Obbligazioni Bancarie: Come Scegliere le Migliori
Tra le varie forme di investimento dei risparmi proposte ai consumatori abbiamo le obbligazioni bancarie: come fare a scegliere le migliori?
I risparmiatori più accorti si guardano intorno chiedendosi come investire i soldi in maniera sicura e, possibilmente, redditizia.
Le banche, un po’ come le Poste, sfruttano il rapporto fiduciario che hanno con i clienti (soprattutto quelle di caratura locale) per piazzare sovente prodotti il cui rendimento netto è inferiore rispetto a quanto il mercato offre.
Attenzione, l’ho detto tante volte: quando si parla di rendimento non mi riferisco soltanto al tasso di interesse promesso ma al guadagno netto che si calcola sottraendo i costi impliciti ed espliciti dell’investimento.
Se questa è la prima volta su Affari Miei, ti invito a leggere le sezioni dedicate alla finanza ed ai conti deposito. Più in generale, poi, potrebbe tornare utile l’articolo introduttivo sugli investimenti in obbligazioni.
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Migliori obbligazioni bancarie: come scegliere consapevolmente
Partiamo con il fare una premessa molto schietta: secondo me le obbligazioni bancarie non sono affatto un investimento sicuro paragonabile ai BTP governativi.
Sebbene i bond dello Stato siano esposti al rischio del default del nostro Paese, infatti, possiamo dire che questo rischio è assai più remoto rispetto al fallimento di una banca che, invece, è tutt’altro che impossibile.
Le recenti riforme normative, inoltre, hanno prevista una nuova regolamentazione europea dei crack bancari: il cosiddetto bail-in consente, infatti, il salvataggio interno mediante il prelievo dai risparmiatori. Chiedi ai risparmiatori di Banca Marche e Banca Etruria: il dramma che stanno vivendo deve essere esemplificativo di ciò che può succedere.
Il nuovo meccanismo, attuato in Italia dal governo Renzi, consente alla Banca d’Italia di accollare l’eventuale spesa derivante da un default prima di tutto agli azionisti e poi ai vari creditori come possono essere gli obbligazionisti o coloro che posseggono ricchi depositi (oltre i 100 mila euro).
Ciò serve, sostanzialmente, per evitare che qualche furbetto faccia un crack con un istituto bancario ed a pagare siano lo Stato e la collettività.
Al di là di ciò che pensi, dunque, sulla nuova previsione, quello che ti importa da risparmiatore è l’individuazione di un criterio utile a decidere come scegliere la banca migliore e più solida.
Ma approfondiamo.
Rischi
Come detto, il pericolo é limitato a una situazione di fallimento e di default della banca. Si tratta come anticipato di una situazione rara, basti pensare al caso delle obbligazioni MPS e della banca MPS, che ha avuto il supporto dello Stato.
In altre parole, anche se la banca dovesse tracollare, si comincerà per prima cosa a riscuotere tutti i crediti che essa vanta, quindi a vendere tutte le sue attività (immobili, attrezzature, ecc.), in modo da poter pagare i dipendenti, i creditori e anche gli obbligazionisti.
Attenzione: non tutti gli obbligazionisti hanno lo stesso valore. Basta pensare che i titolari di obbligazioni senior sono pagati prima dei titolari di Upper II. Cinsideriamo anche che, in caso di scarsità di denaro, le obbligazioni potrebbero essere rimborsate solo parzialmente.
I bond più sicuri sono quelli garantiti. In ogni caso, per considerare i rischi, può tornare utile l’immagine che ho estratto dal noto portale rischiocalcolato.it che mette in fila i principali istituti italiani sulla base di un valore detto Common Equity Tier 1.
Per capirci, si tratta di un indice che rapporta il capitale ordinario versato (CET 1) e le attività ponderate per il rischio. La Banca Centrale Europea ritiene che il CET 1 debba essere pari almeno all’8%.
Avvalendoci sempre di quanto dice Rischio Calcolato, ci sono altri due criteri da considerare: la performance del titolo azionario della singola banca rispetto al comparto in generale (se tutte le banche vanno bene e la vostra va male qualcosa vorrà dire) e la cronaca che riguarda l’istituto (inchieste, scandali e simili).
Detto questo, ho fornito le informazioni essenziali per capire se è sicuro oppure no comprare obbligazioni bancarie di questo o di quell’istituto.
Se vuoi lavorare sulla tua formazione in questo ambito, ti consiglio di scaricare l’e-book gratuito.
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Obbligazioni bancarie: come valutare il rendimento netto
Veniamo ora a noi e parliamo del rendimento netto ipotizzato.
In genere le obbligazioni vengono confrontate con i BTP governativi, anche se non godono dell’aiutino della tassazione agevolata al 12,50%.
Più che metterci a fare un elenco con classifiche di rendimenti, ti consiglio di leggere attentamente le condizioni contrattuali delle obbligazioni che ti propongo: osserva, infatti, il valore della componente azionaria (ciò che effettivamente andate a investire) e gli oneri impliciti (cioè quanto viene prelevato dal tuo versamento).
Valuta, poi, eventuali altri costi e commissioni che la banca applica al fine di individuare l’investimento netto, epurato dai costi, che andate a fare: compara, quindi, tra le banche che offrono meno costi prima di scegliere in base al tasso ipotizzato.
Altro aspetto, infine, da tenere in considerazione riguarda la liquidabilità: chi compra obbligazioni sa bene che spesso può tornare utile o necessario rivenderle.
Assicurati di acquistare da un istituto che gode di buona fiducia, così da poter vendere velocemente nel caso in cui tu voglia virare verso altri lidi.
Ulteriori risorse utili
Qui su Affari Miei puoi trovare la sezione dedicata interamente alle obbligazioni. Qui di seguito, invece, puoi leggere le guide che ho messo a punto per investire.
- Che Investitore Sei? Scopri Subito il Tuo Percorso
- Percorso per Investire: Guida per Neo Lavoratori
- Percorso per Investire: Guida per Giovani Coppie con Figli
- Percorso per Investire: Guida per Mezza Età
- Percorso per Investire: Guida per Over 65
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