BancoPosta Distribuzione Attiva: Caratteristiche, Costi e Opinioni – Recensione Completa

Stai cercando informazioni sul fondo BancoPosta Distribuzione Attiva?

Se ti è stato proposto dal tuo consulente e ritieni di volerne capire qualcosa in più per comprendere meglio se possa essere un investimento adatto alle tue esigenze, allora non ti resta che continuare nella lettura di questo articolo.

Qui troverai una recensione approfondita per capire se questo fondo può fare al caso tuo.

Analizzeremo insieme tutte le caratteristiche del prodotto, i costi, la strategia di investimento, i rischi, gli scenari di rendimento e infine ti offrirò la mia opinione personale su questo fondo e in generale sul mondo dei fondi comuni d’investimento.

Buona lettura!

BancoPosta Fondi SGR: una presentazione

Prima di entrare nel dettaglio del fondo, vediamo chi è la società che lo gestisce.

BancoPosta Fondi SGR è la società di gestione del risparmio del Gruppo Poste Italiane.

Fondata nel 2000, è autorizzata dalla Banca d’Italia e iscritta all’albo delle SGR. Gestisce una gamma piuttosto ampia di fondi comuni, spesso distribuiti attraverso la rete capillare degli uffici postali presenti su tutto il territorio nazionale.

Negli ultimi anni ha ampliato la propria offerta includendo anche fondi a tematica ESG, strumenti flessibili e fondi obbligazionari/azionari bilanciati, rivolgendosi principalmente a investitori retail.

BancoPosta Distribuzione Attiva: le caratteristiche principali

Il fondo BancoPosta Distribuzione Attiva è un fondo comune di investimento aperto di diritto italiano a gestione attiva.

L’obiettivo dichiarato è quello di conseguire una crescita moderata del capitale nel tempo, mantenendo al contempo una certa stabilità nei flussi distribuiti.

Il fondo investe principalmente in strumenti obbligazionari, ma può includere anche azioni, strumenti del mercato monetario, OICR e depositi bancari.

La sua gestione è flessibile e multiasset, adatta a ricercare le migliori opportunità di investimento globali con un focus sul reddito e sulla crescita.


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In cosa investe il fondo

L’asset allocation del fondo prevede una componente obbligazionaria prevalente, con una parte residuale in azioni e strumenti flessibili. Questo lo rende un fondo multi-asset a rischio medio-basso.

La composizione geografica e settoriale non è rigidamente definita e dipende dalle scelte del gestore.

Gli strumenti finanziari di natura azionaria sono selezionati dove opportuno tra quelli che distribuiscono alti dividendi ai propri azionisti, mentre invece gli strumenti finanziari obbligazionari sono selezionati tendenzialmente tra quelli che prevedono una cedola di interessi periodica.

Il gestore può infatti investire fino al 100% del patrimonio in titoli di natura monetaria e obbligazionaria, mentre invece la componente azionaria non può superare il 40% del portafoglio. Il fondo può investire fino ad un massimo del 30% nei paesi emergenti e inoltre promuove caratteristiche di natura sociale/ambientale nel rispetto di pratiche di buona governance.

Questa flessibilità lascia spazio a un adattamento del portafoglio in base all’andamento dei mercati, ma introduce anche una certa opacità: l’investitore non ha sempre visibilità dettagliata sulla composizione attuale del fondo.

Il benchmark di riferimento

Il fondo non adotta un benchmark di riferimento.

Questo significa che la sua gestione non è vincolata a replicare o battere un indice preciso, ma si basa sulle decisioni discrezionali del gestore.

Questo approccio può offrire maggiore flessibilità, ma rende più difficile per l’investitore valutare la performance relativa del fondo rispetto al mercato.

In mancanza di un benchmark, è complicato capire se il gestore sta realmente aggiungendo valore con la propria attività.

Modalità di distribuzione dei proventi e di sottoscrizione

Vediamo adesso qual è la modalità di distribuzione dei proventi.

Come dice anche il nome stesso del fondo, esso persegue una politica di distribuzione dei proventi.

Questo significa che, a differenza di fondi ad accumulazione, il fondo eroga periodicamente una cedola agli investitori.

Si tratta di distribuzione trimestrale: gli investitori ricevono una cedola costante pari a 1,5 euro per quota all’anno, suddivisa in 4 rate trimestrali da 0,375 euro ciascuna.

La cedola è non garantita, quindi è soggetta alla disponibilità di proventi distribuibili.

In assenza di utili, il pagamento potrebbe avvenire anche erodendo parte del capitale investito.

Questo aspetto va valutato con attenzione: se da un lato le cedole periodiche possono risultare comode, dall’altro potrebbero ridurre la consistenza del capitale nel lungo termine.

Per investire inoltre puoi scegliere due modalità:

  • PIC: sottoscrivi quindi tramite un versamento unico, partendo da un minimo di 500 euro e con dei versamenti successivi che possono essere di un minimo di 100 euro;
  • PAC: sottoscrivi invece con un versamento iniziale che, se effettuato, è pari a 50 euro e successivamente con una rata periodica che può essere mensile, bimestrale, trimestrale oppure semestrale, sempre di 50 euro o multipli. Questi versamenti possono essere effettuati per un periodo minimo di 1 anno, fino ad un massimo di 12 anni.

Profilo di rischio

Il fondo presenta un profilo di rischio pari a 3 su una scala che va da 1 a 7, quindi moderato.

Questo livello tiene conto della volatilità storica degli strumenti in cui il fondo investe, combinando la componente obbligazionaria (più stabile) con una parte azionaria (più volatile).

Tuttavia, è importante ricordare che il fondo non offre alcuna garanzia sul capitale: in caso di performance negativa dei mercati, il valore della quota può diminuire anche sensibilmente.

L’orizzonte temporale minimo raccomandato è di almeno 3 anni.

I costi del fondo BancoPosta Distribuzione Attiva

Passiamo ora a uno degli aspetti più importanti: i costi. Come sappiamo, nei fondi comuni i costi incidono in modo diretto sui rendimenti netti dell’investitore.

Secondo il KID aggiornato:

  • Commissioni di sottoscrizione: fino al 2% dell’importo pagato al momento della sottoscrizione dell’investimento e 3,50 euro di diritti fissi;
  • Commissioni di uscita: 3,50 euro di diritti fissi;
  • Spese correnti annue: 1,04% del valore dell’investimento all’anno;
  • Commissione di performance: assenti.

Questi costi, pur essendo abbastanza contenuti rispetto alla media dei costi di altri fondi comuni, risultano essere comunque elevati, soprattutto se confrontati con strumenti passivi come gli ETF.

Per fare un confronto, un ETF obbligazionario multi-asset ha in media un TER inferiore allo 0,30%.

Se vuoi capire di più sui costi di gestione che paghi per un fondo a gestione attiva, e su come questi costi incidono in maniera significativa sul tuo investimento, non ti resta che leggere qui.

Scenari di performance

Il KID prevede una simulazione ipotetica su un investimento di 10.000 euro mantenuto per 5 anni:

  • Scenario di stress: valore finale di 7.790 euro con una perdita del 4,87%;
  • Scenario sfavorevole: valore finale di 9.220 euro con una perdita dell’1,62%;
  • Scenario moderato: valore finale di 10.090 euro con un guadagno dello 0,18%;
  • Scenario favorevole: valore finale di 11.250 euro con un guadagno del 2,37%.

Come si nota, non è previsto alcun rendimento garantito, e il capitale può anche subire una perdita.

Queste simulazioni si basano su dati storici e non rappresentano una previsione reale, ma aiutano a visualizzare le possibili oscillazioni del fondo in diverse condizioni di mercato.

Il regime fiscale

Il fondo percepisce i redditi di capitale al lordo delle ritenute e delle imposte sostitutive applicabili, tranne alcune eccezioni.

Il fondo rimane soggetto alla ritenuta alla fonte sugli interessi e altri proventi delle obbligazioni, titoli similari e cambiali finanziarie non negoziati in mercati regolamentati. 

Sui redditi di capitale derivanti dalla partecipazione al fondo è applicata una ritenuta del 26%.

La ritenuta è applicata sull’ammontare dei proventi distribuiti in costanza di partecipazione al fondo e sull’ammontare dei proventi compresi nella differenza tra il valore di rimborso, liquidazione o cessione delle quote.


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Opinioni di Affari Miei sul fondo BancoPosta Distribuzione Attiva

Il fondo BancoPosta Distribuzione Attiva è pensato per un pubblico prudente, che cerca un flusso periodico di cedole e vuole evitare l’esposizione diretta a mercati azionari volatili.

Tuttavia, come spesso accade nei fondi distribuiti attraverso canali bancari e postali, i costi elevati e la mancanza di trasparenza sulla gestione possono rappresentare dei limiti.

Inoltre, la politica di distribuzione della cedola, sebbene attrattiva, rischia di intaccare il capitale nel tempo, soprattutto se il fondo non ottiene rendimenti sufficienti a coprire le erogazioni.

Come alternativa, e se hai già letto alcuni contenuti qui lo saprai, preferiamo spesso proporre una strategia basata su ETF a distribuzione trimestrale o semestrale, con costi inferiori e maggiore controllo sul portafoglio.

Il fondo BancoPosta può essere valutato da chi:

  • Desidera una gestione semplice e delegata;
  • Si fida della rete Poste;
  • Vuole ricevere cedole periodiche, pur accettando un rendimento modesto.

Non è invece adatto a chi:

  • Cerca efficienza nei costi;
  • Vuole investire con maggiore consapevolezza;
  • Ha un orizzonte di lungo periodo e può tollerare più volatilità in cambio di rendimenti superiori.

Se ti interessa capirne di più sui costi e su come gestirli, ti invito a scaricare il nostro report gratuito in cui spieghiamo le criticità di questi prodotti nel dettaglio.

In sintesi, il fondo BancoPosta Distribuzione Attiva offre una proposta semplice e rassicurante, con distribuzione periodica delle cedole e gestione delegata a professionisti. Tuttavia, presenta costi elevati, assenza di benchmark, e una strategia non sempre trasparente, elementi che lo rendono meno efficiente rispetto ad altre soluzioni moderne.

Se ti riconosci in un profilo prudente e non hai tempo o voglia di gestire direttamente i tuoi investimenti, può essere una scelta da valutare con attenzione, ma personalmente preferisco sempre studiare e informarmi prima di investire.

Mi piace sapere dove sto investendo i soldi, conoscere i mercati e quello che potrebbe accadere: questo è il motivo per il quale invito sempre chi mi segue a leggere, informarsi e studiare. Soltanto con la conoscenza e con la consapevolezza potrai investire in maniera seria e corretta sui mercati finanziari.

Prima di salutarti ti lascio qui alcune risorse che potrebbero esserti utili per cominciare il tuo percorso qui su Affari Miei e diventare un investitore consapevole:

Buon proseguimento e buoni investimenti!


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Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.

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