Vivere all’Estero: Mollo Tutto, Dove Andare per Ricominciare?
In un periodo in cui il nostro Paese sembra non offrire molte opportunità di lavoro, se non contratti precari e deludenti, spesso i giovani (e a volte anche i meno giovani) sentono il desiderio di partire per l’estero, in qualche altro Paese che forse ha da offrirci qualcosa di più.
Fuori dall’Italia sembrano esserci migliori prospettive, maggiori opportunità occupazionali, possibilità di compiere studi in luoghi dove la qualità della vita pare tendere al meglio.
Vivere all’estero negli ultimi anni è un mantra che ha invaso le nostre esistenze, che ha riempito il web che, sovente meglio della stampa tradizionale, ha saputo incarnare quello che tante volte è un vero e proprio desiderio di riscatto da parte di chi agisce.
La voglia di cambiare può essere legata al desiderio di ricominciare da capo: mollo tutto e parto, questo pensano in tanti. Eppure non è possibile fare una valigia e partire verso meta ignota, questo perché occorre assolutamente evitare di scontrarsi con un fallimento: bisogna impostare bene la strategia da adottare nel caso si stesse davvero cercando di espatriare.
Dove andare? Cosa fare? È fondamentale capire quale Paese ha da offrirci le opportunità che stiamo cercando, e soprattutto bisogna capire se siamo davvero motivati a ricominciare da capo.
Iniziamo ad analizzare insieme dove trasferirsi per iniziare veramente a vivere all’estero, inaugurando una nuova vita, per poi focalizzarci sulla motivazione che ci spinge ad andare via da casa nostra, per capire se siamo davvero convinti.
In Questo Articolo Si Parla di:
- 1 Vivere all’estero nel 2018: come scegliere la destinazione in cui trasferirsi
- 2 Motivazioni per trasferirsi all’estero e vivere con convinzione
- 3 Dove emigrare per cambiare lavoro e vita?
- 4 Europa
- 5 America
- 6 Africa
- 7 Asia
- 8 Oceania
- 9 Prima di decidere di vivere all’estero, guardati allo specchio
- 10 Conclusioni
Vivere all’estero nel 2018: come scegliere la destinazione in cui trasferirsi
Su Affari Miei sono abbastanza cinico, se mi leggi lo sai. Il mio è un cinismo buono, teso ad ottenere il massimo dal minimo sforzo e, mai come di fronte a scelte importanti che postulano un cambiamento immenso, occorre essere dei calcolatori.
E’ questo principalmente il senso dell’articolo che stai leggendo. Se ritieni di aver già fatto questo tipo di analisi, però, non andare via perchè ho qualcosa anche per te:
Torniamo ora alla nostra riflessione preliminare all’espatrio. Per prima cosa bisogna analizzare le situazioni dei Paesi che abbiamo adocchiato, così da comprendere cosa offrono in tema di sistema sanitario, scolastico, e ovviamente lavorativo.
Sistema Sanitario
I Paesi oggetto dei nostri desideri hanno da offrire sistemi comparabili o migliori rispetto ai nostri? Tra i primi fattori da analizzare ci sono proprio le conseguenze di (ad esempio) ammalarsi mentre si è in quella che dovrebbe diventare la nostra nuova “casa”.
Bisogna sempre ricordare che, sebbene l’Italia sia la nazione che annovera uno tra i tassi più alti di malasanità, ciò non esclude che casi simili possano presentarcisi anche altrove: nel mondo non solo tentano di copiarci ogni giorno i migliori prodotti della nostra tradizione enogastronomica ma siamo visti come un modello anche in quanto a capacità della criminalità di infiltrarsi nelle istituzioni e, in generale, in quanto a malfunzionamento dell’apparato pubblico.
E’ bene informarsi, quindi, sulla solidità del sistema sanitario del luogo in cui si ha intenzione di trasferirsi.
Istruzione
Altro sistema da scansionare attentamente è quello dell’istruzione. La valutazione va fatta sia in termini di possibilità di continuare la propria formazione, sia nel caso in cui si decidesse davvero di costruirsi un futuro e una famiglia nel Paese che abbiamo scelto.
Nel caso mettessimo al mondo dei figli, il livello di istruzione a loro offerto dovrà garantire l’apprendimento di nozioni adeguate ad un eventuale ritorno nel Bel Pese o per la “fuga” verso altri lidi, in modo che la nostra progenie possa integrarsi adeguatamente e, soprattutto, avere sempre gli strumenti per prendere in mano la propria vita e realizzarsi.
Come trovare lavoro
Valuta, infine, le effettive possibilità di lavoro che la tua destinazione ti offre. Il motivo per cui spesso molti decidono di espatriare è proprio a causa della mancanza di un lavoro.
La speranza è di trovare condizioni lavorative che riteniamo all’altezza delle nostre probabilità o quantomeno dignitose.
Per questo è bene essere informati sulle effettive proposte che possiamo ricevere una volta lontani da casa, onde evitare di trovarsi a dover lavorare molte ore per uno stipendio simile a quello percepito in Italia e imbattersi di nuovo in un fastidioso senso di frustrazione, chiedendosi inevitabilmente se ne è valsa la pena.
E qui subentra il secondo grande fattore da considerare, ossia la motivazione che ci spinge ad andare via dall’Italia in cerca di un futuro più gratificante.
Motivazioni per trasferirsi all’estero e vivere con convinzione
Abbiamo già affermato che chi spera di riuscire ad espatriare lo fa per cercare una condizione di vita che lo soddisfi maggiormente, poiché trovarsi in un luogo sconosciuto, in cui si parla una lingua diversa e magari vigono abitudini che mal si sopportano, alle stesse condizioni di partenza, può essere davvero frustrante e controproducente.
Andare via non è come fare una vacanza, ci sono dei rischi e delle delusioni in cui si rischia di incappare.
Dopo essersi informati sulle varie possibilità di destinazione, bisogna guardarsi dentro e chiedersi: sono davvero convinto di lasciare l’Italia? Ho considerato le conseguenze di vivere all’estero?
Trasferirsi in un altro Paese vuol necessariamente dire confrontarsi con una cultura diversa, abitudini diverse e lingue diverse: gli abitanti del posto potrebbero avere una mentalità che poco si accosta alla nostra, un diverso modo di vivere e affrontare la quotidianità.
Pensa agli immigrati che vivono da noi, a quante volte anche ingiustamente hanno dovuto subire il pregiudizio altrui solo perché “diversi”: ecco, potrebbe capitare anche a te e, se non ci hai pensato prima, potrebbe essere una brutta sorpresa.
Andare a vivere all’estero può voler dire anche cambiare le nostre abitudini: ad esempio dovendo affrontare un clima diverso da quello a cui siamo abituati (nei paesi del nord fa molto più freddo), o mangiando qualcosa di diverso o cucinato diversamente (si sa, la pastasciutta e la pizza all’estero spesso sembrano tutt’altro. Così come trovare il caffè come lo intendiamo in Italia può equivalere a cercare il Sacro Graal).
Una volta fatte queste considerazioni bisogna quindi cercare di capire se a spingerci ad andarcene è il vero desiderio di ricominciare da capo, insieme a un po’ di voglia di ottenere dei successi lavorativi, o se invece è soltanto una fuga frustrata da un Paese che ha sempre meno da offrirci.
Se crediamo di aver intrapreso questa strada basandosi sui luoghi comuni circa la presunta felicità da ricercarsi all’estero, allora forse conviene fare un ulteriore tentativo per cercare vie d’uscita in maniera autonoma e indipendente senza per forza salire su un aereo: si tratta di un passaggio ugualmente difficile, con molti tratti in comune a quello di ricominciare da zero.
Dove emigrare per cambiare lavoro e vita?
Se vuoi comunque avere una panoramica sui Paesi in cui potresti vivere al di fuori del Bel Paese, ti aiuto a fare una panoramica dei Paesi migliori in cui trasferirsi, partendo dall’Europa.
Europa
Come promesso, ecco una carrellata di consigli e guide di approfondimento dedicate a quello che il nostro meraviglioso continente ha da offrirci.
Malta
Il primo Paese che voglio analizzare con te è Malta, una nazione molto vicina all’Italia, ma che differisce per cultura, legislazione e tassazione. Ci tengo a precisare che, sebbene sia molto importante, il turismo non è l’unica opzione da prendere in considerazione per studiare un’attività lavorativa in questo staterello insulare.
Nonostante questo, che tu decida di lavorare con i turisti o in altri ambiti, è bene che tu sappia che conoscere l’inglese è fondamentale, almeno le basi: potrai fare poi pratica, ma meglio lo saprai parlare e più probabilità avrai di trovare un impiego.
Grecia
Sempre nel Mar Mediterraneo troviamo un altro Stato davvero interessante e dotato di straordinaria bellezza: la Grecia.
Questo Paese ha subito un crollo economico, di certo lo saprai, che lo ha illuminato improvvisamente di una nuova luce agli occhi di chi vorrebbe vivere di rendita fuori dall’Italia.
Portogallo
Ecco un altro Paese europeo che è stato duramente colpito dalla crisi degli ultimi anni, ma che, diversamente dalla Grecia e dalla maggior parte degli Stati Europei, è riuscito a restituire con anticipo buona parte della liquidità ottenuta in prestito dall’Unione Europea.
Tale ripresa mescola le carte in tavola e crea confusione: se in Portogallo c’è ripresa, conviene o non conviene pensare di lavorare e vivere qui?
Polonia
Se sei affascinato dai Paesi dell’Est, ecco uno Stato da Considerare. Negli anni ’90 il reddito medio dei polacchi era un quarto di quello dei tedeschi, mentre oggi è circa la metà. Si capisce dunque che l’economia è cresciuta, creando ottime possibilità per chi ambisce a fare business.
Inoltre qui esistono le “Zone Economiche Speciali”, chiamate ZES. Si tratta di vere e proprie regioni geografiche create con lo scopo di attirare gli investimenti esteri.
Spagna
Una breve parentesi sulla Spagna, Paese che purtroppo non è particolarmente accessibile, anche a causa del fatto che la tassazione non è particolarmente vantaggiosa e non offre particolari esperienze lavorative, anche se qui ho spiegato come tentare la fortuna in Spagna oppure, più nel dettaglio, a Madrid oppure a Barcellona.
Ma vediamo alcuni luoghi della Spagna che sono più appetibili.
Canarie
Le Canarie sono note ai più per la loro fama di “Paradiso Fiscale”, poichè il regime fiscale applicato agli imprenditori è decisamente più vantaggioso che in Italia (e non solo).
Tuttavia, se stai valutando questa meta sappi che pensare di aprire un’attività incentrata sulla ristorazione, rischi di fare un buco nell’acqua, in quanto le isole e le città turistiche sono già brulicanti di Italiani che hanno avuto la stessa idea.
Sarebbe meglio cercare qualche idea innovativa, come ti suggerisco negli articoli di approfondimento dedicati alle Canarie e alla capitale, Las Palmas, oppure leggi quello che ti introduce alla vita a Tenerife.
Le Baleari
Continuiamo con l’analisi di una regione insulare spagnola: quella rappresentata dall’arcipelago delle Baleari.
Non si tratta, come nel caso delle Canarie, di un paradiso fiscale, tuttavia è un luogo dove tanti stranieri fanno investimenti, anche importanti, in quanto le condizioni di mercato sono favorevoli e rendono golosi gli investimenti in queste isole.
Belgio
A Bruxelles, capitale del Belgio, troviamo la sede dell’Unione Europea. Si tratta di un Paese molto vivace da un punto di vista etnico, e molto più gettonato di quanto si possa pensare dagli stranieri che sognano una nuova vita.
Il Belgio è caratterizzato da un tenore di vita alto e di opportunità di lavoro buone, soprattutto per chi è bilingue.
Slovenia
Ecco un altro Paese dell’Est, non molto noto, a dire la verità, anche se piano piano sta venendo riscoperto dai pensionati e da chi vi vuole investire.
Infatti qui troviamo un’imposta più leggere rispetto al regime opprimente italiano, senza dimenticare la vicinanza con l’Italia, che può essere un ottimo punto di partenza per dei sopralluoghi mirati ad una elaborazione di un piano di espatrio e investimento.
Islanda
Un paese per i più coraggiosi (o semplicemente per gli amanti del freddo!) è l’Islanda. Il Paese ha congelato diversi anni fa la sua domanda di adesione all’Unione Europea, in seguito alle elezioni che si sono tenute proprio mentre tale domanda veniva passata al vaglio dal comitato UE.
Dunque non si tratta di un Paese euro, ma di uno che ha degli accordi con l’UE. Nonostante questa, l’isola può riservare delle sorprese a chi la prenderà in considerazione.
Finlandia
Continuiamo la nostra rassegna con un altro Paese del Nord Europa. Questo è un Paese che presenta uno tra i migliori sistemi di Welfare al mondo, motivo per cui potrebbe essere appetibile prenderlo n considerazione, m a bisogna ricordare che l’istruzione Finlandese è tra le migliori e quindi le cariche più importanti saranno occupate dai cittadini finlandesi.
Norvegia
E per quanto riguarda questo altro Paese Scandinavo? La Norvegia non fa parte dell’Unione Europea, a differenze di Svezia e Finlandia. Dunque chi vuol trasferirsi qui dovrà valutare la presenza di una diversa moneta e di uno status non più comunitario europeo.
Certo è che si tratterebbe di cambiamenti mirati a vivere in uno dei Paesi più ricchi, appellativo meritato in seguito alla scoperta del petrolio nei suoi mari.
Svezia
Ecco l’ultimo Stato della penisola scandinava. Si tratta di uno dei Paesi che meglio combatte le discriminazioni etniche e di genere, e ospita già tantissimi stranieri.
Nonostante la crisi Europea colpisca anche a queste latitudini, la Svezia è considerata ancora piuttosto vantaggiosa per chi ha intenzione di trasferirsi all’estero.
Olanda
Scendiamo più a Sud lungo il globo e esploriamo le opportunità offerte dai Paesi Bassi.
Questo Paese ha avuto un momento di arresto un paio di anni fa, a causa della crisi, ma ad oggi l’economia sembra essere in ripresa e offrire buone occasioni a chi vi vuole lavorare, fermo restando che l’impegno va premiato e non è sufficiente trasferirsi in Olanda per cambiare vita.
Austria
Questa Nazione, non troppo lontana dall’Italia, ma abbastanza da poter ricominciare da zero, è molto gettonata dai nostri connazionali.
Facendo parte dell’UE non richiede particolari procedure burocratiche per trasferirsi qui, tuttavia cercare un lavoro richiede impegno.
Ungheria
Questo piccolo Stato spesso viene scelto dagli italiani: si tratta di un Paese che fa parte dell’Unione Europea pur avendo come moneta ufficiale il fiorino ungherese.
Tuttavia dovrai valutare con cura se trasferirti qui: il costo della vita è elevato e il tasso di disoccupazione negli ultimi anni è nuovamente aumentato. Bisognerà preparare un buon piano di azione per sapere se effettivamente questa è la scelta migliore.
Danimarca
E la Danimarca, cosa può offrire a chi, come te, sta valutando di trasferirsi qui? Si tratta di un Paese efficiente e tranquillo, che potrebbe aprire alle porte anche agli stranieri in cerca di fortuna: come sempre dovrai essere molto organizzato nel tuo trasferimento, perchè non troverai un’occupazione senza avere un’ottima preparazione.
Bulgaria
La Bulgaria è in grado di attrarre sia chi è in cerca di un lavoro dipendente sia chi vuole avviare un’impresa: questo perchè, sebbene il tasso di disoccupazione sia simile a quello italiano, l’occupazione giovanile è in crescita.
Germania
La Germania è uno Stato che, all’interno dell’Unione Europea, gode di una condizione economica particolarmente vantaggiosa e positiva. Tuttavia questo Paese è una meta adatta a chi, alla ricerca di una stabilità negata in Italia, è in grado di ricoprire una figura altamente qualificata, perchè si tratta dei lavoratori che possono davvero usufruire dei vantaggi dell’economia tedesca.
Questo avviene perchè, sebbene su internet si decanti spesso la convenienza della spesa, in realtà ci sono aspetti (come quelli legati alle bollette) che costano d più che in Italia.
Dunque sul lungo periodo il peso si potrebbe sentire, se si occupa una posizione di medio basso livello lavorativo. Se pensi di trasferirti qui devi essere in grado quindi di ricoprire certe posizioni lavorative.
Regno Unito
La situazione della Gran Bretagna è in dubbio, in seguito alla Brexit del 23 giugno 2017. Ora gli italiani sono da equipararsi a tutti i cittadini extracomunitari, in quanto il Regno Unito è uscito dall’UE.
Questo potrebbe avere ripercussioni sempre più grandi sull’effettiva convenienza di aprire un’attività e trasferirsi a lavorare qui.
Francia
E veniamo ai nostri vicini d’Oltralpe: i francesi. Conviene tentare la fortuna proprio dietro l’angolo? Sebbene il modello francese sia stato considerato in crisi a lungo, le condizioni e gli standard di vita sono piuttosto elevate, quindi potrebbe trattarsi di una soluzione migliore che restare in Italia.
Romania
Torniamo nell’est dell’Europa e scopriamo se iniziare una nuova avventura in Romania può essere vantaggioso.
Questo perchè è un Paese non ancora pienamente sviluppato (sebbene il progresso sia rapidissimo) e quindi vi sono ancora alcune condizioni positive, come un’Iva pari alla metà di quella Italiana.
Nonostante ciò, chi vi lavora è qualificato, nonostante l’immaginario collettivo sia ancora fossilizzato sulla Romania del Regime Comunista.
Croazia
Purtroppo la Croazia, che fa parte dell’Unione Europea ma ancora non ha adottato l’euro, non rappresenta una buona via di fuga per ricominciare.
Ci sono moltissimi disoccupati, anche se la vita costa meno che in Italia: potrebbe essere una buona sede di vita per chi ha la possibilità di lavorare da remoto per un’azienda italiana.
Svizzera
Lavorare in Svizzera potrebbe essere un vantaggio soprattutto per i cosiddetti frontalieri, ossia coloro che vivono in Italia, ma guadagnano in Svizzera.
Se vuoi avviare la tua attività qui devi essere disposto a imparare il tedesco e anche il francese, poichè i rapporti commerciali con i Paesi confinanti sono molto frequenti.
Se vuoi valutare questo Stato, leggi la mia guida dedicata alla Svizzera.
America
Dopo aver valutato i vari Paesi e le varie città Europee, passiamo ad analizzare le opportunità offerte dall’America, considerando sia il Nord, che il Sud che il Centro America.
Repubblica Dominicana
Questa Repubblica vanta un costo della vita più basso di circa il 25% rispetto all’Italia. Uno svantaggio è legato al fatto che la corrente elettrica non è garantita dalla compagnia statale tutto il giorno, e quindi bisogna pagare compagnie private.
L’economia dominicana è in crescita ed è la più forte tra quelle caraibiche. Dunque si può valutare se cambiare vita ricominciando nei Caraibi è quello che fa per noi.
Messico
Un altro Stato che si affaccia sul Mar dei Caraibi è il Messico. L’economia messicana è cresciuta del 2,4% nel 2015 e del 2,1% nel 2014. Questo Paese, poi, recentemente, ha intrapreso un importante pacchetto di riforme strutturali che riguardano diversi settori come l’energia, l’educazione, le infrastrutture, il lavoro, la concorrenza, le telecomunicazioni e il fisco.
Negli ultimi anni i settori macroeconomici con il più alto tasso di crescita sono stati l’agroalimentare biologico, l’alimentare, la salute, l’ambiente e il lavoro online.
Colombia
E’ consigliato vivere e lavorare in Colombia oppure no? E per chi è in cerca di guadagni, investire in Colombia può essere una buona soluzione?
Questo Paese ce la sta mettendo tutta per uscire dalla zona scomoda di “Paese violento”, etichetta dovuta al passato di narcotraffico, ma non tutti conoscono le potenzialità di questo stato.
Uruguay
Un altro Paese latino da prendere in considerazione è l’Uruguay. In questo Stato potresti trovare tantissimi nostri connazionali, che in passato hanno scelto questa meta come loro nuova casa.
Rispetto ai vicini Brasile e Argentina, l’Uruguay ha infatti un costo della vita decisamente più alto: Montevideo è la capitale latina che offre una qualità della vita migliore.
Panama
Un altro piccolo Stato caratterizzato da un ottimo tenore di vita e molto amato dagli italiani, poichè considerato un paradiso fiscale, è Panama.
Costa Rica
Vivere in questo stato dell’America Centrale potrebbe essere non particolarmente facile a causa della fase di transizione verso uno sviluppo e l’equilibrio che la Nazione sta tuttora attraversando.
Cuba
Sebbene questo sia uno stato incantevole, non dimenticare che quando parliamo di Cuba parliamo di uno stato dove il governo di stampo comunista, al governo ininterrottamente da più di 50 anni, continua a controllare l’economia a livello piuttosto capillare, nonostante le recenti aperture che però, come prevedibile, stanno avendo ricadute nella vita di tutti i giorni a ritmo piuttosto lento.
Ecuador
Si tratta di uno Stato non molto conosciuto ma in cui risiedono già moltissimi Italiani. Questo perchè il costo della vita è molto più basso che in Italia, ma attenzione,si tratta di un Paese che attrae soprattutto pensionati, in virtù dei programmi che attua.
Argentina
Un paese che invece attira moltissimi giovani è l’Argentina, che ha molte opportunità da offrire sia ai pensionati che ai più giovani, ancora in età lavorativa.
Brasile
Concludiamo con un ultimo Paese del Centro Sud America, prima di passare agli States: il Brasile.
Terra colorata ed allegra, ha qualcosa da offrire a chi vuole mollare tutto e ripartire da zero? Purtroppo abbiamo qualche brutta notizia: vi sonoleggi protezionistiche sul lavoro, una normativa che pare arretrata circa l’arrivo e la manodopera degli stranieri: ottenere il visto di lavoro è difficile.
Anche il sistema amministrativo è lento e cambia spesso. Informatevi con attenzione sulle attuali leggi sull’immigrazione: se cambiare vita è la vostra aspirazione e cercate una scelta radicale, è bene acquisire subito informazioni e darsi da fare.
Africa
Continuiamo l’esplorazione dei continenti addentrandoci stavolta nelle potenzialità offerte dalla culla dell’umanità: l’Africa. Ho esaminato in particolare tre stati, tra i preferiti dei nostri compaesani.
Marocco
Iniziamo la trattazione africana con un’analisi del Marocco. Conviene trasferirsi qui?
Si tratta di un Paese davvero molto conveniente per il costo della vita, soprattutto per un pensionato, che pagherà tasse molto basse sulla sua pensione italiana, senza essere tassato due volte (ma solo dal regime marocchino).
Anche chi vuole investire qui può farlo: si tratta di un’economia in forte crescita e che offre ottime prospettive.
Tunisia
Facendola breve, possiamo dire per la Tunisia le stesse cose del Marocco.
Asia
Cosa ha da offrire invece il continente asiatico a chi vuol abbandonare la sua vita? Scopriamolo nei prossimi paragrafi dedicati ad alcuni degli stati più in voga!
Giappone
Il Giappone è uno dei paesi che più attrae gli europei, per la sua cultura e per l’evoluzione con cui si sviluppa.
E’ doveroso affermare che le norme sull’immigrazione sono molto restrittive: sebbene gli italiani possano raggiungere il paese e rimanervi senza eccessive formalità fino a 90 giorni, rimanere per vivere e lavorare è sicuramente più difficile.
Singapore
Al contrario del Giappone, Singapore è considerata di gran lunga una delle destinazioni più popolari e più facili da raggiungere di tutta l’Asia, e grazie a dei regolamenti e delle leggi che offrono opportunità enormi agli stranieri, continua ad essere una destinazione estremamente popolare.
Tuttavia si tratta di una città molto cara: i numerosi e qualitativamente ottimi servizi offerti hanno un costo non indifferente.
Emirati Arabi
Questa ricca parte del mondo è caratterizzata da paradossi sia nel bene che nel male. Ad esempio, se i turisti sono liberi di fare cosa vogliono, coloro che decidono di risiedere negli Emirati dovranno sottostare alle regole arabe, a partire dall’uso di alcool all’abbigliamento.
Se le differenze culturali non ti scoraggiano, allora certamente questo Stato può offrirti un tenore di vita qualitativamente migliore.
Thailandia
La Terra del Sorriso ha un costo più conveniente rispetto all’Italia, sia per chi vuole cercare lavoro, sia per chi vuole avviare un’attività.
Tuttavia il paese impone rigide regole sulla richiesta dei visti e permessi e questo potrebbe scoraggiare chi vuole recarsi qui per lavoro e non per turismo.
Filippine
E per concludere questa sezione, parliamo delle Filippine, paese sud est asiatico. Anche in questo caso esistono diversi tipi di visti, ma seguendo la giusta trafila burocratica potrai trasferirti qui, un Paese dove la vita costa davvero poco!
Oceania
E concludiamo con l’ultimo continente: l’Oceania. Cos’ha da offrire?
Nuova Zelanda
Con una disoccupazione ai minimi termini, un’ottima qualità della vita e un clima godibile, la Nuova Zelanda sembra davvero il posto ideale in cui trasferirsi.
Bisogna però aspettarsi una trafila burocratica molto lunga, poichè in questo continente i visti di solito non vengono rinnovati per oltre sei mesi, a meno che non si soddisfino speciali condizioni.
Australia
E per concludere, ecco l’Australia. Come nel caso precedente, le politiche di immigrazione australiane sono estremamente restrittive e prevedono iter piuttosto precisi per quanto riguarda l’ottenimento del visto, che sia di lavoro o turistico, e soprattutto sanzioni pesanti (che prevedono anche l’espulsione) per chi immigra nel paese senza la necessaria documentazione.
I visti sono di diversi tipi e ognuno di questi offre possibilità di impiego e di ricerca del lavoro diverse: dovrai informarti attentamente per realizzare il sogno di trasferirti in pianta stabile in Oceania.
Prima di decidere di vivere all’estero, guardati allo specchio
Quest’ultimo paragrafo potrebbe urtare la tua sensibilità, ma se mi conosci già sai benissimo che sono piuttosto schietto nell’esprimere le mie opinioni.
Se hai un’occupazione che poco ti soddisfa, oppure sei disoccupato, potrebbe non sempre essere colpa tua, ma tu potresti non aver fatto abbastanza per uscire da questa situazione: chiariamo, non sto dicendo che sei un buono a nulla ma, semplicemente, sto affermando che potresti avere problemi perché magari la tua professione non è più ricercata come lo era una volta, non sei adeguatamente qualificato rispetto al mercato del lavoro oppure ti manca qualcosa di diverso dalla raccomandazione (con quella, in Italia, si può arrivare anche a sedersi su una cattedra all’Università senza capire un fico secco).
Molti, per esempio scappano a Londra, una delle città più competitive del mondo e capitale del capitalismo, senza sapere una parola di inglese e, magari, senza aver mai avuto una professionalità in Italia.
E tu devi per forza scappare per migliorare la tua vita o puoi fare altro? Magari basta poco per reinventarsi un lavoro: anziché dissanguarti in trasferimenti lunghissimi, potresti dedicare una parte del tuo tempo (se sei disoccupato è la tua più grande risorsa) per formarti e reinserirti.
Ok, questo dovrebbe farlo il centro per l’impiego e nei Paesi seri è così: ma vuoi aspettare che i politici ed il governo intervengano e morire di fame oppure vuoi migliorare la tua esistenza ed esserne l’artefice?
Se non sei mai stato all’estero, sappi che i tempi dell’emigrante che va in America o in Germania senza parlare nemmeno l’italiano è finita da un pezzo: altrove, ancor più che in Italia, sul lavoro sono molto seri. Dire di essersi arrangiati per 20 anni, che da noi sovente è un pregio, all’estero può essere visto come approssimazione.
Non conoscere mezza parola di una lingua straniera è uno svantaggio e, altrove, non stanno aspettando l’atterraggio del tuo aereo: se vuoi veramente vivere all’estero, piuttosto che stare a lamentarti, prendi un libro ed inizia a studiare. Se non hai mai avuto voglia di farlo, comincia adesso oppure concentrati su altro.
Conclusioni
In questo articolo non puoi trovare tutte le risposte al tuo desiderio di vivere all’estero e mollare tutto: sarebbe offensivo per te credere che possa bastare una lettura per dirti cosa devi fare della tua vita.
Su Affari Miei c’è una sezione dedicata all’espatrio che puoi leggere unitamente a quella che riguarda la crescita personale: su queste pagine potresti trovare le giuste motivazioni per partire o i pensieri giusti per restare e ricominciare senza spostarti di tanti chilometri.
Sempre più spesso, negli ultimi tempi, ricevo messaggi su Facebook e via mail con domande del tipo: “Cosa è meglio che faccia?” oppure “Cosa mi consigli?”.
Scusa la schiettezza, ma la risposta è: “NON LO SO”.
Non posso saperlo perché non ti conosco, non ho vissuto con te e non posso indicare una via valida per tutti.
Lo scopo di questo blog è quello di essere un valido supporto per tutti nel dare delle idee e delle motivazioni, risposte scritte universalmente valide non ce ne sono.
3 Commenti
nouira_mouna@yahoo.com · 20 Giugno 2018 alle 13:07
buongiorno a tutti l’ idea di trasferirsi all’estero è diffusa oggi soprattutto con i problemi che sta traversando l’italia .sottolineando che quasi tutto il mondo per se uno pensionato vorrebbe trasferirsi in un paese dove il costo di vita non è caro sarà la migliore decisione .io consiglio la Tunisia come destinazioni dove gli italiani vivono bene con la loro pensione mettendo questa cifra 1euro =quasi 3 dinari tunisini
Katia · 12 Febbraio 2018 alle 17:04
Salve, innanzitutto complimenti per l’articolo e il sito molto interessante e pieno di spunti e idee per riflettere. Volevo solo segnalare una svista: “A Lussemburgo (!?), capitale del Belgio[…]”.
Davide Marciano · 12 Febbraio 2018 alle 17:06
Ciao Katia,
grazie per la segnalazione, provvederò a correggere.
Buona giornata,
Davide