggetti autorizzati, come le banche.
fonte foto: sostariffe.it
Dopo questa breve premessa analizziamo le modalità di compilazione degli assegni bancari.
La prima informazione che viene richiesta è quella riguardante il luogo e la data dell’emissione: tale sezione si trova nella parte alta dell’assegno e richiede quindi il nome della città in cui viene emesso il titolo e la data precisa, ossia la data completa di mese e anno.
Queste informazioni sono fondamentali per la determinazione dei tempi di scadenza del titolo.
Inoltre bisogna sapere che segnare una data differente da quella in cui l’assegno viene staccato comporta sanzioni a carattere legale: la data segnata non può essere nè anticipata nè posticipata.
In secondo luogo bisogna indicare l’importo in cifre, voce posizionata nella parte alta, a destra.
Per effettuare questo passaggio senza errori bisogna contrassegnare i due numeri decimali separandoli con una virgola: per esempio 750,00 in caso di cifra piena, 750,50 quando vi sono i centesimi.
Dopo aver messo la cifra in questo modo è necessario riportare l’importo in lettere: questo campo si trova nell’intera riga centrale, dove l’importo da trasferire deve essere trascritto in lettere.
La virgola che separa la somma di denaro (prima riportata in cifre) ora va sostituita da una sbarra: ad esempio, riprendendo gli esempi di prima, settecentocinquanta/00 oppure settecentocinquanta/50:i decimali vanno sempre inclusi.
I nominativi dei soggetti
Dopo aver analizzato le sezioni dedicate ai dati numerici (data e importo), passiamo ad affrontare le parti dell’assegno dedicate ai dati anagrafici delle persone coinvolte nel trasferimento di denaro.
Innanzitutto sull’assegno vengono richieste le generalità del beneficiario: si tratta di colui che riceve la somma versata e trasferita.
Il nome e il cognome devono essere trascritti in forma leggibile nel campo presente sotto quello dedicato alla “somma espressa in lettere”. Specificare correttamente il beneficiario è fondamentale, in quanto senza il beneficiario espresso l’assegno non sarà mai valido.
Infine colui che emette l’assegno deve apporre la firma nell’ultima riga in basso, dedicata a chi emette l’assegno(ossia il correntista).
Tale firma deve coincidere con quella depositata in banca al momento della richiesta del carnet degli assegni.
Altre informazioni
Sinora abbiamo dato alcuni dei dati principali di cui bisogna essere a conoscenza nel trasferimento di denaro tramite assegno.
In questo paragrafo aggiungiamo alcune informazioni.
Ad esempio, in quanto ormai i soldi vengono trasferiti non soltanto in Italia, ma anche da un Paese all’altro, gli assegni possono essere compilati in qualunque lingua dei Paesi europei.
Altre informazioni che vengono richieste sono il numero del conto corrente e il codice della banca dove si può cambiare l’assegno.
Assegno non trasferibile
Per limitare la circolazione dell’assegno colui che lo sta staccando deve apporre la clausola “non trasferibile” in entrambe le facciate dell’assegno: ciò impedisce al possessore del titolo di trasferire il titolo stesso ad altri.
La presenza della clausola “non trasferibile” e l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario consentono di godere di maggiore sicurezza.
Infatti lo scopo di questa condizione è quello di limitare i danni derivanti dallo smarrimento o furto: la normativa antiriciclaggio vuole tutelare chi utilizza correttamente questi particolari strumenti di pagamento contribuendo, quindi, ad ostacolare gli utilizzi impropri per finalità illecite o criminose. Non solo: questa condizione è obbligatoria in caso di importi pari o superiori a 2500 euro, sempre in ragione della normativa sull’antiriciclaggio.
Il blocchetto degli assegni, comunque, viene rilasciato dalle banche già fornito della clausola di non trasferibilità.
I tempi di validità degli assegni
Dopo aver capito quali sono i dati e le regole da seguire per compilare correttamente un assegno, ora analizziamo i giusti tempi in cui il titolo dovrebbe essere versato o cambiato.
Il tempo massimo a disposizione per il suo versamento o il cambio è di 8 giorni, se il beneficiario risiede nello stesso comune della filiale della banca di chi lo ha emesso.
I giorni salgono a 15 nei casi in cui il beneficiario abbia la sua residenza in un comune differente da quello dove ha sede la filiale della banca di riferimento.
Assegni a se stessi
È possibile inviare assegni a se stessi? La risposta è affermativa: esiste questa possibilità. In questo caso la formula impiegata è quella dell’assegno “a me medesimo” o “a me stesso” e si utilizza per il trasferimento di soldi da conti in banche diverse.
Inserire questa formula esclude, ovviamente, che l’assegno sia incassato da persona diversa: per questo un assegno compilato in questo modo diventa un assegno assimilabile a quello non trasferibile, anche se non viene richiesta l’apposizione della clausola di non trasferibilità.
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