Eredità Senza Testamento: A Chi va il Patrimonio?
Cosa succede quando una persona muore senza aver scritto in vita un testamento?
Chi eredita? A chi va il suo patrimonio?
Purtroppo è sempre più frequente assistere a casi del genere: molti italiani infatti non affrontano questo tema, di vitale importanza, e non pianificano per tempo la loro successione.
Al momento del decesso quindi si possono verificare episodi spiacevoli in quanto il proprio patrimonio potrebbe anche finire nelle mani di chi non desideriamo, e se non ci preoccupiamo in vita di decidere non potremmo più farlo, perché poi sarà troppo tardi.
Il retaggio culturale è sempre quello di rimandare, un po’ per scaramanzia e un po’ perché si pensa di avere sempre tanto tempo a disposizione.
Una corretta pianificazione finanziaria resta ancora l’arma più importante che abbiamo.
Ma se, invece, il testamento non c’è?
Cerchiamo di approfondire insieme questo argomento.
In Questo Articolo Si Parla di:
La Successione Legittima
Quando il titolare del patrimonio viene a mancare si apre la successione ereditaria, in quanto il patrimonio sopravvive anche alla morte del titolare, e deve essere trasmesso ad altre persone che sono denominate eredi.
Il soggetto che viene a mancare e che possiede un patrimonio è detto, in termini giuridici, de cuius, ellissi della locuzione latina che tradotta significa “colui della cui eredità si tratta”.
Dal momento che dopo la morte subentrano gli eredi, chi possiede un patrimonio può decidere, tramite un testamento, di avere pieno controllo su di esso e di decidere di conseguenza, nei limiti della legge, a chi andrà la propria eredità.
Come dicevamo prima però, spesso il de cuius muore senza aver scritto un testamento: a questo punto quindi dobbiamo capire che cosa succede.
Se è presente un testamento, si applica la successione testamentaria, mentre se il testamento non è presente si deve ricorrere alla successione legittima, come viene stabilito dall’art. 457 del Codice Civile.
La successione legittima è stata creata dal legislatore per permettere di regolamentare la gestione del patrimonio del de cuius nel caso in cui non si posseggano delle specifiche volontà da parte dello stesso.
Essa viene stabilita quindi per legge, per poter tutelare e per riconoscere, allo stesso tempo, i legami di parentela.
Quando viene applicata la Successione Legittima? Alcune precisazioni
Come abbiamo accennato prima, la successione legittima si applica nel momento in cui non vi è un testamento.
Ma non soltanto in quel caso.
La successione legittima infatti viene applicata quando manca, in tutto o in parte, la successione testamentaria.
Cosa significa?
Che la successione legittima non si aprirà soltanto per assenza di un testamento, ma anche nel caso in cui questo sia nullo, annullato o revocato.
Essa avverrà anche nella circostanza in cui il de cuius abbia fatto testamento, ma dando disposizioni soltanto per una parte del suo patrimonio: in quel caso allora verrà applicata la successione testamentaria per i beni su cui il defunto ha previsto disposizioni, mentre sugli altri beni non menzionati verrà applicata la successione legittima.
Ai sensi dell’art.457, comma 2 del Codice Civile infatti : “Non si fa luogo alla successione legittima se non quando manca, in tutto o in parte quella testamentaria”.
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Chi eredita se non c’è il testamento?
Chi sono i beneficiari della successione legittima?
Essi sono stabiliti dall’art. 565 del Codice Civile e sono: il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali, altri parenti fino al sesto grado, lo Stato.
Inoltre, ogni ordine di successori esclude quello precedente.
Il primo ad ereditare è il coniuge, al quale spetta il patrimonio del de cuius, ed egli concorre con i figli.
Se non ci sono figli il coniuge ottiene l’intero ammontare, mentre se concorre con un figlio otterrà metà patrimonio, se concorre con due o più figli otterrà invece 1/3 del patrimonio, mentre se si trova a concorrere con gli ascendenti legittimi, ovvero fratelli e sorelle, spetteranno al coniuge 2/3 del patrimonio.
Se non è presente il coniuge, l’intera eredità va ai figli, che ereditano tutti in parti uguali.
È importante ricordare che i figli sono tutti considerati allo stesso modo, ovvero:
- Figli legittimi: quelli nati all’interno del matrimonio;
- Figli naturali: quelli nati fuori dal matrimonio la cui filiazione è riconosciuta o dichiarata giudizialmente;
- Figli legittimati: coloro che sono nati prima del matrimonio dei genitori;
- Figli adottivi: coloro che sono stati adottati dalla coppia.
Se non vi è né il coniuge, e nemmeno i figli, allora saranno i genitori del defunto a succedere, e succederanno in parti uguali.
Se il defunto non lascia coniuge, figli, e nemmeno i genitori, succederanno gli ascendenti, fratelli e sorelle, che succederanno in parti uguali, mentre nel caso in cui sia presente anche il coniuge, i fratelli avranno diritto a 1/3 dell’eredità, come abbiamo visto prima.
Nel caso in cui, invece, manchino tutte le classi precedenti, allora il patrimonio andrà ai parenti fino al sesto grado.
L’eredità verrà divisa tra i parenti di grado più vicino in parti uguali, mentre verranno esclusi i parenti di grado più lontano.
Questa disciplina è sancita dall’art. 572 del Codice Civile.
Tutti i parenti di grado superiore al sesto quindi non vengono considerati ai fini della successione in quanto questa parentela non è considerata giuridicamente rilevante.
Coniuge separato o divorziato
È doveroso fare una precisazione, nel caso in cui il coniuge sia separato:
- Se non gli è stata addebitata la separazione, allora gode degli stessi diritti del coniuge non separato;
- Se gli è stata addebitata la separazione, ha diritto soltanto a un assegno vitalizio se percepiva gli alimenti al momento della morte del coniuge.
Nel caso in cui il coniuge sia invece divorziato, esso ha diritto a un assegno soltanto se versa in grave stato di bisogno, altrimenti non potrà concorrere con gli altri eredi nella successione legittima.
Una precisazione sui fratelli
Come abbiamo visto i fratelli subentrano nel momento in cui non siano presenti coniuge, figli e genitori.
Essi succederanno in parti uguali, ma dobbiamo fare una precisazione: i fratelli unilaterali sono coloro che hanno in comune uno solo dei due genitori, mentre i fratelli bilaterali o germani sono coloro che hanno entrambi i genitori in comune.
Se ci sono dei fratelli unilaterali, essi avranno diritto alla metà di ciò che spetta ai cosiddetti germani.
Quando subentra lo Stato?
Nel caso in cui non siano presenti nemmeno i parenti entro il sesto grado, allora a quel punto l’art.586 del Codice Civile stabilisce che l’eredità debba essere devoluta allo Stato.
Lo Stato inoltre risponde dei debiti ereditari nei limiti dell’attivo ereditario, mentre non risponde dei debiti ereditari e dei legati che eccedano il valore del patrimonio che ha acquistato.
L’apertura della successione a favore dello Stato risulta essere un’ipotesi del tutto residuale, in quanto è difficile che non vi sia alcun parente entro il sesto grado o che tutti questi rinuncino all’eredità.
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