Come Investire a 50 Anni? Guida Completa per Chi Vuole Pianificare il Futuro

Sei maturo, consapevole, cominci a farti domande sul futuro e vuoi sapere come investire a 50 anni?

Se sei in questa fase della vita molto probabilmente, anche se magari non lo sai, sei nel momento migliore per occuparti davvero e seriamente dei tuoi soldi.

Perché?

Ci sono principalmente due motivazioni: molto probabilmente sei all’apice della tua carriera lavorativa e hai una retribuzione stabile e importante, e in secondo luogo potresti beneficiare di eredità o di passaggi di ricchezza familiare che ti mettono in una posizione più sicura e interessante.

Questo mix di fattori ti permette quindi di pianificare in maniera molto più serena il tuo futuro.

Detto questo, vediamo come investire a 50 anni.

Primo passo: Analizza la tua situazione previdenziale

In questo momento sei in una situazione delicata: si avvicina il momento della pensione, hai maggiori responsabilità familiari e hai a disposizione una capacità di risparmio più alta rispetto a qualsiasi altro momento della tua vita.

Molte persone arrivano però a quest’età senza una pianificazione chiara: sono magari presi dalla quotidianità, dalle responsabilità per i figli che stanno crescendo e cominciano a dare problemi e preoccupazioni e anche dalle responsabilità sul lavoro.

Questo però è proprio il momento migliore per decidere come agire e in cui si ha anche meno tempo per sbagliare…

Ti starai probabilmente domandando se il fondo pensione a 50 anni conviene.

Il primo passo è capire quando andrai in pensione e con quale assegno.

Se hai 50 anni puoi ottenere stime piuttosto precise: accedi al sito dell’INPS con SPID e verifica la tua posizione contributiva, così potrai saperne di più.

E non dimenticare la previdenza complementare.

Hai un fondo pensione o un PIP?

Sai quanto stai versando e con quali rendimenti attesi?

La maggior parte delle persone ignora completamente queste informazioni. Eppure sono decisive e importantissime, perché scegliere di destinare il TFR per esempio, oppure di effettuare dei versamenti volontari in un fondo pensione potrebbe rivelarsi utile per “rimpinguare” l’esiguo assegno pensionistico che ti spetterà.

Conoscere il gap tra pensione attesa e spese future ti aiuta a decidere quanto capitale ti serve e come investirlo.

Potresti anche chiederti se avesse senso davvero investire tutto in un fondo pensione oppure optare per un piano di accumulo: qui ho fatto un confronto approfondito su queste due soluzioni.

Ma hanno senso i versamenti integrativi nel fondo pensione?

Molte persone iniziano a fare versamenti significativi nei fondi pensione proprio tra i 50 e i 60 anni, perché purtroppo la previdenza complementare è un discorso che viene affrontato relativamente tardi.

I vantaggi fiscali sono evidenti: deducibilità fino a 5.164 euro l’anno, e tassazione agevolata alla fine.

Ma è davvero la scelta migliore?

La risposta in questo caso è dipende perché vanno presi in considerazione diversi fattori.

Se ti mancano solo 5-7 anni alla pensione, potrebbe avere senso concentrare i versamenti ora.

Ma se sei ancora distante 12-15 anni, valuta bene: stai vincolando capitali per molto tempo e con regole che potrebbero cambiare nel tempo.

Inoltre, molti fondi pensione sono costosi e poco trasparenti. Potresti valutare di utilizzare quei soldi per investirli in strumenti più profittevoli e meno vincolanti.


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Secondo passo: il ruolo dei figli

Se hai dei figli giovani probabilmente li stai ancora sostenendo economicamente dal punto di vista della formazione.

Questo impatta naturalmente sulla tua capacità di risparmio, ma è anche una responsabilità che va pianificata nel medio termine.

Questa è una variabile, nel senso che non è detto che tu abbia dei figli o che essi siano ancora con te, o che necessitino di un tuo aiuto.

Però, se così fosse, potrebbe essere che tu voglia aiutarli.

In questo caso una parte dei tuoi risparmi potrebbe essere destinata a:

  • Coprire le spese universitarie, nel caso magari tuo figlio scegliesse un’università fuori sede;
  • Aiutarlo con l’acquisto della prima casa, dando dei soldi per l’anticipo;
  • Avviare un piano di investimento per lui, cercando quindi di indirizzarlo al meglio.

Per quanto riguarda l’ultimo punto ci sono degli strumenti specifici per questo, che possono essere i PAC con finalità educativa, oppure i piani di accumulo in ETF che vengono intestati ai genitori ma che hanno come beneficiari i figli.

Se la strada che vuoi intraprendere è questa ti conviene valutare con attenzione l’orizzonte temporale e la gestione fiscale.

Il dilemma: rendita o accumulo?

Questa è una delle domande più comuni che tantissime persone si fanno: devo iniziare a creare una rendita o continuare ad accumulare capitale?

Se stai ancora lavorando e il tuo reddito copre tutte le spese, non ha senso attivare subito una strategia a distribuzione.

Meglio proseguire con l’accumulo, reinvestendo tutto e sfruttando la capitalizzazione composta: in questo modo potrai ottenere un capitale più alto nel tempo, sfruttando appunto l’orizzonte temporale lungo e il tempo che hai a disposizione.

Se invece sei a 2-3 anni dalla pensione, potrebbe essere il momento di impostare una transizione verso una rendita parziale, ad esempio investendo parte del patrimonio in ETF a distribuzione.

La scelta va calibrata tenendo conto delle entrate future, delle necessità a breve e medio termine e della tua tolleranza al rischio.

Non esiste una soluzione unica: chi ha già costruito un buon patrimonio può iniziare a goderselo con serenità, mentre chi è ancora in fase di accumulo deve valutare ogni movimento con attenzione, senza farsi attrarre da promesse di rendimento facile.

La cosa importante è sapere dove sei e dove vuoi andare, tenendo presente queste cose:

  • Entrate previste;
  • Necessità future;
  • Tolleranza al rischio.

Se vuoi approfondire questo discorso qui trovi il video in cui ne parlo in maniera approfondita.

Quale portafoglio a 50 anni?

Dopo aver capito come muovere i primi passi per una pianificazione ben fatta e aver sistemato le varie situazioni, probabilmente la domanda che ci si pone è relativa a come costruire il portafoglio di investimento.

Un portafoglio per questa fascia d’età dovrebbe essere bilanciato, ma con un livello di rischio coerente con l’orizzonte temporale, quindi né troppo prudente, né troppo aggressivo.

Per esempio, potresti destinare una parte consistente a ETF obbligazionari, che offrono stabilità e protezione, e un’altra parte a ETF azionari globali per garantirti una crescita reale nel tempo e magari un pizzico di esposizione ai megatrend e una quota liquida che ti aiuti a gestire imprevisti e opportunità.

Questo è soltanto un esempio possibile, non vuole essere in nessun modo un suggerimento anche perché per impostare un portafoglio coerente servono tantissime informazioni e soprattutto una pianificazione attenta.

L’importante è non avere troppi strumenti, ma solo quelli giusti. Più semplice è il portafoglio, più efficace sarà nel lungo termine.

Magari se hai una maggiore propensione al rischio o più anni prima della pensione, puoi aumentare la componente azionaria.

E il mattone?

A 50 anni potresti aver finito di pagare il mutuo e quindi magari stai pensando di investire in immobili da mettere a reddito.

Certo, il mattone affascina sempre, su questo non c’è dubbio, però ricordati sempre che anche in questo caso ci va calma e coerenza.

Il mercato immobiliare presenta alcuni difetti e alcune pecche che vanno considerate:

  • Gli immobili non sono liquidi;
  • Hanno costi di gestione, imposte e imprevisti;
  • Il rendimento netto è spesso inferiore al previsto.

Se vuoi davvero investire in real estate, potresti anche pensare agli ETF immobiliari (REITs), che offrono diversificazione, liquidità e dividendi periodici.

Ultima cosa: i piaceri della vita

Dopo anni di lavoro e sacrifici, è giusto pensare anche a vivere meglio.

Magari hai accumulato soldi e ora giustamente stai pensando a come “goderteli”: viaggi, esperienze, passioni non sono sprechi, ma parte di una vita ben pianificata.

Non ha senso risparmiare tutto se poi non ci si concede nulla.

Ma nemmeno sperperare pensando che la pensione sia garantita e abbondante. Equilibrio è la parola chiave.

Potresti pensare a prevedere un budget annuale per il tuo benessere, senza sensi di colpa, ma con consapevolezza.


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Conclusione

Abbiamo visto come investire a 50 anni: è uno step che richiede attenzione, lucidità e realismo.

Sei nel momento ideale per consolidare quello che hai costruito e per impostare gli ultimi 15-20 anni della tua vita lavorativa.

Il punto non è riempire il portafoglio di prodotti, ma avere un piano chiaro, in quanto ti serve capire bene dove ti trovi oggi, dove vuoi essere tra 10-15 anni e quali strumenti possono accompagnarti nel modo più efficiente possibile.

Sei nel periodo migliore per prendere le migliori decisioni ma devi stare attento a non sbagliare, e non commettere errori che potrebbero costarti caro.

Ricordati che investire bene non vuol dire solo accumulare soldi, ma vivere meglio con quello che hai costruito!

Prima di salutarti ci tengo a lasciarti alcune risorse che potrebbero tornarti utili:

Buon proseguimento e buoni investimenti qui su Affari Miei!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

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