ETF Giappone: Guida agli Investimenti sul Mercato Nipponico, Come e Perché Investire
Vuoi investire in ETF giapponesi? Oggi torno proprio a parlarti di ETF e lo faccio concentrando le mie attenzioni sul Giappone.
Oggi con la mia guida ti indicherò i migliori ETF Giappone, i migliori fondi a gestione passiva che ti permettono di investire in modo differenziato su questo specifico mercato, dove comunque operano e continuano ad operare molte delle più grandi imprese a livello mondiale.
In Questo Articolo Si Parla di:
Perché investire in Giappone: ha ancora senso?
A sentir quello che si dice nei salotti politico-televisivi italiani, il Giappone avrebbe una situazione molto simile alla nostra: popolazione che invecchia rapidamente, una stagnazione che va avanti da circa 20 anni, un enorme debito pubblico.
Tuttavia, va comunque ricordato che il Giappone continua ad essere una potenza innovativa e manifatturiera di primissimo profilo, con una gestione delle finanze pubbliche decisamente meno allegra della nostra e che fa sospirare i mercati molto meno di quanto faccia l’Italia.
Nonostante qualche fondamentale, dunque, possa sembrare in realtà molto simile, il Giappone vive una situazione che, almeno per i mercati, sembra essere molto meno preoccupante.
Diciamo che questo Paese ha scontato una lunga crisi a partire dagli anni Novanta, ma ad oggi rimane un colosso industriale e tecnologico da seguire nei prossimi anni.
Dunque, conviene investire in Giappone?
Investire in Giappone con gli ETF vuol dire prendere parte ad una delle economie maggiormente dinamiche. Non dimentichiamo che gli indici della borsa nipponica (ovvero il Topix, il Nikkei 225 ed l’MSCI Japan) sono poco correlati con i mercati azionari occidentali.
Per capire il motivo per cui molti investitori sono attratti da questa Nazione, ricordiamo che si tratta di uno Stato insulare composto da 6852 isole e che conta 127 milioni di abitanti, risultando essere il decimo Paese più popolato del mondo. Inoltre, rappresenta la terza economia mondiale per prodotto interno lordo ed è al quarto posto per ciò che riguarda il potere di acquisto.
Il suo mercato azionario sembra conveniente in termini di rapporto Prezzo Utili, con un indicatore pari a 11,90.
La sopracitata mancanza di correlazione degli indici giapponesi con gli altri listini azionari rendono l’investimento in Giappone interessante per diversificare il portafoglio.
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Quali sono i migliori indici per investire sul Giappone?
Per investire sul Giappone hai in realtà a disposizione moltissimi indici, sui quali possono essere tarati degli ETF specifici. Te ne parlo brevemente, quantomeno per farti capire il funzionamento di questi specifici strumenti e soprattutto di ogni specifico segmento.
- FTSE Japan: questo indice replica i titoli azionari giapponesi a grande e media capitalizzazione;
- JPX Nikkei 400: replica l’andamento dei 400 titoli azionari del Nikkei a maggiore capitalizzazione. È un indice che replica grosso modo l’andamento totale della borsa giapponese. I titoli azionari vengono principalmente selezionati in base al rendimento del capitale ed al ricavo operativo cumulativo;
- Nikkei 225: ibidem, soltanto che in questo caso la selezione per i primi 225 titoli che sono quotati alla borsa di Tokyo;
- MSCI Japan: esso replica i principali titoli azionari giapponesi;
- MSCI Japan IMI: replica azioni del Giappone. Copre titoli di diversi segmenti a grande, media e piccola capitalizzazione;
- Solactive GBS Japan Large & Mid Cap: replica titoli azionari a grande e media capitalizzazione del Giappone;
- Topix: l’indice che imbarca tutti, che replica infatti l’andamento di ben 2.008 titoli tra quelli quotati alla first section del TSE; si tratta di un indice estremamente differenziato che raccoglie praticamente ogni azienda che è già quotata alla borsa di Tokyo.
Ci sono poi degli indici che sono selezionati sempre tramite gli stessi criteri (capitalizzazione ponderata) e che vengono gestiti da enti terzi, sui quali vengono comunque ricalcati degli ETF molto interessanti.
Occhio al rischio di cambio
Tutti gli asset scambiati alla borsa di Tokyo sono comunque scambiati in YEN, e dunque per il tuo investimento dovrai necessariamente tenere conto di eventuali rischi di cambio. Se lo YEN dovesse perdere nei confronti dell’Euro, il tuo investimento ne uscirebbe rinforzato. Nel caso invece inverso, il valore degli asset detenuti dall’ETF che hai scelto, scenderebbe.
Tendenzialmente Yen e Euro sono relativamente stabili, anche se sul medio e lungo periodo i rapporti di forza possono cambiare anche in modo sostanziale. Vale la pena dunque di seguire con la massima possibile attenzione questo tipo di vicende.
Investire in ETF Giappone è rischioso?
Non più di quanto è poi rischioso investire in fondi a gestione passiva (gli ETF appunto) che seguono l’andamento di un paniere azionario. Mediamente l’indice sintetico di rischio che è offerto da questo tipo di prodotti è tra 5 e 7, su una scala massima che è appunto di 7.
Si tratta di strumenti che presentano dei rischi considerevoli, che sono molto lontani da forme super tranquille di investimento (come un conto deposito), ma che comunque dobbiamo tenere in considerazione se vogliamo metterci alla ricerca di un profitto che sia superiore allo zero che ci offrono oggi le obbligazioni.
Quali sono i criteri per scegliere un buon ETF Giappone?
Sono gli stessi che applicheremmo nella scelta di un qualunque ETF, ovvero:
- Liquidità: un ETF liquido ci offre un gran numero di vantaggi – è facile sbarazzarsene, è maggiormente bilanciato e fondamentalmente più sicuro;
- Asset: ovviamente scegliere un ETF che segue il TOPIX o uno che segue il Nikkei 225 può essere decisamente differente per l’andamento del nostro investimento.
Ho selezionato per te qualche ETF Giappone per aiutarti nella scelta e per fornirti quelli che sono i migliori per ognuno degli indici che vengono offerti da questo mercato.
Amundi ETF Japan Topix UCITS ETF Daily Hedged USD
Il Primo ETF di cui parliamo è un fondo piccolo, che vanta un fondo la cui dimensione è di 22 milioni.
Esso investe in titoli azionari con focus Giappone. I dividendi sono reinvestiti nel fondo (accumulazione).
L’indice di spesa complessiva è pari allo 0,48% annuo. Il fondo effettua la replica sintetica della performance dell’indice sottostante con uno swap.
L’ETF è attivo da più di 3 anni ed ha domicilio fiscale in Lussemburgo.
iShares MSCI Japan USD Hedged UCITS ETF (Acc)
L’ETF iShares MSCI Japan USD Hedged UCITS ETF (Acc) investe in titoli azionari con focus Giappone. I dividendi sono reinvestiti nel fondo (accumulazione).
L’indice di spesa complessiva è pari allo 0,64% annuo. L’indice replica la performance dell’indice sottostante acquistando solo i componenti più importanti dello stesso (replica a campione). L’ETF iShares MSCI Japan USD Hedged UCITS ETF (Acc) gestisce un patrimonio pari a 281 mln di Euro. L’ETF è attivo da più di 5 anni ed ha domicilio fiscale in Irlanda.
Xtrackers MSCI Japan UCITS ETF 2D USD hedged
L’ETF Xtrackers MSCI Japan UCITS ETF 2D USD hedged investe in titoli azionari con focus Giappone. I dividendi sono distribuiti agli investitori (Annualmente).
L’indice di spesa complessiva è pari allo 0,40% annuo. L’indice replica la performance dell’indice sottostante acquistando tutti i componenti dello stesso (replica totale). L’ETF Xtrackers MSCI Japan UCITS ETF 2D USD hedged è un ETF di piccole dimensioni con un patrimonio gestito pari a 22 mln di Euro. L’ETF è attivo da più di 5 anni ed ha domicilio fiscale in Lussemburgo.
Conclusioni: conviene investire in ETF Giapponesi?
Investire in Giappone è un’attività accessibile per gli investitori italiani, poiché ci sono numerosi gli ETF azionari quotati in Borsa Italiana, diversificati tra l’altro per gli indici di riferimento su cui sono costruiti.
Nel complesso a Milano sono quotati oltre 40 ETF offerti da ben tredici case di gestione su indici come l’Msci, il Nikkei 225 e il Nikkei 400.
Molti degli ETF sono a replica fisica, solo in cinque casi viene adottata la replica sintetica. iShares e Ubs, in particolare, seguono il mercato azionario del Sol Levante con sette ETF a testa.
Tenendo conto l’importanza del fattore valutario per investire in Giappone, quasi un quarto degli ETF disponibili agli investitori italiani sono a cambio coperto, un’opzione da non sottovalutare da chi vuole ridurre la volatilità del portafoglio e soprattutto la dipendenza da uno yen buono solo nei momenti di tensione dei mercati finanziari in qualità di valuta rifugio.
Se ti stai chiedendo se conviene investire sul Giappone oppure no la risposta è che, come sempre, dipende. Dipende dal rischio che vuoi correre e dalla tua strategia. Ovviamente non consiglio mai di investire in un Paese soltanto perché “conviene”. Bisogna essere sempre consapevoli di ciò che si fa.
In linea tendenziale posso dirti questo che se hai soltanto sentito parlare della prospettiva ma conosci poco gli investimenti, ti suggerisco di leggere la guida generale sugli ETF.
Per approfondire visita la sezione di Affari Miei dedicata agli ETF.
Buon proseguimento.
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