Investire in Obbligazioni: Guida Completa per Principianti
Il 2023 è stato ufficialmente l’anno della rinascita dei bond. I tassi in aumento da parte delle banche centrali ci hanno ricordato che esistono anche le obbligazioni, essenzialmente rilegate a un angolino dal 2008 a metà del 2022. Ma come investire in bond in maniera intelligente?
Ecco cosa c’è da sapere se sei totalmente alle prime armi.
In Questo Articolo Si Parla di:
Vendere o portare a scadenza?
Tanto per cominciare, è importante sapere che i bond non devono essere per forza mantenuti in portafoglio fino alla scadenza: il loro valore è libero di oscillare e si possono vendere a valore di mercato in qualunque momento.
Non tutti i bond hanno un mercato liquido, cioè non è sempre semplice trovare un acquirente in tempi brevi quando vogliamo vendere. La prima cosa da sapere, quindi, è che nella maggior parte dei casi conviene investire su bond governativi o su bond di aziende molto conosciute se stai considerando l’opzione di vendere prima della scadenza.
Rischio e rendimento
Altra cosa importante da considerare è il rendimento, che è sempre direttamente proporzionale al rischio stimato dalle agenzie di rating. Attenzione alla parte “stimato dalle agenzie di rating”, perché se queste ultime prendono un abbaglio lo prendono di conseguenza anche gli obbligazionisti che comprano il bond. I bond possono essere divisi in:
- Tripla-A – I più sicuri in assoluto, con un rendimento molto basso;
- Investment grade – Buon bilanciamento tra rischio e rendimento;
- Junk (spazzatura) – Alto rendimento ma alto rischio di non rivedere mai il proprio capitale investito.
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Yeld to Maturity
Altro elemento importante da considerare è il valore nominale del bond, un concetto che può essere leggermente complesso se spiegato nei dettagli. La cosa essenziale da sapere è che un bond può essere emesso:
- Alla pari es. Viene emesso a 100€ e rimborsato a 100€ alla scadenza;
- Sotto la pari es. Viene emesso a 89€ e rimborsato a 100€ alla scadenza;
- Sopra la pari es. Viene emesso a 105€ e rimborsato a 100€ alla scadenza.
La differenza tra il prezzo a cui il titolo viene emesso e quello a cui viene rimborsato si chiama scarto di emissione, ed è ESSENZIALE per calcolare il rendimento di un’obbligazione. Se un’obbligazione viene emessa a 100€, paga cedole di 1€ all’anno e viene rimborsata a 110€ dopo 5 anni, conviene di più o di meno di un’obbligazione che viene emessa a 100€, paga cedole di 2€ all’anno e viene rimborsata a 100€?
Per scoprirlo devi calcolare lo yield to maturity, cioè il rendimento netto a scadenza che considera anche lo scarto tra prezzo attuale e valore di rimborso. Puoi impazzire calcolandolo a mano, cosa che solitamente viene richiesta in tutti gli esami di matematica finanziaria, o puoi farti furbo e seguire questo processo:
- Apri il link;
- Inserisci in “current price” il prezzo attuale dell’obbligazione o il valore di emissione, se non è ancora stato emesso;
- Inserisci come “par value” il valore di rimborso;
- Come “coupon rate” inserisci il tasso di rendimento delle singole cedole;
- Come “payment frequency” inserisci il tipo di frequenza con cui il tuo bond paga cedole.
La voce yield to maturity che compare in basso ti dirà esattamente quale sarebbe il tuo rendimento se mantenessi il bond fino alla scadenza. Prova a fare i calcoli per i due esempi che ti ho appena fornito e dovresti ottenere, se stai usando lo strumento nel modo giusto, uno yield to maturity del:
- 2.94% nel caso del primo bond;
- 2% nel caso del secondo bond.
Significa che se hai intenzione di mantenere l’obbligazione in portafoglio fino alla scadenza, quello che paga cedole più basse (ma viene rimborsato a 110€, quindi sopra la pari) è più conveniente di quello che paga le cedole più alte.
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Perché il prezzo dei bond oscilla?
Le aziende e i governi emettono obbligazioni di continuo. Se il rendimento delle nuove emissioni è più alto di quello delle vecchie emissioni, i bond delle vecchie emissioni perderanno valore. D’altronde, perché qualcuno dovrebbe essere disposto a pagare la stessa cifra per un BTP che rende il 5% e per uno che rende il 2%, a parità di altri fattori?
Al contrario, se il rendimento delle nuove emissioni scende, il valore delle emissioni precedenti aumenta. Solitamente le due cose si bilanciano, per cui lo yield-to-maturity è lo stesso.
Facciamo l’esempio dei BTP, che vengono emessi a 100€ e rimborsati a 100€. Mentre scriviamo, il rendimento dei BTP a 10 anni è del 4.1%. Questo significa che tutti i BTP a 10 anni con un rendimento più alto di questo valgono di più di 100€ sul mercato, mentre tutti i BTP a 10 anni con un rendimento più basso di questo valgono di meno. Al netto delle cedole e del prezzo attuale, in questo preciso istante tutti i BTP a 10 anni che puoi comprare rendono il 4,1%.
Nota interessante: uno dei motivi per cui Silicon Valley Bank è fallita è che aveva in pancia tantissimi bond comprati quando i rendimenti erano prossimi allo zero, e a un certo punto si è ritrovata a venderli in perdita per far fronte ai prelievi dei clienti.
Posteggiare liquidità vs speculare
Se il tuo obiettivo è quello di comprare obbligazioni per parcheggiare liquidità, generalmente le scadenze più brevi (<5 anni) sono quelle più indicate. Se le cose si dovessero mettere male, cioè se il valore dei bond dovesse calare, puoi sempre decidere di tenerli in portafoglio fino alla scadenza e di incassare le cedole (e/o la plusvalenza sullo scarto di emissione) nel frattempo.
Se invece il tuo obiettivo è quello di approfittare dei tassi elevati della BCE e vendere le tue obbligazioni a prezzi maggiorati in futuro, ha senso comprare bond a lunga scadenza. I tassi sono quasi certamente destinati a scendere nei prossimi anni, per cui le emissioni con i rendimenti alti di adesso prenderanno valore. Non è una certezza matematica, ma c’è una grande probabilità.
I bond a lunga scadenza sono molto più sensibili alle variazioni dei tassi di interesse, quindi oscillano di più. Puoi chiedere conferma al risk manager di Silicon Valley Bank, penso che abbia imparato la lezione a caro prezzo.
ETF vs obbligazioni singole
Gli ETF offrono un’esposizione diversificata alle obbligazioni, ma gli ETF obbligazionari non sono così facili da capire. Possono avere in pancia tantissimi bond con scadenze diverse, comprati quando i tassi erano più bassi o più alti, ed è davvero un processo lungo mettersi a studiare tutte le peculiarità di uno o dell’altro fondo passivo.
Per contro, è abbastanza facile -afferrati i concetti essenziali di questo post- capire a cosa stai andando incontro quando compri un’obbligazione ben specifica.
Per quanto la diversificazione sia sempre essenziale, nel caso dei bond è difficile motivare che gli ETF siano la scelta migliore. Spesso è più facile costruire un portafoglio diversificato in autonomia, sapendo esattamente quali prodotti ne fanno parte, che profilo di rischio hanno, quanto rendono e quando scadono. Senza considerare, ovviamente, che si risparmia il piccolo costo di gestione annuo.
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Obbligazioni Subordinate, con warrant e convertibili
Esistono diverse salse con cui condire le obbligazioni:
- Quelle subordinate rendono di più perché il loro rimborso è “subordinato” a quello degli altri creditori nel caso in cui l’azienda dovesse fallire;
- Quelle convertibili possono essere trasformate in azioni a condizioni e in finestre di tempo specificate nei documenti che accompagnano l’emissione;
- Quelle con warrant offrono, per l’appunto, un warrant insieme all’obbligazione. Si tratta di un diritto a comprare o a vendere un’azione a un certo prezzo ben determinato, chiamato “prezzo d’esercizio”.
Anche dopo aver visto 17 miliardi di dollari di bond subordinati andati in fumo per gli obbligazionisti di Credit Suisse, il mio consiglio spassionato è quello di lasciar perdere completamente questi frutti dell’ingegneria finanziaria più sofisticata. Non c’è valore aggiunto per gli investitori al dettaglio, specie quelli orientati al lungo termine e che vogliono avere ben chiaro cosa stiano facendo.
Ora hai gli strumenti di base per comprendere il mondo dei bond, ma non dimenticare: per quanto siano considerati meno rischiosi delle azioni, hanno eccome i loro rischi.
Se vuoi approfondire questo tema, puoi guardare questo video che ho pubblicato poco tempo fa.
Chest’è, come amo dire!
Scopri che Investitore Sei
Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:
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