Saipem in Cattive Acque: Urgente Trovare Capitali per Evitare il Peggio
Se i mercati non hanno iniziato l’anno alla grande, per Saipem il 2022 rischia di diventare un incubo: il titolo ha perso tre quarti del suo valore dall’inizio della pandemia e non si vede ancora il fondo del barile.
Il 28 ottobre 2021, quando la società ha annunciato i suoi dati trimestrali, aveva spiegato di avere “nuovi contratti per 4,9 miliardi di euro che assicurano una buona visibilità nel medio-lungo termine, sostenuta da un’adeguata solidità finanziaria”.
Bene. Ora non più.
Le previsioni sull’aumento della domanda, i nuovi contratti, i “segnali di miglioramento” sono diventati l’esatto contrario.
Il 31 gennaio 2022 Saipem ha pubblicato un comunicato stampa che parla chiaro:
“Saipem rivede il backlog e ritira gli outlook annunciati il 28 ottobre 2021. Bilancio civilistico 2021 previsto in perdita per oltre un terzo del capitale sociale. La Società ha avviato contatti preliminari con controparti bancarie oltre che con gli azionisti ENI S.p.A. e CDP Industria S.p.A. per verificare la loro disponibilità a supportare una adeguata manovra finanziaria”
In poche parole:
- Gli ordini non si avvicineranno nemmeno a quella cifra;
- Nel 2021 abbiamo fatturato un miliardo di euro in meno rispetto ai 4,5 miliardi previsti;
- La perdita complessiva 2021 sarà pari a un terzo del capitale sociale;
- Vediamo se i nostri soci o le banche sono comunque disposti a darci dei soldi.
Saipem è una grande società, all’avanguardia dell’ingegneria, che impiega alcune delle menti più brillanti che abbiamo in Italia. Questi sono i vanti della società…ma inevitabilmente fanno doppiamente storcere il naso di fronte a queste notizie.
Possibile che in tre mesi si siano ritirati così tanti contratti? Possibile che in tre mesi un miliardo di euro che doveva essere tra i ricavi, improvvisamente, non ci sia più? Possibile che la perdita sia esponenzialmente più grande di quella preventivata tre mesi prima?
Non abbiamo assolutamente nulla in mano per mettere in dubbio la serietà dei vertici di Saipem e i nostri dubbi non sono supportati da alcuna prova. Certo che, però, la stranezza è evidente.
Così evidente che i soci di maggioranza, Eni e CDP Industria, hanno messo i loro uomini al vertice della società: Alessandro Puliti (Eni) è il nuovo General Manager con pieni poteri; Paolo Calcagnini (CDP) è incaricato di guardare alla parte finanziaria.
Divise le opinioni degli analisti: S&P ritiene che “Saipem non affronta rischi di insolvenza a breve termine”. Moody’s invece taglia il rating dei bond -quattro livelli sotto l’investment grade- e ribadisce che la società dovrà ricevere urgentemente fondi per evitare il default nei prossimi 12-18 mesi.
Per l’aumento di capitale, anche se non ci sono ancora proposte effettive, si parla di 1,8 miliardi di euro. Questa è la previsione di JP Morgan. Intanto, il 5 aprile è prevista la maturazione di 500 milioni di euro di obbligazioni.
Arrivare al 28 ottobre sbagliando così tanto le previsioni per il 2021 non offre sicuramente una grande fonte di motivazione agli investitori. Sarà interessante scoprire se emergerà un’investigazione, mentre dall’annuncio di fine gennaio bond e azioni sono in caduta libera.
Nessuno lo avrebbe detto, specialmente di una società che opera nel ramo dell’estrazione di combustibili fossili proprio mentre il settore vede i prezzi salire alle stelle. Sono cose che, però, capitano davvero.
Per questo è importante mantenere sempre un portafoglio diversificato e non mettere mai tutte le uova nello stesso paniere, per quanto si creda in un titolo: come disse Keynes “È meglio essere grossolanamente nel giusto che precisamente nello sbagliato”.
Scopri che Investitore Sei
Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:
0 Commenti