NEF Emerging Market Equity R: Caratteristiche, Costi e Scenari di Performance – Recensione Completa

Stai valutando un investimento nei mercati emergenti attraverso un fondo comune? Il NEF Emerging Market Equity R (ISIN: LU0102238812) potrebbe essere tra le opzioni che hai considerato.

Prima di scegliere questo fondo puoi continuare a leggere questo articolo per avere maggiori informazioni su tutte le sue caratteristiche più importanti, compresi i costi, i rischi, gli scenari di performance e i rendimenti passati, così potrai poi fermarti a riflettere e a fare le tue valutazioni.

Al termine dell’analisi troverai anche le mie opinioni sul fondo e in generale sul mondo dei fondi comuni d’investimento e del risparmio gestito, per comprendere al meglio se possa essere adatto a te oppure no.

Cominciamo!

Nord Est Asset Management: la società

Nord Est Asset Management S.A. (NEAM) è una società con sede in Lussemburgo, parte della rete delle Banche di Credito Cooperativo, con una lunga esperienza nella gestione di fondi multi-asset e tematici.

Pur avendo una struttura focalizzata sul mercato retail, beneficia della delega a gestori professionali come DWS Investment GmbH, una delle principali case di gestione europee con oltre 900 miliardi di euro in gestione. Questo conferisce solidità operativa e competenze riconosciute a livello internazionale al fondo in questione.

Questo fondo infatti è gestito da NEAM: ti ho dato queste informazioni perché prima di addentrarmi nell’analisi del fondo in questione e delle sue caratteristiche mi piace che tu sappia anche qualcosa sulla società che lo gestisce e lo distribuisce, così da avere un quadro molto più chiaro.

NEAM è stata costituita il 19 maggio 1999 per una durata illimitata con un capitale sociale di 3.000.000 di euro al solo scopo di gestire le attività del fondo.

Caratteristiche di NEF Emerging Market Equity R

Si tratta di un fondo azionario internazionale che punta a cogliere le opportunità offerte dai Paesi in via di sviluppo, con una gestione attiva che seleziona titoli di società con sede o attività prevalenti nei mercati emergenti.

Il suo obiettivo è appunto quello che conseguire un apprezzamento del capitale a lungo termine, soprattutto investendo in un portafoglio diversificato di azioni, come abbiamo detto.

Questo è un fondo adatto a un investitore che stia cercando un modo per diversificare investendo nel mercato azionario delle economie emergenti, e che abbia intenzione di detenere l’investimento almeno a lungo termine.

Quindi, di fatto, se stai cercando un investimento sicuro e non hai pazienza di aspettare e/o vuoi un investimento per il breve periodo, ti dico già subito che questa non è propriamente la soluzione adatta a te.

Ti segnalo inoltre che questo fondo ha ottenuto dei riconoscimenti importanti, per essere stato in grado il gestore di ottenere dei rendimenti elevati in maniera continua, riuscendo allo stesso tempo a contenere il rischio.


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In cosa investe il fondo

Il NEF Emerging Market Equity R investe principalmente in azioni quotate di società con sede o operatività significativa nei mercati emergenti. L’obiettivo è ottenere una crescita del capitale nel lungo periodo, beneficiando dello sviluppo economico di queste aree geografiche.

A livello settoriale l’allocazione del fondo è distribuita come segue:

  • Settore finanziario: 24,18%;
  • Settore della comunicazione: 21,51%;
  • Settore tecnologico: 15,80%;
  • Settore dei beni di consumo discrezionali: 15,15%;
  • Settore dei beni di consumo essenziali: 11,71%;
  • Settore industriale: 8,87%;
  • Settore dell’utilità: 1,04%.

Questa composizione mostra una forte esposizione a settori ciclici e ad alta crescita, in particolare banche e tecnologia, che riflettono la struttura economica dei mercati emergenti.

Se ci soffermiamo invece sull’allocazione geografica, l’investimento è così ripartito per quello che riguarda le prime otto posizioni:

  • Cina: 28,42%;
  • Taiwan: 17,52%;
  • India: 14,48%;
  • Corea del Sud: 6,65%;
  • Brasile: 6,04%;
  • Hong Kong: 4,58%;
  • Emirati Arabi Uniti: 2,65%;
  • Sudafrica: 2,57%.

Il portafoglio è costruito con una forte diversificazione, anche se l’allocazione può variare sensibilmente in base alla valutazione del gestore sulle prospettive economiche delle singole aree.

La strategia di investimento

Il fondo adotta una strategia attiva, con selezione bottom-up dei titoli basata sull’analisi dei fondamentali aziendali. L’obiettivo è identificare le aziende più promettenti in termini di crescita, leadership di mercato e governance, pur tenendo conto dei rischi politici e valutari legati ai mercati emergenti.

Benchmark e modalità di distribuzione dei proventi

Il fondo utilizza come benchmark l’indice MSCI Emerging Markets Net Total Return (EUR), che riflette l’andamento dei mercati azionari emergenti su base globale.

Tuttavia, trattandosi di un fondo a gestione attiva, la selezione dei titoli può discostarsi anche in misura significativa dalla composizione del benchmark.

Il fondo reinveste i proventi: adotta una politica di accumulazione, quindi non distribuisce i dividendi, ma reinveste gli utili nel valore della quota. In questo modo può sfruttare il potere dell’interesse composto e a puntare a un investimento nel lungo termine per ottenere maggiori rendimenti.

Profilo di Rischio

Secondo quanto indicato nel KID, il fondo presenta un livello di rischio pari a 4 su 7, il che lo colloca in una fascia medio-alta. Questo è coerente con la maggior parte degli fondi che investono in mercati emergenti, i quali tipicamente riportano un profilo di rischio simile.

Ricordiamo sempre che l’indicatore di rischio è orientativo del livello di rischio effettivo, e che indica la probabilità che il prodotto subisca delle perdite a causa dei movimenti dei mercati o perchè la società che agisce per conto del fondo non è in grado di pagare quanto dovuto.

Le perdite potenziali dovute alla performance futura del prodotto sono classificate nel livello medio, e potrebbe quindi accadere che le cattive condizioni di mercato ti facciano perdere parte dell’investimento.

Tra i rischi principali che vanno considerati abbiamo:

  • Rischio di mercato: i mercati emergenti sono notoriamente più volatili di quelli sviluppati;
  • Rischio valutario: l’investimento è esposto a fluttuazioni di valute locali rispetto all’euro:
  • Rischio politico e normativo: instabilità governativa o cambiamenti nelle politiche; economiche possono influire sulle aziende;
  • Rischio di liquidità: in alcune condizioni, determinati titoli possono essere meno facilmente vendibili.

Il fondo è adatto a investitori con un orizzonte temporale di almeno 5 anni, in grado di tollerare oscillazioni anche significative del capitale.

Questo è molto importante da prendere in considerazione per non intraprendere un investimento che poi non risponde alle nostre esigenze e soprattutto al nostro profilo di rischio.

Costi del Fondo NEF Emerging Market Equity R

Dopo il profilo di rischio eccoci qui ad analizzare i costi.

Si tratta di uno degli elementi più rilevanti da considerare, in quanto essi impattano sul tuo investimento e sui rendimenti finali.

Vediamoli nel dettaglio:

  • Costi di ingresso: 3,00%;
  • Costi di uscita: non previsti;
  • Commissioni di gestione: 2,21% all’anno del valore dell’investimento;
  • Costi di transazione: 0,16% (stima);
  • Commissioni di performance: non previste.

Nel lungo termine, questi costi incidono in modo importante sulla performance netta del fondo.

A titolo di confronto, un ETF che replica l’indice MSCI Emerging Markets ha generalmente un TER (total expense ratio) compreso tra lo 0,14% e lo 0,25%, molto più contenuto rispetto ai costi di questo fondo.

Ti invito comunque a controllare nel dettaglio i costi sul KID del fondo e a farti dei calcoli per capire meglio il tutto.

Se questo concetto non ti fosse chiaro, scarica gratuitamente il nostro report in cui ti spieghiamo come proteggerti da questo rischio a cui chi investe in fondi comuni è altamente esposto. 

I rendimenti del fondo

Dopo i costi possiamo anche soffermarci sui rendimenti del fondo.

Sappiamo che i rendimenti passati non sono predittivi di quelli futuri, ma servono a darci una panoramica del fondo.

Non è detto che se il fondo in passato per esempio ha ottenuto delle performance positive lo faccia anche in futuro, così come non è detto che se fino ad oggi è andato male non possa invece riprendersi.

Devi prendere tutto molto con le pinze e utilizzare queste informazioni soltanto come una base su cui riflettere eventualmente per procedere con l’investimento.

Ti allego qui una schermata tratta direttamente dal sito ufficiale del fondo:

Ho scelto come lasso di tempo 3 anni, infatti come vedi il grafico parte da maggio 2022.

In questo caso da circa quella data il fondo non ha mai sovraperformato l’indice, fatto salvo per qualche mese a cavallo tra il settembre e il dicembre 2022. Da allora il fondo sta ottenendo dei rendimenti inferiori al benchmark.

Scenari di Performance

Secondo le proiezioni del KID, un investimento iniziale di 10.000 euro potrebbe evolversi nel seguente modo dopo 5 anni:

  • Scenario favorevole: circa 17.410 € (rend. annuo +11,7%)
  • Scenario moderato: circa 13.000 € (rend. annuo +5,4%)
  • Scenario sfavorevole: circa 9.370 € (rend. annuo -1,3%)
  • Scenario di stress: circa 5.840 € (rend. annuo -9,9%)

Questi valori sono frutto di simulazioni e non rappresentano rendimenti garantiti, ma aiutano a visualizzare il range di variabilità possibile.


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Opinioni di Affari Miei sul NEF Emerging Market Equity R

Il fondo NEF Emerging Market Equity R offre un’esposizione interessante e diversificata a un’area del mondo che presenta ottime potenzialità di crescita nel lungo termine.

La gestione attiva e la strategia di investimento consente una selezione accurata dei titoli.

Tuttavia, ci sono alcune considerazioni da fare:

  • I costi di gestione sono molto elevati rispetto ad alternative passive;
  • L’assunzione di rischio è significativa e va ben calibrata rispetto al proprio portafoglio;
  • La sovraperformance rispetto al benchmark non è garantita, e non sempre la gestione attiva riesce a giustificare i costi più alti.

Per questi motivi, preferiamo spesso strumenti come gli ETF, che replicano in modo efficiente gli stessi indici di riferimento a costi contenuti e con maggiore trasparenza.

Alcuni ETF alternativi possono essere iShares MSCI Emerging Markets UCITS ETF  che ha un TER dello 0,18% oppure Vanguard FTSE Emerging Markets UCITS ETF che ha un TER dello 0,22%.

Come vedi entrambe queste soluzioni hanno come indice di riferimento lo stesso benchmark del fondo comune, quindi di fatto investe nelle stesse aziende.

Non posso certo negarti che il fondo NEF Emerging Market Equity R sia uno strumento interessante per chi cerca una gestione attiva e diversificata nei mercati emergenti, con un approccio professionale e un’esposizione a settori e paesi in forte sviluppo, ma, come ben saprai se hai letto altri contenuti qui sul blog, personalmente preferiamo altri investimenti.

Non ti sto dicendo di non investire in questo fondo, attenzione: non ti conosco e non conosco la tua situazione personale e finanziaria quindi non posso certo dirti cosa fare.

Ti invito solo a stare attento e a riflettere a lungo, perchè i costi di gestione elevati, uniti all’imprevedibilità delle performance attive rispetto all’indice, rendono questo fondo meno competitivo rispetto agli ETF, soprattutto per investitori attenti all’efficienza dei costi.

Se sei interessato a scoprire come funzionano i costi dei fondi comuni d’investimento, puoi scaricare gratuitamente il report in cui ti mostriamo tutti i problemi di questi prodotti.

Se stai pensando come investire i tuoi risparmi, ma non sai da dove iniziare, ecco una serie di risorse che ho pensato per te:

Buon proseguimento su Affari Miei!


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Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.

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