Credit Crunch all’Orizzonte?
La Federal Reserve avverte del rischio di stretta creditizia dopo le turbolenze bancarie statunitensi scatenate a marzo dai crolli della Silicon Valley Bank e della Signature Bank e dal recente fallimento della First Republic. Si sta per assistere a un credit crunch?
Senza mezzi termini la Fed, nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria, afferma che una contrazione del credito disponibile rallenterebbe potenzialmente l’economia statunitense: “Una forte contrazione della disponibilità di credito farebbe salire il costo del finanziamento per le imprese e le famiglie, con un potenziale rallentamento dell’attività economica”.
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Cosa sta succedendo
La possibilità di una stretta creditizia è stata citata tra i maggiori rischi attuali per il sistema finanziario. Lo scenario è verosimile, in quanto le banche creditrici hanno dichiarato alla Fed che intendono inasprire gli standard di prestito a causa delle preoccupazioni per le perdite sui crediti e la fuga dei depositi.
Coerentemente con i comunicati provenienti dalla banche commerciali, la banca centrale degli Stati Uniti ha dovuto necessariamente affermare che, nonostante le “azioni decisive” da parte dei regolatori e dei funzionari per affrontare le recenti crisi delle banche regionali, le preoccupazioni per le “prospettive economiche, la qualità del credito e la liquidità” potrebbero portare “banche e altre istituzioni finanziarie a contrarre ulteriormente l’offerta di credito all’economia”.
Sondaggio Fed: Credit crunch, tra le prime cause dell’incertezza economica!
Come parte del suo rapporto sulla stabilità finanziaria, la Fed ha intervistato professionisti del mercato e accademici.
La quota che ha classificato lo stress del settore bancario come il principale rischio per la stabilità è quadruplicata dall’autunno, posizionandosi ora alla pari con l’inflazione e le tensioni USA-Cina.
Anche le preoccupazioni per gli immobili commerciali e residenziali stanno aumentando rapidamente, secondo il sondaggio.
Inoltre, un altro sondaggio promosso dalla Fed ha rilevato che le banche prevedono di inasprire gli standard di concessione dei crediti nel resto del 2023.
I funzionari della banca hanno sottolineato le preoccupazioni per una recessione e prelievi di depositi sulla scia del crollo di SVB.
Le banche più grandi, quelle con almeno 250 miliardi di dollari di attività, hanno incolpato il potenziale rallentamento dei prestiti come causa delle prospettive economiche incerte. Rispetto alle banche più grandi, quelle di medie dimensioni (con attività compresa tra i 50 miliardi e 250 miliardi di dollari) e altre banche hanno più frequentemente citato preoccupazioni riguardanti le loro posizioni di liquidità, i deflussi di depositi e i costi di finanziamento come i motivi per la stretta creditizia.
Nel tentativo di trattenere i depositanti, alcune banche hanno dovuto offrire rendimenti migliori sui conti di risparmio, pesando sui margini di profitto. Anche le banche di medie dimensioni, che hanno affrontato i maggiori deflussi di depositi, hanno segnalato timori di normative più severe e potenziali modifiche alle regole contabili.
Quali scenari si potrebbero verificare in seguito alla stretta monetaria?
La possibile stretta creditizia potrebbe estendersi oltre il settore bancario. Il rapporto sulla stabilità finanziaria della Fed ha affermato che c’è il pericolo di un calo dei profitti e di un aumento dei default tra le imprese. Inoltre, una riduzione della propensione al rischio degli investitori potrebbe portare a un calo significativo dei prezzi degli asset sul mercato azionario.
La Fed ha anche avvertito delle debolezze nel settore immobiliare commerciale, affermando che “l’entità di una correzione dei valori immobiliari potrebbe essere considerevole e quindi potrebbe portare a perdite di credito da parte dei detentori di debito CRE”.
La banca centrale ha dichiarato che monitorerà anche più da vicino l’andamento dei prestiti immobiliari commerciali e amplierà le “procedure di esame” per le banche con una maggiore concentrazione nel settore.
La Fed ha anche affermato che “gli shock hanno meno probabilità di propagarsi al sistema finanziario attraverso il settore delle famiglie perché l’indebitamento di queste ultime è moderato rispetto al reddito e la maggior parte del debito delle famiglie è concentrata su coloro che hanno uno scoring creditizio elevato”.
La crisi bancaria sarà evitata?
Anche se ha avvertito che i prestiti potrebbero soffrire, la Fed ha dichiarato che la maggior parte delle banche sembra in grado di sopportare una politica monetaria più restrittiva. Non c’è dubbio che oggi imprese, famiglie e banche negli USA siano molto meno fragili rispetto al 2007. Questo, sebbene non scongiuri del tutto una crisi bancaria, è comunque un elemento estremamente importante, che rende molto più semplice il lavoro della FED.
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