Equity Crowdfunding Italia: Piattaforme Migliori e la Normativa

Che cos’è e come funziona l’equity crowdfunding? Nella guida di oggi ti parlerò proprio di questo un sistema, nato per rendere possibile la raccolta di liquidità da parte delle piccole e medie imprese (PMI).

Oggi, in realtà, questo sistema non è più esteso solamente alle PMI cosiddette innovative, ma anche alle PMI standard.

Ma perché interessarsi a questo meccanismo di investimento? Se sei qui, in realtà ti sarai fatto un’idea: esso rappresenta un’ottima opportunità sia per chi deve raccogliere liquidità (le PMI appunto), sia per chi invece vuole risparmiare e destinare il suo capitale, o parte dello stesso, a forme di investimento non convenzionale.

Nei prossimi paragrafi parleremo appunto delle possibilità che questo settore ci offre, analizzandone punti di forza e punti di debolezza.

Vediamo insieme cosa c’è da sapere e cosa significa equity nel crowdfunding.

Cos’è il crowdfunding? Cosa vuol dire equity crowdfunding?

Iniziamo, come sempre, con una definizione più generale, indispensabile per chi non ha ancora ben chiaro il meccanismo di questo sistema.

Il crowdfunding consiste in una raccolta fondi online. Proprio perché avviene sul web, molte persone di più zone d’Italia o del mondo possono partecipare: crowd, in inglese, significa “folla”, e dunque è facile immaginare che il senso di questo termine sia proprio quello di richiamare la partecipazione di una moltitudine di persone a un progetto e alla raccolta di denaro mirata alla realizzazione dello stesso.

Oggi possiamo dire di trovare quattro tipologie di crowdfunding, anche se non escludo che il panorama possa arricchirsi rapidamente:

  • l’equity-based, che è il modello più recente;
  • il modello donation;
  • il modello reward;
  • il modello di lending crowdfunding.

Ma non è questa la sede per discutere delle differenze tra questi modelli. Continuiamo con l’analisi del tipo di investimento per cui sei arrivato qui!


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Come è nato?

L’equity crowdfunding è uno strumento abbastanza recente, in quanto è stato normato nel nostro Paese solo  nel 2013. L’Italia è stata la prima in Europa  a introdurre questa tipologia di normativa con una legge e un regolamento.

Tuttavia, l’equity crowdfunding non ha avuto il successo sperato anche a causa di norme considerate restrittive dai player del settore.

Solo in seguito questo regolamento è stato modificato, portando così il mercato a crescere: basta pensare che a metà 2018 l’equity crowdfunding  ha raggiunto un valore di 33,3 milioni di euro, con una raccolta di 20,9 milioni di euro solo nell’ultimo anno, oltre il triplo rispetto a quello scorso.

Il boom, però è stato raggiunto nel 2021, con un salto in avanti dell’85%.

Equity crowdfunding: come funziona? La normativa

Come funziona una piattaforma di equity crowdfunding? Veniamo al fulcro del discorso: parliamo di equity crowdfunding quando, attraverso un investimento online, si acquista un titolo di partecipazione (ovvero una quota) di una società. Il risultato si raggiunge con la partecipazione di un alto numero di piccoli e piccolissimi investitori.

La differenza rispetto ai modelli sopraelencati di crowdfunding è che in questo caso si ottiene una quota.

In poche parole, al contrario del crowdfunding tradizionale, dove in genere si riceve un titolo di credito o il diritto ad accedere al prodotto per via preferenziale, con l’equity crowdfunding si ricevono quindi quote dell’azienda, che garantiscono, proprio come le quote societarie standard, diritti sia di tipo patrimoniale, sia di tipo amministrativo.

Per capirci, quando si acquisiscono quote di una società in questa maniera, si acquisiscono sia i diritti relativi ai dividendi e all’utile, sia i diritti di voto in assemblea.

Il nostro è il primo Paese Europeo ad aver normato questo settore con il Decreto Crescita Bis nel 2012, e il settore è stato regolamentato dalla Consob nel 2013.

Ma come funziona? L’imprenditore che propone progetto lancia la raccolta di finanziamento sulla piattaforma online. Qui deve mettere in chiaro ogni informazione sul progetto e circa  progetto e il relativo traguardo monetario che si ambisce a raggiungere.

A questo punto, l’obiettivo di raccolta viene diviso in quote a prezzo fisso, e gli investitori possono acquistarle.

Il progetto che raggiunge l’obiettivo di raccolta minimo può procedere con la messa in opera, e il risultato deve essere raggiunto entro i termini stabiliti. Qualora ciò non avvenisse, la somma deve essere restituita a chi ha investito.

Come si guadagna con l’equity croedfunding?

Se invece va a buon fine, chi ha partecipato si configura come un azionista che effettua un investimento acquistando una quota della proprietà della società, così da ottenere dividendi dal capitale posseduto ed eventualmente capital gain dalla vendita della propria quota.

Alcuni dati

Secondo le indagini degli specialisti del settore, la somma media richiesta si aggira intorno ai 230.000 euro.

Naturalmente si tratta di una media: alcune aziende chiedono di più, altre invece si accontentano di finanziarsi con somme minori.

Circa il 60% delle proposte di equity crowdfunding riescono a raggiungere quello che è il minimo richiesto e dunque a partire.

Quando il target di finanziamento richiesto non può essere raggiunto, come anticipato, l’investimento viene restituito, senza che ci siano rischi di sorta per chi ha destinato il proprio capitale a questo tipo di investimento.

Chi può raccogliere capitali tramite un portale di equity crowdfunding?

Il soggetto che raccoglie capitali viene descritto come ‘Offerente’, e potrebbero essere:

  • le piccole e medie imprese (PMI);
  • la società start-up innovativa, compresa la start-up a vocazione sociale, , che rispetti i limiti dimensionali previsti per la definizione di PMI;
  • la piccola e media impresa innovativa (la cosiddetta “PMI innovativa”);
  • l’organismo di investimento collettivo del risparmio (“OICR”) che investe prevalentemente in piccole e medie imprese;
  • le società di capitali che investono prevalentemente in piccole e medie imprese.

Un settore oggi regolato dalla Consob: quali sono le migliori piattaforme?

La Consob ha fissato delle regole piuttosto stringenti per i gestori delle piattaforme che raccolgono le proposte di crowdfunding in equity. Possono accedervi:

  • Anche le imprese che hanno meno di 10 dipendenti e hanno un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro;
  • Anche le imprese medie, ovvero con meno di 250 dipendenti e che hanno un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro.

È fissato un obbligo per i gestori di aderire ad un sistema di gestione degli indennizzi, oppure in alternativa di aderire ad una polizza assicurativa con copertura almeno di 20.000 euro. Sono presenti inoltre vincoli che vietano il conflitto di interessi tra la piattaforma che gestisce la procedura e l’azienda che richiede i fondi.

Detrazione fiscale fino al 50%

Grazie al Decreto Rilancio del 2020, la detrazione d’imposta è stata per le persone fisiche che investono in startup e PMI innovative, fino al 50% sul capitale investito, per un investimento massimo di 100 mila euro.

Si tratta di un cambiamento vantaggioso, poiché la percentuale detraibile, prima, era del 30%.

Attenzione: questa percentuale è ancora in vigore per le persone giuridiche e per le persone fisiche che hanno investito tra i 100 mila euro e 1 milione di euro.

Inoltre, se i precedenti incentivi prevedevano una deduzione dall’imponibile, le cose ad oggi sono cambiate, in quanto lo sconto si applica direttamente sulle imposte dovute, con un immediato ritorno della metà dell’investimento.

Quali sono le migliori piattaforme di equity crowdfunding? Recensioni

Vediamo ora quali sono le migliori piattaforme di equity crowdfunding autorizzate da Consob.


CrowdFundMe


Questa è stata la prima piattaforma di crowdinvesting ad essere stata quotata a Piazza Affari e anche la prima per numero di investitori.

Il 2020 ha registrato un grande successo, grazie a una campagna record che ha raccolto oltre 2 milioni e 700mila euro, registrando il primo traguardo del genere per una start up.

Il progetto oggetto di questo successo è stato DeepSpeed, che aveva come protagonista il primo jet navale fuoribordo elettrico brevettato da Sealence Spa.

La società mette in contatto le start-up e le PMI al fine di permettere loro di raccogliere fondi per finanziarsi.

Ho parlato della piattaforma in questa recensione.


Mamacrowd


Un’altra piattaforma in cima alla classifica è quella lanciata nel 2016 e che a sua volta è stata tra le migliori a raccogliere capitali (basta pensare che nella prima metà del 2020 ha raccolto quasi 34 milioni di euro). Si tratta della principale piattaforma italiana, che può vantare ben 85 milioni di euro raccolti e 126 campagne di successo.

La società ha ampliato l’offerta proponendo un progetto di sviluppo immobiliare puro, G311 – Green Living, che ha a sua volta raccolto molti consensi (2,7 milioni di euro).

Mamacrowd rappresenta una delle piattaforme maggiormente attenta al settore della green economy: puoi leggere la mia recensione qui.


WeAreStarting


Si tratta di una piattaforma di equity crowdfunding italiana che si rivolge principalmente alle PMI e alle startup innovative. Anche questa piattaforma prevede un processo di selezione rigoroso, mentre invece l’importo medio investito dai finanziatori è di circa 4 mila euro per ogni progetto.

Il punto forte della piattaforma offerta da WeAreStarting è l’analisi che viene offerta per ognuna delle aziende “quotate” sul sito.

Per approfondire, puoi leggere questa recensione.


200 Crowd


Questo portale rappresenta un punto di riferimento per chi vuole investire nel fintech.

Dalla sua nascita ha raccolto oltre 20 milioni di euro di capitale e ha ospitato campagne di successo come quelle di SplittyPay, GrowishPaySoisy.

La prima differenza di 200Crowd rispetto ad altre piattaforme tipo Mamacrowd o Crowdfundme, è che prevede un investimento minimo fisso di 500€ anziché permettere ad ogni campagna di stabilire il suo.

Anche questa piattaforma prevede un processo di selezione per scegliere quali progetti di crowdfunding pubblicare.

Se vuoi saperne di più, ecco la mia recensione.


Walliance


Infine, ti parlo di Walliance, la prima piattaforma italiana di equity crowdfunding dedicata al Real Estate.

Tramite questo portale, gli investitori possono scegliere direttamente online il progetto immobiliare su cui investire, a partire da 500 euro.

A gennaio 2020 è nata anche Walliance France sas, che ha ottenuto l’autorizzazione dall’autorità competente francese a operare anche in Francia.

Walliance funziona da tramite tra chi propone progetti di investimento immobiliare e chi vuole investire in immobili.

Qui puoi leggere la recensione

Quali sono i vantaggi per le imprese?

Il sistema di finanziamento tramite l’equity crowdfunding apre alle piccole e medie imprese la possibilità di finanziarsi da circuiti alternativi a quelli bancari, con la possibilità di affidarsi a tanti piccoli investitori che possono testare con mano la bontà del business plan proposto.

Una situazione che è particolarmente interessante poi per le imprese italiane, dato che nel nostro mercato i venture capitalist, ovvero i grandi capitalisti che amano investire in imprese particolarmente rischiose, sono molto carenti, nonostante i diversi progetti nati in questo senso.

Quali rischi per chi investe?

Sembra una banalità, ma è bene sottolinearlo: investire in start-up innovative comporta maggiori rischi rispetto ad altri tipi di investimento, proprio perché siamo davanti a una azienda senza uno storico e dei grafici da presentare per dimostrare la sua solidità e la sua capacità di raggiungere i risultati.

Dunque, è possibile incappare in più rischi. Vediamo quali.

#1 Rischio di perdita del capitale

E’ intrinseco nella natura stessa della start up: il suo progetto andrà a buon fine? Si tratta di un azzardo: per quanto l’idea possa essere buona, non è detto che il successo sia facile da raggiungere.

Va da sè che il capitale investito potrebbe andare perso. Questo è uno dei motivi per cui è indispensabile diversificare: così facendo, anche se uno dei tuoi investimenti non si rivelasse proficuo, non sarebbe così grave come se vi avessi investito tutto.

#2 Rischio di liquidità

Per chi non lo sapesse, con “liquidità” ci si riferisce alla capacità di trasformare l’investimento in moneta senza che si verifichi perdita di valore. Si tratta di una caratteristica legata all’esistenza del mercato secondario in cui cedere le proprie quote ad un terzo.

C’è da dire che, se parliamo di equity crowdfunding, non possiamo dire di avere ancora  un mercato in cui cedere le quote, poichè il fenomeno è molto recente. Ciò ci porta al rischio di liquidità.


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Vantaggi e svantaggi

Voglio riassumere in questo paragrafo i pro e contro dell’equity crowdfunding.

Iniziamo con i vantaggi:

  • Sgravi fiscali;
  • Investimenti senza intermediari:  questo avviene con lo scopo di favorire realmente le  startup innovative nel reperire finanziamenti;
  • Diversificazione del portafoglio.

E gli svantaggi? Eccoli:

  • circa metà delle startup fallisce nei primi quattro anni di vita;
  • possibilità di incappare in una truffa: non voglio allarmarti, ma solo incoraggiarti a verificare sempre la reale solidità e regolamentazione delle piattaforme, accertandoti che siano davvero registrate dalla Consob.

Come si guadagna con l’equity crowdfunding?

Veniamo al punto: quanto è possibile guadagnare con questo tipo di investimento? Tecnicamente, è possibile guadagnare molto. Però, un guadagno alto è sempre correlato a un alto rischio.

E certamente è rischioso investire in una azienda appena nata e ricorda anche che le possibilità che un’azienda diventi un colosso (e moltiplichi dunque di molte volte il capitale investito) non sono molto alte.

Opinioni sull’equity crowdfunding: conviene?

Non sono contrario agli investimenti di questo tipo, ma ti voglio ricordare che negli investimenti, anche se puoi investire piccole somme, non bisogna agire senza una strategia.

Se vuoi investire in equity crowdfunding, devi tenere a mente che stai investendo in aziende di piccole o piccolissime dimensioni, le quali fanno fatica ad affermarsi in una economia come quella moderna e che non restituiranno automaticamente dei ritorni interessati a chi ha investito.

Il vantaggio, tuttavia, è che puoi investirvi cifre basse, e per questo potresti pensare di inserire un investimento nell’equity crowdfunding nel tuo portafoglio come idea per diversificare.

Ovviamente, dovrai scegliere una start up in cui credi, di cui ammiri il lavoro e che pensi potrebbe avere successo: in questo modo potrai agire senza avere rimpianti qualora le cose non andassero come avevi sperato.

Altre risorse

Se stai muovendo i tuoi primi passi nel mondo degli investimenti, ti consiglio di leggere queste guide:

Non mi resta che augurarti un buon investimento e sperare che seguirai il mio consiglio di studiare e aumentare le tue competenze.

A presto.


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Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Crowdfunding

2 Commenti

Valentina · 19 Gennaio 2020 alle 11:36

Mi sono imbattuta per caso nel tuo sito e non riesco a smettere di leggere articoli uno più interessante dell’altro, scritti molto bene con chiarezza, accessibilità anche ai profani e approfondimento dei temi.
Davvero complimenti!
E grazie per il preziosissimo contributo.
Valentina ?

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    Davide Marciano · 19 Gennaio 2020 alle 11:57

    Ciao Valentina, ti ringrazio molto.

    Buon proseguimento 😉

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