Quota Disponibile: Come si Calcola?
Redigere un testamento in totale autonomia non è semplice: bisogna far fronte a determinati requisiti, ai calcoli per la divisione corretta del patrimonio, conoscere quanto richiesto dalla legge e molto altro ancora. Insomma, per esprimere le proprie volontà non è sufficiente né munirsi di carta e penna (testamento olografo), né recarsi da un notaio (testamento pubblico).
In entrambi i casi è importante che il testatore, ovvero colui che scriverà il testamento, sia a conoscenza delle modalità che gli permetteranno di scrivere un testamento valido e che, al momento del decesso, possa essere eseguito senza troppe complicanze e senza essere impugnato dagli eredi.
In particolare, oggi vogliamo concentrare la nostra attenzione sulla quota disponibile, nonché l’unica parte di patrimonio sulla quale possono ricadere le volontà del testatore. Ad ogni modo, ci tengo ad anticiparti che, onde evitare di commettere errori (sono più comuni di quanto pensi) è sempre meglio prendere in considerazione l’idea di farsi aiutare nella stesura di un testamento perché gli errori possono davvero costar caro.
In Questo Articolo Si Parla di:
La successione testamentaria e quota disponibile
Oggi sei qui a cercare informazioni sulla quota disponibile perché desideri capire su quale porzione del tuo patrimonio possono ricadere le tue volontà in qualità di testatore e lo vediamo subito.
In questo caso, dunque, gli eredi si troveranno di fronte alla successione testamentaria, poiché il patrimonio ereditario verrà spartito in base a quanto da te lasciato scritto.
Al contrario, se desideri che sia la legge ad intervenire per ciò che riguarda la tua eredità, non dovrai lasciare alcun testamento. In questo secondo caso, dunque, si parlerà di successione legittima. Questo, però, nella sede di oggi non ci interessa molto.
Ciò che invece ci interessa è conoscere e comprendere i concetti relativi alla quota di legittima, alla quota disponibile e agli eredi legittimari. Solo tenendo in considerazione queste tre voci potrai scrivere un testamento che, al momento opportuno, potrà trovare applicazione.
Dunque, andiamo per gradi.
La prima cosa che devi sapere è che, volente o nolente, nessuna persona può disporre del proprio patrimonio come meglio crede. La legge, infatti, tutela i parenti più stretti assicurando loro una parte dell’eredità del parente defunto.
Nel caso della successione testamentaria, questi parenti prendono il nome di eredi legittimari, e sono il coniuge, i figli e solo in assenza di figli, gli ascendenti. A questi famigliari, dunque, spetta la famosa quota di legittima, ovvero quella parte di patrimonio che non può venire meno neanche se le volontà del testatore esprimono diversamente.
Dall’altra parte, poi, abbiamo la quota disponibile, ovvero la parte di patrimonio sulla quale ricadono le volontà del testatore. Quest’ultimo, dunque, potrà lasciare i suoi beni a chi desidera, a patto che il suo testamento non vada a ledere la quota legittima degli eredi più stretti.
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Quota legittima e quota disponibile
Bene, a questo punto abbiamo già potuto capire cos’è la quota legittima e quella disponibile. Tuttavia, un altro fattore che ci interessa è capire qual è, in termini numerici, la parte di patrimonio sulla quale possono ricadere le volontà del testatore.
Innanzitutto, la quota disponibile dovrà essere calcolata solo qualora il testatore abbia dei parenti stretti (coniuge, figli, ascendenti). Al contrario, egli potrà disporre del proprio patrimonio come meglio desidera.
Questa, però, è una condizione che si presenta abbastanza raramente. Ed ecco che, quindi, nel caso in cui vi fossero dei famigliari stretti, diventa imprescindibile rispettare quanto imposto dalla legge. Quest’ultima si esprime in merito alla quota di legittima e in base all’erede legittimario in questione. Di conseguenza, la parte di patrimonio restante rappresenta la quota disponibile.
Calcolo quota disponibile
Vediamo quindi nel concreto come avviene il calcolo della quota disponibile tenendo in considerazione anche la quota di legittima:
- Coniuge: 1/2 del patrimonio e 1/2 quota disponibile;
- Un figlio solo: 1/2 del patrimonio e 1/2 quota disponibile;
- Coniuge con un figlio: 1/3 al coniuge, 1/3 al figlio e 1/3 quota disponibile;
- Coniuge con due o più figli: 1/4 al coniuge, 1/2 ai figli da dividersi equamente e 1/4 quota disponibile;
- Due o più figli: 2/3 del patrimonio da dividersi equamente e 1/3 quota disponibile.
A questo punto, però, dobbiamo anche fare il caso in cui il testatore non abbia o il coniuge, o i figli, o entrambi. Qui, dunque, il patrimonio ereditario interesserà ai genitori del testatore:
- Genitori senza coniuge: 1/3 del patrimonio ereditario e 2/3 quota disponibile;
- Genitori con coniuge: 1/4 ai genitori, 1/2 al coniuge e 1/4 quota disponibile.
Queste sono le ripartizioni imposte dalla legge affinché i famigliari del defunto possano essere tutelati circa la loro parte di eredità legittima. Dall’altra parte, rispettando tale quota, è possibile comprendere l’entità del patrimonio che interesserà le volontà del testatore.
Conclusioni
A livello teorico, capire i concetti relativi alla quota legittima e quota disponibile non è poi estremamente complesso. Tuttavia, quello che abbiamo visto in questa guida deve poi trovare applicazione e concretezza all’interno del testamento. Solo così quest’ultimo potrà risultare valido ed evitare di creare problemi ai relativi eredi.
E, purtroppo, quando si desidera fare le cose da soli, le possibilità di commettere degli errori sono più alte di quello che si crede. Ecco perché, in ogni caso, il mio consiglio è sempre quello di farsi aiutare durante la stesura di un documento così importante e delicato.
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