Assegno Circolare Postale: Caratteristiche, Scadenza e Incasso
Come funziona l’assegno circolare postale? Le banche da moltissimo tempo rappresentano uno dei riferimenti dei risparmiatori che vogliono investire soldi oppure che hanno bisogno di attuare determinate operazioni come il trasferimento di denaro, emissione di assegni circolari o bancari.
Tuttavia da anni le banche si trovano di fronte ad un concorrente in ascesa: si tratta delle Poste Italiane, le quali hanno ampliato il loro settore di affari e di competenza, che inizialmente era dedicato perlopiù ai servizi di spedizione pacchi e ovviamente di lettere.
Un cambiamento quasi epocale
Il cambiamento nell’offerta dei prodotti è stato in parte una necessità, in seguito alla diffusione di un diverso e importante mezzo di comunicazione (e quindi concorrente delle Poste), ossia internet, che ha facilitato l’invio di dati e comunicazioni rendendo più lento e oneroso il ricorso agli uffici postali.
Per questo motivo anche le Poste Italiane hanno incominciato ad occuparsi dell’erogazione di strumenti finanziari come quelli di cui si occupano, appunto, le banche.
Le Poste, rispetto alle banche, hanno una marcia in più, in quanto i loro uffici si possono facilmente trovare in ogni paese di tutta l’Italia, a differenza degli istituti di credito bancario, che sono meno diffusi: infatti vi sono oltre 14.000 uffici postali in tutto il territorio nazionale, anche nei paesi più sperduti.
Ciò ha permesso di conquistare la fiducia e i favori di moltissime persone, compresi gli anziani, che hanno bisogno di sportelli il più vicino possibile alla propria abitazione per poter riscuotere comodamente la pensione.
Le Poste da decenni inoltre raccolgono i risparmi delle famiglie e li sfruttano per implementare l’economia reale, ovviamente investendo in maniera fruttuosa il denaro dei clienti.
Continuate a leggere: scopriamo insieme quel che bisogna sapere sugli assegni postali.
Assegni circolari: chi può versarli e in che modalità
Le Poste Italiane, quindi, così come gli istituti bancari, possono emettere gli assegni circolari (che naturalmente qui prendono il nome di assegni postali).
Vi sono differenze tra quelli postali e quelli emessi dalle banche? La risposta è negativa: sia quelli emessi dalle banche che quelli emessi dalle poste presentano le stesse caratteristiche e le stesse funzioni.
Ma che cos’è l’assegno postale circolare?
Si tratta di uno strumento di pagamento che permette ad un cliente dotato di un conto corrente postale di non adoperare il denaro contante, proprio grazie all’emissione dell’assegno, che sostituisce i soldi.
I carnet degli assegni e quindi poter emettere un assegno di questo tipo?
Innanzitutto specifichiamo che per potere emettere un assegno circolare postale non è obbligatorio avere acceso in precedenza un conto corrente presso Poste Italiane, dal momento che è possibile per un cliente presentarsi allo sportello muniti di denaro contante e ricevere in cambio il titolo emesso dall’operatore.
Tuttavia questo strumento si rivolge soprattutto ai titolari di un conto: quando un cliente decide di aprire un conto presso questo istituto, le Poste, all’apertura dello stesso, gli rilasciano un blocchetto di assegni a blocchi da 10.
Questi assegni possono essere adoperati per pagare somme a terzi, attingendo dal conto aperto da colui che deve versare il denaro: non è possibile versa denaro in più rispetto alla cifra depositata sul conto, a garanzia del ricevente.
Colui che ha ricevuto la somma attraverso l’assegno circolare postale (ossia il possessore dell’assegno) deve presentarsi nei termini previsti per incassare il credito stabilito sul titolo.
Nel caso in cui l’assegno sia stato emesso su piazza, allora il pagamento deve essere richiesto entro gli 8 giorni dalla data di emissione; invece, nel caso in cui l’assegno circolare postale sia stato emesso fuori piazza, l’incasso deve avvenire entro 15 giorni dall’emissione.
Oltre al tempo utile per il ritiro, l’assegno emesso su piazza o fuori piazza si differenzia anche perchè nel primo caso si intende che l’assegno sia stato emesso nello stesso comune in cui viene riscosso, mentre nel secondo caso l’assegno è stato emesso in un Comune differente da quello in cui verrà incassato.
Per quanto riguarda la compilazione dell’assegno circolare postale, questo deve contenere il nome e il cognome del beneficiario, la somma da ordinare per il pagamento (scritta in cifre che in lettere) deve riportare la data e il luogo di emissione e infine la firma di colui che lo ha emesso, il debitore dell’operazione.
Passiamo ora all’analisi delle caratteristiche.
Caratteristiche degli assegni circolari postali
Sinora abbiamo analizzato le basi degli assegni circolari, pressoché applicabili sia nel caso dell’assegno bancario che nel caso di quello postale.
Ora analizziamo caratteristiche proprie dell’assegno circolare postale.
Una delle peculiarità più incisive riguarda la clausola di non trasferibilità.
Questa clausola comporta il titolo non possa essere girato dal beneficiario verso terzi, ma deve essere incassato proprio dal beneficiario indicato su di esso.
Questa caratteristica è voluta per permettere di tracciare con maggiore facilità i pagamenti e per poter quindi assicurare che a riscuotere il credito indicato sia effettivamente la persona che ne ha diritto.
Per poter riscuotere la somma il destinatario dell’assegno deve presentarsi presso uno degli sportelli di Poste Italiane, ricordandosi di portare un documento di identità in corso di validità.
In realtà esiste un modo per chiedere che l’assegno circolare postale sia emesso senza che venga applicata la condizione della non trasferibilità: ciò può essere richiesto per le somme da fino a 999 euro, tuttavia in questo caso bisogna versare un’imposta di bollo pari a 1,50 euro.
La caratteristica della non trasferibilità è una delle peculiarità dell’assegno circolare postale, ora analizziamo invece un altro tipo di garanzia supplementare che l’istituto emittente, ossia le Poste Italiane, fornisce al beneficiario.
Qual è questa garanzia? Essa consiste nel fatto che l’assegno può venire emesso direttamente in filiale soltanto su richiesta del correntista, limitatamente alle somme disponibili sul conto e verificate dall’operatore postale, il quale provvederà a effettuare l’addebito sul conto del cliente.
Ciò implica una maggiore sicurezza per il beneficiario dell’assegno, in quanto una volta giunto all’ufficio Postale per incassare la somma indicata sul titolo non troverà brutte sorprese, visto che le Poste hanno provveduto anticipatamente a controllare che il conto del cliente che siglato l’assegno circolare fosse fornito della somma indicata.
In altre parole il conto è certamente coperto e quindi non vi è possibilità di non incassare l’assegno.
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