Come RECUPERARE le MINUSVALENZE: Guida Completa (+Consigli Efficaci)

Minusvalenze: si possono recuperare?

Ti è mai capitato di vendere un investimento in perdita e pensare: “Devo assolutamente recuperare questi soldi”?

È una reazione normale, ma è davvero la strada giusta? Oggi ti spiego tutto quello che devi sapere sulle minusvalenze e, soprattutto, se ha senso inseguirle oppure guardare oltre.

Cosa sono le minusvalenze e come funzionano

Partiamo dalle basi e cerchiamo di capire cosa è una minusvalenza.

Una minusvalenza è una perdita che realizzi quando vendi uno strumento finanziario a un prezzo più basso di quello a cui l’hai acquistato.

Per capire meglio facciamo un semplice esempio: hai comprato un’azione a 100€ e l’hai venduta a 80€. Quella differenza di 20€ è la tua minusvalenza.

Questa perdita genera un credito fiscale che puoi usare per compensare futuri guadagni derivanti da investimenti. Ma attenzione: non tutti i redditi possono compensare le minusvalenze.

Ecco la distinzione:

  • Redditi di capitale: interessi, dividendi, cedole, non compensano le minusvalenze;
  • Redditi diversi: plusvalenze da azioni, obbligazioni, certificati, possono essere usati per compensare le minusvalenze.

Gli strumenti per recuperare le minusvalenze

Ecco gli strumenti più comuni per provare a recuperare le minusvalenze, con i loro pro e contro. Adesso ti farò la lista di quali strumenti potrai utilizzare proprio per questo obiettivo:

  1. Azioni: possono crescere di valore rapidamente, generando plusvalenze da usare per compensare. Attenzione però sono comunque strumenti volatili e rischiosi, soprattutto per chi è alle prime armi. Inoltre, i dividendi non compensano le minusvalenze (sono redditi di capitale);
  2. Obbligazioni: sono meno volatili rispetto alle azioni e inoltre offrono dei rendimenti più stabili. Le cedole però non compensano le minusvalenze, e il valore delle obbligazioni può scendere in base ai tassi di interesse;
  3. Certificati: essi sono stati progettati per aiutarti per aiutarti a recuperare le minusvalenze, e proprio per questo motivo sono una soluzione molto pubblicizzata. Il problema maggiore però è che sono degli strumenti davvero complessi e rischiosi, adatti soltanto a chi li conosce bene;
  4. ETN e ETC: questi strumenti offrono un’esposizione a mercati alternativi (come materie prime) e, con una gestione oculata, possono aiutarti a compensare. Si tratta però di strumenti che sono molto volatili e soprattutto difficili da comprendere soprattutto per chi non è un esperto.

Fondi ed ETF

Quelli che abbiamo appena visto sono gli unici strumenti che ti permettono di recuperare le minusvalenze.

I fondi comuni d’investimento e gli ETF non possono essere utilizzati per recuperare le minusvalenze. Tuttavia, sono strumenti utili in una strategia di lungo termine per ridurre i rischi e ottimizzare i rendimenti.

Quando ha senso recuperare le minusvalenze?

Recuperare le minusvalenze non è sempre la scelta più conveniente da perseguire, perché a volte potrebbe essere controproducente.

Ci sono i costi nascosti da considerare: per recuperare le minusvalenze potresti dover scegliere strumenti complessi oppure consulenze personalizzate, che costano soldi. Questi costi spesso erodono i guadagni futuri.

Considera anche i rischi inutili, perché inseguire il recupero ti porta a investire in soluzioni più rischiose di quelle che avevi scelto inizialmente. Dove ti può condurre il rischio? A ottenere nuove perdite…

Ricorda anche il limite di tempo, in quanto hai solo 4 anni per recuperare le minusvalenze. Questo ti spinge a scelte affrettate che potrebbero complicare ulteriormente la situazione.

La strategia giusta: non inseguire, costruisci

Il mio consiglio? Non farti ossessionare dal recupero delle minusvalenze.

Concentra i tuoi sforzi sulla crescita del capitale nel lungo periodo, utilizzando strumenti diversificati ed efficienti.

Gli ETF, ad esempio, sono una soluzione ideale per investire con costi bassi e ottimizzare i rendimenti nel tempo, senza inseguire scadenze fiscali.

Immagina che ti si rompa una camicia da 50€. Ripararla ti costa 30€, con il rischio che non torni come prima. Cosa fai? Probabilmente compri una camicia nuova. Lo stesso vale per le minusvalenze: non sempre ha senso “ripararle” a tutti i costi!

Per capire meglio ti lascio qui, prima di salutarti, alcune risorse che potresti trovare molto utili:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
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