Dalla Miseria alla Leadership Mondiale: Storia di un’Eccellenza Italiana
Oggi ti propongo la storia di un’eccellenza italiana: si tratta infatti della storia di un nostro connazionale di successo che dalla provincia italiana è arrivato ai vertici mondiali del suo settore.
Sto parlando di Fulvio Montipò, imprenditore famoso per essere uno degli uomini più ricchi d’Italia e dal 1977 alla guida Interpump Group, leader mondiale nel mercato delle pompe a pressione con un volume d’affari annuo da 1,3 miliardi di euro e con circa 8 mila dipendenti.
La sua storia mi ha sempre ispirato perché rappresenta il riscatto e l’eccellenza del nostro Paese.
Nato nel piccolo paese di Sant’Ilario D’Enza, in provincia di Reggio Emilia, Montipò ha vissuto la crisi post bellica nell’Italia rurale: il papà, dopo la prigionia in guerra in Germania, faceva lo stagionale per molti mesi in Svizzera.
Tra stenti e voglia di emergere, è riuscito a completare gli studi e ha iniziato un percorso manageriale nella nascente industria emiliana.
“La fase post-bellica – ha dichiarato in una recente intervista con Forbes – era caratterizzata dalla distruzione, da un livello di disoccupazione altissimo, da una difficoltà vera e diffusa per sfamare famiglie, anche numerose, che non possedevano letteralmente alcunché. Era un tempo in cui il sacrificio non pesava, era la norma e l’anelito ad uscire dalla miseria era il sogno di tutti. Per questo erano tempi in cui la quantità di sogno e di bisogno era alta”.
Nel 1977 arriva la fondazione di Interpump, grazie alla capacità di Montipò di coinvolgere gli imprenditori della zona in cambio del 40% delle azioni e in pochi anni ottiene già il 50% del suo mercato di riferimento.
Nel corso della sua storia, oltre a svilupparsi sul territorio il gruppo porta a termine con successo ben 60 acquisizioni in Europa e nel mondo.
Anni di crescita portano, nel 1996, alla quotazione su Borsa Italiana e nel 2007 allo sbarco negli Stati Uniti con l’acquisizione della Nlb Corporation.
“Io credo – ha dichiarato recentemente sempre a Forbes parlando delle acquisizioni fatte dal gruppo – che dentro tutte le imprese ci sia una storia di pensiero, di fatiche, di errori e di successi; considero questo un patrimonio da non perdere ma eventualmente da integrare. Chi acquista aziende e le colonizza, butta via il patrimonio di cui parlavo prima e l’acquisitore resta sempre solo col suo pensiero. Se invece conserva, valorizza e integra, il suo pensiero cresce ogni volta che acquisisce una storia”.
Un capitalismo dal volto umano, ancorato ancora ai valori di una volta, che però piace ai mercati e produce rendimenti per gli azionisti.
Dal debutto a Piazza Affari nel 1996 le azioni di Interpump Group hanno fatto segnare un clamoroso +1968,35%, un boom paragonabile a molte bit tech negli Stati Uniti.
Ho voluto raccontare questa storia perché è una storia di speranza ed è una storia positiva.
Troppo spesso negli ultimi anni i media hanno posto l’accento solo sui problemi, che ci sono e sono inevitabili, e mai sulle possibili soluzioni o sulle vicende di chi in qualche modo ce l’ha fatta.
Interpump Group ci mostra, insieme a tantissime altre aziende che non citiamo solo per mancanza di tempo, che si può diventare leader anche dalla provincia italiana, senza necessariamente trovarsi in Silicon Valley o nella city di Londra.
Come avrai sicuramente intuito, Interpump Group è una delle aziende scelte dal Centro Studi e Ricerche di Affari Miei per #IOPUNTOSULLITALIA che abbiamo riaperto in occasione della #SettimanaTricolore per dare uno strumento pratico, a chi lo desidera, per investire sulle migliori eccellenze del nostro Paese.
Puoi aderire ad #IOPUNTOSULLITALIA fino alla mezzanotte di domani, 31 gennaio 2023.
A presto!
0 Commenti