Bastano Poche Azioni Vincenti, Vale anche nel Mercato Azionario!
È quasi scientificamente provato che, almeno una volta, ogni investitore si troverà a fare un pasticcio durante la sua carriera con gli investimenti.
Il famoso investitore Peter Lynch una volta ha detto “stai andando bene se riesci a ottenere in modo corretto sei scelte di azioni su dieci”.
Può succedere infatti di commettere degli errori, altre volte invece un investimento fallisce per dei motivi che non puoi prevedere.
Quindi è davvero una scelta saggia investire in singoli titoli, dopo aver capito che ci sono tanti fattori che potrebbero portarti al fallimento?
Vediamo tre punti importanti da tenere in considerazione.
La probabilità di scegliere la grande azione
L’obiettivo di un investitore potrebbe essere quello di trovare le azioni migliori, i vincitori per così dire.
Ma quanto è facile trovare questi determinati titoli?
Vanguard ha studiato tutti i titoli che facevano parte dell’indice Russell 3000 dal 1987 al 2017.
Circa il 47% di tutti i titoli, quasi la metà, erano per così dire “perdenti”, e generavano rendimenti totali negativi nel corso della loro vita. Inoltre il rendimento mediano dello stock è stato soltanto pari al 7%.
Di contro, circa il 7% delle azioni ha generato il 1.000% o più di rendimenti totali.
Quindi, l’indice era una terra desolata di titoli cattivi, con un piccolo gruppo di titoli sopra la media che generavano la maggior parte dei rendimenti per l’indice di mercato azionario.
I vincitori pesano di più dei perdenti
Come abbiamo visto all’inizio, stai andando alla grande se scegli bene sei azioni su dieci: come fai però ad avere successo se, a conti fati, stai sbagliando nella stessa misura di quanto stai facendo bene?
Facciamo un esempio: acquistiamo un’azione di una società perchè ci sembra buona o perchè ci crediamo, e dopo questa società fallisce. Puoi perdere il denaro che hai investito inizialmente, quindi avrai una perdita pari al 100%.
Un’azione però può apprezzarsi oltre il 100%, quindi un singolo vincitore può compensare più perdenti.
Se per esempio acquisti e detieni 10 azioni per un decennio, e di questi, nove titoli su dieci vanno a zero ma il decimo titolo aumenta del 1.000%, a questo punto avrai il 90% delle scelte delle tue azioni che vanno a zero in modo disastroso, ma non subiresti una perdita come nell’esempio di prima, anzi faresti comunque soldi entro la fine del decennio, proprio grazie a quell’unica azione che ha compensato tutte le altre azioni perdenti.
Meglio più azioni che poche
Spesso molti investitori diversificano i propri investimenti per perseguire una strategia difensiva, pensando che i grandi ritorni d’investimento derivino dalla concentrazione di un portafoglio attorno a poche grandi idee dell’investitore.
Però, matematicamente, aumenterebbe la probabilità di prestazioni mediocri in quanto essi stanno prendendo e facendo meno scelte poiché si concentrano soltanto a trovare quegli investimenti che cambiano davvero la vita.
E quindi?
Nel mercato azionario non conta soltanto l’intelligenza dell’investitore (che è si importante), e quante ricerche l’investitore faccia per trovare i titoli migliori per il suo portafoglio.
Una componente da considerare è anche quella della fortuna.
Infatti troppe cose possono andare storte: una gestione ingannevole, una concorrenza emergente, un periodo di recessione sul mercato, persino delle frodi.
E nella maggior parte dei casi si tratta di eventi praticamente impossibili da prevedere.
Ma cosa aiuta a ottenere più rialzi?
Piuttosto di uno strumento difensivo, un portafoglio diversificato è quello che ci serve.
Spesso bastano pochi ma grandi vincitori per poter costruire una vita di ricchezza!
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