ETF Paesi Emergenti: Conviene Investire sui Paesi BRICS e sulle Economie in Via di Sviluppo?

Oggi torno a parlarti di ETF e lo faccio con una categoria di titoli decisamente particolare: gli ETF Paesi Emergenti, ovvero fondi a gestione automatica che puntano proprio sui paesi in via di sviluppo economico.

Si tratta di investimenti decisamente particolari, che in molti propongono facendosi forti dei rendimenti molto alti che, potenzialmente, possono offrire.

Dato che si tratta, almeno a mio modo di vedere la cosa, di uno strumento relativamente complesso, pur essendo semplice nel suo funzionamento, ho deciso di offrirti una guida completa su questo specifico argomento.

Se vuoi saperne di più sugli ETF dei paesi emergenti continua a leggere, perché ne parlerò dettagliatamente, cercando di offrirti gli strumenti più adatti per comprendere di cosa si tratta effettivamente, quando conviene andarci ad investire e a chi sono adatti questo tipo di prodotti finanziari.

Due parole sui mercati emergenti

I mercati emergenti sono tutti quei mercati che non fanno parte di quella che consideriamo l’economia sviluppata. Tendenzialmente sono lontani dall’Europa, spesso anche di migliaia di chilometri e sono caratterizzati in genere dai seguenti criteri:

  • arrivano da un passato di povertà, o instabilità politica;
  • negli ultimi anni, soprattutto in seguito alla “globalizzazione”, hanno cominciato a far registrare tassi di crescita interessanti.

Oltre a questi criteri, ce ne sono però altri che ti consiglio di tenere in considerazione quando vuoi investire in questo tipo di mercati:

  • i paesi emergenti hanno tassi di crescita spesso elevati, ai quali però corrisponde sempre un rischio altrettanto elevato;
  • sono paesi che in moltissimi casi sono instabili politicamente: non che colpi di stato e simili siano all’ordine del giorno, ma comunque siamo lontani dai sistemi stabili che governano in genere in Europa e in Nord America;
  • hanno spesso economie legate a doppio filo all’estrazione di materie prime e sono dunque dipendenti in larga parte dal prezzo di queste sui mercati internazionali.

Se dovessimo mettere a sedere i più grandi broker del mondo, forse in pochi riuscirebbero comunque a stilare una lista completa di quelli che sono i paesi da considerarsi come emergenti. Tipicamente comunque i titoli di questo tipo includono investimenti in :

  • Brasile: paese che è la B in BRIC e che continua, tra alti e bassi, ad essere tra i più interessanti a livello mondiale anche se recentemente la situazione politica sta un po’ allertando i media mondiali;
  • Russia: la R di BRIC, paese la cui economia è legata a doppio filo alle materie prime e con il quale, ormai quasi 10 anni fa, si sono scottati in parecchi. Per approfondire leggi anche l’articolo su ETF Russia;
  • India: il vero colosso che sembrerebbe emergere all’orizzonte. Crescita alta, ottime prospettive future, relativa stabilità politica. Per approfondire, leggi anche l’articolo su ETF India;
  • Indonesia: una delle tigri del sud est asiatico;
  • Corea del Sud: ormai non più un paese emergente, ma un paese che fa parte della prima carovana di economie mondiali;
  • Malesia: altro paese del sud est Asiatico che offre ottime prospettive di crescita;
  • Messico: paese relativamente stabile, che sta crescendo a tassi superiori rispetto a quelli ai quali ci aveva abituato;
  • Thailandia: paese che condivide area geografica e crescita con Malesia e Indonesia;
  • Turchia: paese sul quale in molti avevano scommesso e che, prima della recente crisi valutaria, sembrava poter diventare davvero un centro economico rilevante. Per approfondire, leggi anche l’articolo su ETF Turchia.


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Gli ETF sui paesi emergenti sono rischiosi?

Sì e sono rischiosi anche di più degli altri ETF che hanno sottostanti principalmente azionari. Tipicamente il profilo di rischio degli ETF paesi emergenti è di 6 o 7, ovvero il massimo che un titolo finanziario può avere in termini di rischio.

Siamo dunque davanti a strumenti che sono estremamente rischiosi. La regola della finanza è comunque sempre la stessa: ad un investimento che può potenzialmente rendere molto, corrispondono SEMPRE rischi altrettanto elevati.

Essi sono maggiormente rischiosi dal momento che offrono anche dei rendimenti potenziali più elevati, e di conseguenza dei rischi maggiori. Il rischio deriva in primis dall’instabilità politica e dalla volatilità economica che caratterizza molti paesi dei mercati emergenti.

Anche per questo motivo, ovviamente, i Paesi Emergenti sono compresi in diversi portafogli di investimento di “Fast Investments Planner”, il servizio di informazione finanziaria avanzata del Centro Studi di Affari Miei.

Come scegliere dei buoni titoli ETF mercati emergenti?

Nel caso degli ETF mercati emergenti devo fare qualche avvertenza preliminare. Non si tratta infatti di ETF standard, nel senso che puoi decidere di:

  • scegliere un ETF di uno dei paesi che sono considerati come appartenenti a questo specifico mercato;
  • puoi scegliere un ETF che raccolga invece titoli da diversi paesi che fanno parte di questo tipo di segmento.

Nel primo caso la questione non è molto diversa dall’investire in ETF “nazionali”. Nel secondo stiamo scegliendo un prodotto che, pur essendo una gestione passiva, ha in realtà delle scelte a monte che lo rendono un titolo “personalizzato”.

Nel secondo caso dovrai fare particolare attenzione alla composizione dell’ETF stesso: in quali paesi investe? In che proporzione?

Il rischio di cambio

Ricordati inoltre che tutti i titoli dei paesi emergenti hanno sì valore nominale in EUR o USD, ma che comunque hanno sottostanti che sono prezzati in valuta locale. Questo vuol dire che allo scendere del valore della valuta locale, scende anche il valore dell’ETF.

Pensa alla Turchia, paese i cui ETF hanno fatto registrare quasi il -50%, un calo dovuto in totalità al crollo della lira turca.

Quali sono i migliori ETF mercati emergenti attualmente disponibili?

I criteri che utilizzo per selezionare i migliori ETF son sempre gli stessi:

  • liquidità: un ETF di buona qualità deve essere liquido e dunque avere una discreta capitalizzazione, nonché essere scambiato ad alta frequenza sui mercati;
  • composizione: la composizione deve seguire una logica, e la logica in questione deve puntare ad equilibrare profitti e rischi.

Con questi due criteri ho selezionato per te diversi ETF mercati emergenti, scegliendoli tra quelli che investono in più paesi emergenti.

Gli ETF che trovi di seguito hanno un valore indicativo, per accedere alla selezione avanzata di Affari Miei puoi abbonarti a “Fast Investments Planner” oppure puoi accedere al programma avanzato sugli investimenti in cui ti insegno a selezionare gli strumenti autonomamente.

I Migliori ETF presenti su Borsa Italiana

Vediamo ora nel dettaglio quali sono i migliori ETF nei quali puoi investire.

iShares MSCI Emerging Markets UCITS ETF

L’indice MSCI Emerging Markets Investable Market (IMI) replica i titoli azionari dei mercati emergenti di tutto il mondo.

Il fondo ha una dimensione grande pari a 1.659 milioni di euro, ed è stato quotato nel 2009, quindi stiamo parlando di un fondo maturo.

Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria.

Il fondo è domiciliato in Irlanda, e la politica di distribuzione per i dividendi è ad accumulazione, ovvero le cedole non vengono distribuite ma vengono reinvestite nel fondo stesso.

I costi di gestione ammontano allo 0,18% annuo.

Il profilo di rischio per questo fondo è pari a 4, in una scala che va da 1 a 7, quindi siamo davanti a un rischio medio.

Per quanto riguarda l’allocazione geografica abbiamo al primo posto la Cina, con il 26,08%, seguita da Taiwan con il 14,68% e dall’India con il 13,58%.

Xtrackers MSCI Emerging Markets UCITS ETF

L’indice MSCI Emerging Markets replica i titoli azionari dei mercati emergenti di tutto il mondo.

Il fondo ha una dimensione grande pari a 4.286 milioni di euro, ed è stato quotato nel 2017, quindi stiamo parlando di un fondo abbastanza recente.

Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria.

Il fondo è domiciliato in Irlanda, e la politica di distribuzione per i dividendi è ad accumulazione, ovvero le cedole non vengono distribuite ma vengono reinvestite nel fondo stesso.

I costi di gestione ammontano allo 0,18% annuo.

Il profilo di rischio per questo fondo è pari a 4, in una scala che va da 1 a 7, quindi siamo in linea con il profilo di rischio del fondo precedente.

Per quanto riguarda l’allocazione settoriale possiamo annoverare al primo posto il settore finanziario con il 21,92%, seguito da quello sull’information technology con il 19,50% e infine dal settore dei beni voluttuari pari al 12,60%.

Tra le principali posizioni presenti nel fondo possiamo trovare Samsung, Alibaba e Tencent.

Amundi ETF MSCI Emerging Markets UCITS ETF

L’indice MSCI Emerging Markets replica i titoli azionari dei mercati emergenti di tutto il mondo.

Il fondo ha una dimensione grande pari a 909 milioni di euro, ed è stato quotato nel 2018, quindi stiamo parlando di un fondo abbastanza recente.

Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria.

Il fondo è domiciliato in Lussemburgo, e la politica di distribuzione per i dividendi è ad accumulazione, ovvero le cedole non vengono distribuite ma vengono reinvestite nel fondo stesso.

I costi di gestione ammontano allo 0,20% annuo.

Il profilo di rischio per questo fondo è pari a 4, in una scala che va da 1 a 7, quindi siamo davanti a un rischio medio.

Tra le prime 10 posizioni che trovi all’interno del fondo abbiamo Samsung, Alibaba e Tencent Holdings.


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Conclusioni

Investire sui mercati emergenti è tutt’altro che sicuro per le ragioni che ti ho esposto. Il consiglio migliore che posso dare (che non è una consulenza in quanto non conosco la tua situazione patrimoniale) è di dedicare solo una parte marginale dei propri soldi a questi Paesi visto che l’all in è, come sempre, sbagliato.

In particolare, il mio parere è che bisogna puntare su questi mercati solo dopo aver sistemato attentamente la propria situazione finanziaria e dopo aver effettuato i primi investimenti su aree geografiche e titoli più stabili. Invertire l’ordine delle cose può, per me, risultare pericoloso.

Ritengo infatti che investire nei paesi emergenti possa essere un ottimo elemento di diversificazione, sempre però contestualizzato e inserito nell’ottica di un portafoglio ben bilanciato.

Per selezionare i fondi in cui investire inoltre è importante effettuare una valutazione approfondita del contesto economico di riferimento di queste economie e, inoltre, è importante non buttarsi a capofitto su un determinato investimento, soltanto perché presi dalla voglia di ottenere dei guadagni e dei rendimenti più elevati.

Risorse Utili

Puoi approfondire i discorsi a tema investimenti leggendo questi percorsi:

Oppure gli altri articoli della sezione dedicata agli ETF.

Buon proseguimento su Affari Miei.


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: ETF

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