BTp 2047: Bilancio Negativo dall’Emissione, Conviene Vendere?
Il mercato obbligazionario di queste ultime settimane sta proponendo, grazie ai ribassi dei prezzi, rendimenti nominali decisamente più interessanti dei redimenti dell’ano scorso.
Inoltre, le obbligazioni emesse anni fa con cedole abbastanza elevate, iniziano ad essere interessanti: basta vedere il BTp 2047 con tasso d’interesse fisso al 2,7%, che è sceso a una quotazione di circa 94 centesimi, motivo per il quale la cedola annua netta incide per il 2,51%.
Cosa significa?
Questo dato significa che il titolo ci propone un flusso di reddito annuo tecnicamente sufficiente a coprire l’inflazione di lungo periodo.
Ad oggi questo BTp offre un rendimento netto del 2,73% e lordo superiore al 3,10%, ovvero sembra essere una buona soluzione per investire su una scadenza a 25 anni.
Questo BTP è stato emesso nel lontano 2016, e da allora, la quotazione è scesa di circa il 6%. Contemporaneamente, ha permesso di incassare cedole nette per il 14,7% dell’investimento, mentre l’inflazione cumulata in Italia è stata del 10,8%.
BTp 2047 e l’inflazione
Cosa vuol dire? Che se si rivendesse il BTp dopo 6 anni dall’acquisto, il nostro bilancio sarebbe negativo.
Infatti, il rendimento netto complessivo sarebbe di appena il 9%, mentre la perdita del potere d’acquisto sarebbe del 2% più alta.
E’ facile capire che sarebbe conveniente in questo momento, e bisogna aspettare che l’inflazione sia meno punitiva, in quanto oggi il BTp sta accusando il colpo del crollo dei prezzi dei bond negli ultimi mesi.
Sappiamo infatti che siamo davanti a dati negativi, visto che stiamo assistendo alla più alta inflazione negli ultimi 40 anni presso le principali economie avanzate:
- Italia: 6,5%;
- USA: 8,5%;
- Germania: 7,4%;
Non ci resta che aspettare momenti migliori.
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