Fondo Pegaso: Opinioni sul Fondo Pensione per chi Lavora nei Servizi di Pubblica Utilità. Tutte le Caratteristiche
Se ti stai interessando di pensione e vuoi delle informazioni sul fondo Pegaso sei nel posto giusto perché oggi vedremo insieme tutte le sue caratteristiche, i suoi costi, i vantaggi e gli svantaggi e, alla fine dell’analisi, troverai anche le mie opinioni a riguardo.
Spero che questa guida ti sarà utile per fare luce nel complicato e importante tema della previdenza complementare.
Cominciamo!
In Questo Articolo Si Parla di:
Fondo Pegaso: di che si tratta
Pegaso è la pensione pensata per i dipendenti delle imprese di servizi di pubblica utilità.
Questo fondo è stato costituito dopo gli accordi nazionali del 18 luglio 1997, del 7 aprile 1998 e del 27 maggio 1998, che sono stati sottoscritti tra le parti firmatarie del CCNL unico per il settore gas-acqua Utilitalia, FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILTEC-UIL e del CCNL unico per il settore elettrico Utilitalia, FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL.
Sulla sicurezza del fondo Pegaso non vi è alcun dubbio, dato che è stato autorizzato all’esercizio dell’attività con delibera della commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP) del 28 giugno 2000; è iscritto all’albo dei fondi pensione con il n.100.
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Chi può aderire
Abbiamo visto a grandi linee a chi è rivolto questo fondo pensione, ora però te lo illustrerò nel dettaglio.
I destinatari di Fondo Pegaso sono tutti i dipendenti delle imprese di servizi di pubblica utilità.
Il fondo si rivolge ai lavoratori e alle lavoratici che abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, con contratto di lavoro a tempo determinato di durata superiore a tre mesi e con contratto di apprendistato.
I dipendenti a cui si rivolge sono quelli delle imprese di servizi di pubblica utilità, associate a Utilitalia che applicano i CCNL unici del settore elettrico e gas-acqua, imprese associate ad ANFIDA (Associazione nazionale fra gli industriali dell’acqua), imprese associate ad UNIEM (Unione nazionale imprese elettriche minori), imprese del settore funerario, o imprese associate a elettricità futura, antigas, assogas e igas imprese gas.
Possono aderire al fondo anche i familiari fiscalmente a carico, secondo la normativa tributaria vigente, di aderenti e di beneficiari.
Quanto versare
Quando il lavoratore si iscrive può scegliere se versare soltanto il TFR oppure il TFR più un contributo a suo carico, che permetterà di ricevere il versamento del contributo a carico dell’azienda.
Il lavoratore può scegliere in autonomia se versare il minimo stabilito dal CCNL oppure una percentuale superiore.
Le opportunità di investimento
Fondo Pegaso propone cinque profili di investimenti diversi, ognuno dei quali è caratterizzato da una sua combinazione di vantaggi e di rendimento.
Vediamo prima i 5 profili e come funzionano, per capire a prima occhiata quale potrebbe essere il più adatto a te:
- Profilo crescita: questo profilo ha un orizzonte temporale lungo, oltre 24 anni al pensionamento e si rivolge a chi sta cercando dei rendimenti più elevati nel lungo periodo, accettando ovviamente un rischio maggiore. È composto al 70% da azioni e al 30% da obbligazioni;
- Profilo dinamico: anche questo profilo ha un orizzonte temporale lungo che va dai 14 ai 24 anni e si rivolge a chi vuole un risultato concreto dal suo investimento, accettando comunque un’esposizione al rischio moderata. Una volta all’anno viene effettuato il ribilanciamento. Il portafoglio si compone al 50% da azioni e al 50% da obbligazioni;
- Profilo bilanciato: è pensato per chi ha un orizzonte temporale medio, che va dai 5 ai 14 anni al pensionamento. Si rivolge a chi vuole continuità di risultati nei singoli esercizi, accettando un’esposizione al rischio moderata. In questo caso la composizione vede una maggioranza di obbligazioni a 70% e una parte di azioni al 30%;
- Profilo prudente: l’orizzonte per questo profilo è breve, con dai 2 ai 5 anni al pensionamento. Si tratta di un profilo che si rivolge a un soggetto avverso al rischio e che privilegia investimenti volti a favorire la stabilità del capitale e dei risultati, quindi per chi si sta avvicinando al pensionamento. In questo caso la composizione di obbligazioni è all’85% e quella di azioni al 15%;
- Profilo garantito: questo è pensato per chi ha un orizzonte temporale breve fino a 2 anni al pensionamento. In questo caso è anche garantita la garanzia del capitale e l’investimento si articola nel 95% di obbligazioni e nel 5% di azioni.
Il fondo poi offre anche anche la possibilità di costruire una posizione previdenziale che possa essere legata all’età, all’anzianità lavorativa o alla propensione al rischio. Si tratta della strategia life cycle.
Questa opzione affida al fondo il compito di modificare il profilo di rischio-rendimento al variare dell’orizzonte temporale al pensionamento, di modo che potrai beneficiare di un profilo di investimento sempre adatto al tuo orizzonte di investimento.
La prestazione pensionistica
Vediamo adesso come viene corrisposta la prestazione dopo il pensionamento.
Essa può essere richiesta nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, di maturazione dei requisiti per accedere alla pensione pubblica e se sono trascorsi almeno 5 anni di iscrizione al fondo.
Vi è un’eccezione: in caso di invalidità permanente con la riduzione delle capacità di lavoro a meno di un terzo e di cessazione dell’attività lavorativa con un periodo di un’occupazione superiore a 48 mesi, allora la prestazione può essere richiesta cinque anni prima della maturazione dei requisiti per accedere alla pensione pubblica.
Puoi ottenere la pensione complementare sotto forma di rendita da affiancare alla pensione pubblica, oppure richiedere fino al 50% in capitale e la restante parte in rendita.
La RITA
La RITA è la rendita integrativa temporanea anticipata è una liquidazione sotto forma di rendita periodica di una parte o di tutto il capitale maturato che puoi chiedere nel caso in cui il tuo rapporto di lavoro dovesse interrompersi in prossimità del raggiungimento dell’età pensionabile.
A cosa serve? Il suo scopo è quello di agevolare gli iscritti che stanno appunto per ricevere il pensionamento e che magari dovranno affrontare dei periodi complicati prima di accedere alla pensione di vecchiaia.
La RITA inoltre gode di una tassazione agevolata assimilabile a quella prevista per le prestazioni pensionistiche.
L’anticipazione
Puoi richiedere una parte dell’importo che hai accantonato per diverse tue esigenze.
Puoi richiederle per acquistare o per ristrutturare la prima casa, per le spese mediche oppure per altre esigenze.
Ci sono delle condizioni da rispettare:
- Devi avere almeno 8 anni di inscrizione alla previdenza complementare, a esclusione delle spese sanitarie straordinarie che sono richiedibili da subito;
- Devi avere una sufficiente capienza nella posizione.
Il trasferimento
Il trasferimento ti aiuta nel proseguire il tuo percorso previdenziale, per mantenere l’anzianità contributiva che hai maturato. In questo modo potrai pagare meno tasse al momento del pensionamento e potrai anche accedere prima ad alcune richieste di anticipazione.
Puoi sia trasferire in Pegaso la posizione che hai presso un’altra forma pensionistica, che trasferire la posizione che hai in Pegaso verso un’altra forma pensionistica.
I costi
Adesso analizziamo la parte forse più importante, ovvero quella dei costi: sono proprio quelli che impattano sui rendimenti e quindi possono diminuire l’importo della tua rendita.
Ecco quali sono i costi:
- Spese di adesione: 5€;
- Spese prelevate dal primo versamento di ciascun anno: 20€;
- Spese per il comparto garantito: 0,58% del patrimonio su base annua;
- Spese per il comparto bilanciato: 0,39% del patrimonio su base annua;
- Spese per il comparto crescita: 0,34% del patrimonio su base annua;
- Spese per anticipazione: 20€;
- Spese per trasferimento e riscatto: non previste;
- Spese per la RITA: 20€.
Il trattamento fiscale
Come ultima parte ci soffermiamo sul vantaggio fiscale, un aspetto importante che merita un approfondimento.
I contributi che versi sono deducibili dal reddito imponibile entro il limite annuo di 5.164,57€.
Ricordiamo che la quota del TFR non si conteggia nel limite della deduzione.
I rendimenti ottenuti dalla gestione finanziaria sono tassati con un’aliquota del 20%, mentre la parte investita in Titoli di Stato e titoli a essi equiparati è tassata al 12,50%.
L’aliquota sulle prestazioni è al 15%, e si riduce dello 0,30% per ogni anno di partecipazione successivo al quindicesimo, fino a un minimo del 9%.
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Fondo Pegaso: Opinioni di Affari Miei
Dopo aver analizzato il fondo Pegaso, posso condividere con te alcune riflessioni personali. Premetto che, non conoscendo in dettaglio la tua situazione finanziaria e lavorativa, non posso darti indicazioni precise, ma posso offrirti alcuni spunti di riflessione per aiutarti a valutare questa opportunità.
Se sei un lavoratore intorno ai 50 anni, con una carriera consolidata, un reddito medio-alto e magari già altri investimenti in corso, investire in questo fondo pensione complementare potrebbe essere una scelta interessante. Un fondo pensione come Pegaso offre infatti vantaggi fiscali significativi, in particolare la deducibilità dei versamenti dal reddito imponibile, che ti permetterebbero di risparmiare sulle tasse mentre costruisci una pensione integrativa. In quest’ottica, il fondo potrebbe rappresentare una solida integrazione alla pensione pubblica, spesso insufficiente per mantenere il tenore di vita desiderato. Inoltre, potresti valutare un comparto a rischio medio-basso, considerando il tuo orizzonte temporale limitato.
Se invece sei più giovane e hai appena iniziato la tua carriera, il fondo pensione offre un’opportunità diversa. Con molti anni a disposizione prima della pensione, puoi beneficiare della capitalizzazione composta, ovvero la capacità di generare rendimenti sui rendimenti. In questo caso, un comparto azionario potrebbe essere ideale, poiché nel lungo termine offre il potenziale di crescita più alto, anche se comporta una volatilità maggiore. È importante, però, che ti senta a tuo agio con le oscillazioni di valore a breve termine, considerando che hai un ampio arco temporale per recuperare eventuali perdite.
Il sistema pensionistico italiano sta attraversando momenti di forte pressione e, in futuro, le pensioni pubbliche potrebbero garantire solo una parte del reddito necessario per il pensionamento. In questo scenario, la previdenza complementare assume un ruolo cruciale, soprattutto per chi desidera mantenere il proprio tenore di vita una volta lasciato il lavoro. La previdenza complementare, infatti, non è solo un’alternativa, ma un’integrazione della pensione obbligatoria, studiata per fornire una base aggiuntiva solida e stabile.
Naturalmente, la decisione di aderire a un fondo pensione richiede una valutazione accurata, considerando che parliamo dei tuoi risparmi e del tuo futuro finanziario. Prima di prendere una decisione, valuta attentamente i pro e i contro dell’investimento. Riflettere su aspetti come i costi di gestione, le possibilità di riscatto anticipato, la tassazione sulle prestazioni e le garanzie offerte dal fondo stesso è essenziale per evitare scelte affrettate.
Ti consiglio di confrontare diversi fondi pensione e di approfondire quali opzioni ti offrano una combinazione di rendimento, stabilità e costi adeguati. Inoltre, per approfondire il tema della previdenza complementare e le sue implicazioni, puoi fare riferimento a risorse affidabili online e considerare una consulenza con un esperto del settore, che possa valutare in dettaglio le tue esigenze specifiche e guidarti verso una scelta consapevole.
Inoltre prima di salutarti ci tengo a lasciarti queste guide per cominciare la tua strada verso gli investimenti consapevoli:
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A presto e buoni investimenti!
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