Eurizon Global Dynamic Allocation – Caratteristiche, Rischi e Costi. Conviene Investire?

Se hai sentito parlare del fondo comune d’investimento Eurizon Global Dynamic Allocation perchè ti è stato proposto dal tuo consulente finanziario oppure perché hai fatto una ricerca online, molto probabilmente vorrai saperne di più per capire se possa essere adatto alla tua strategia d’investimento.

Oggi vedremo insieme tutte le sue caratteristiche principali, e capiremo quali sono i suoi costi e i rendimenti, i vantaggi e gli svantaggi e, al termine dell’articolo, troverai anche le mie opinioni a riguardo.

Non ti resta che continuare nella lettura!

Una presentazione di Eurizon

Eurizon Capital è la società di Intesa Sanpaolo che si occupa esclusivamente di asset management, cioè della gestione di prodotti d’investimento. Eurizon si occupa tanto di gestire i singoli fondi quanto di prodotti di risparmio gestito più completi, come i piani d’accumulo di capitale (PAC) e piani d’investimento di capitale (PIC).

La società può contare su oltre €300 miliardi di euro in gestione e più di 30 anni di storia: per questo motivo è una delle società di gestione del risparmio più grandi e più storiche d’Italia. L’ufficio principale si trova a Milano, ma la sede legale dell’azienda è in Lussemburgo.

Qui trovi un elenco di tutti i fondi proposti dal gruppo.

Caratteristiche del fondo Eurizon Global Dynamic Allocation

Questo fondo è un fondo comune a gestione attiva, ovvero con un gestore che si occupa del suo investimento e degli strumenti in cui andrà a investire.

Per approfondire meglio tutte le sue caratteristiche ti invito comunque a leggere il KID.

Il fondo in questione è un fondo bilanciato e sostenibile, ed è stato lanciato sul mercato ad aprile 2018, quindi si tratta di un fondo abbastanza recente.


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In cosa investe

Il fondo in questione investe principalmente in obbligazioni governative di paesi sviluppati, con una piccola percentuale di obbligazioni dei paesi emergenti.

La parte azionaria invece, per quanto riguarda l’esposizione geografica, vede al primo posto gli Stati Uniti con il 12,1%, seguiti dalla Francia con l’11,3% e dalla Germania con il 7%. L’Italia pesa invece per il 3,1%.

Per quanto concerne invece l’esposizione settoriale, abbiamo al primo posto il settore finanziario con il 9,8%, seguito dall’IT con il 7,6% e dal settore dei beni di consumo con il 5,2%.

Il benchmark

Vediamo adesso il benchmark di riferimento, ovvero l’indice che il fondo prende come riferimento quando si tratta di investire.

Il benchmark è un indice di borsa che determina molti aspetti della strategia del fondo e che i gestori devono seguire per cercare di ottenere, con il fondo stesso, una performance migliore di esso.

In questo caso il benchmark è così composto:

  • 30% EURO STOXX Index;
  • 20% ICE BofAML Euro Large Cap Index;
  • 20% MSCI All Country World ex EMU;
  • 20% ICE BofAML Global Government Excluding Euro Index (Euro Hedged);
  • 10% ICE BofAML Euro Treasury Bill Index

Il profilo di rischio

Vediamo adesso qual è il profilo di rischio: siamo su un livello di 3 in una scala che va da 1 a 7.

Si tratta in buona sostanza di un rischio medio, adatto anche a un investitore che non si sente tanto sicuro e che magari non vuole rischiare troppo con i propri investimenti.

Modalità di sottoscrizione, uscita e utilizzo dei proventi

L’investimento in questo fondo è adatto davvero a ogni tipo di investitore, dal momento che l’importo minimo con cui entrare e quindi sottoscrivere il fondo è di soli 100 euro.

Potrai sottoscrivere il fondo sia in un’unica (PIC) che mediante un piano di accumulo capitale (PAC).

I costi

La parte che dobbiamo analizzare e che è senza dubbio una delle più importanti da considerare prima di effettuare qualsiasi tipo di investimento è quella relativa ai costi: i costi impattano sul risultato del nostro investimento, e quindi vanno monitorati e presi in considerazione prima di buttarsi su un investimento piuttosto che su un altro.

In questo caso abbiamo i costi di ingresso che non sono previsti, mentre i costi di uscita possono essere al massimo del 2,40%.

Molto importanti da considerare sono le commissioni di gestione: esse sono quelle che vanno al gestore che lavora e che si occupa del tuo investimento; giustamente è una persona che va remunerata.

In questo caso esse ammontano al 2% del valore dell’investimento all’anno.

Abbiamo poi i costi di transazione che sono dello 0,17% del valore dell’investimento all’anno.

Nel caso in cui non ti fosse chiaro il discorso sui costi, ti consiglio di scaricare il nostro report gratuito in cui spieghiamo come i costi dei fondi stiano costando miliardi di euro agli italiani senza che questi ultimi si rendano conto della reale importanza dell’argomento.

Rendimenti storici

Come prima cosa è bene ribadire che le performance passate non sono in alcun modo predittive di quelle future, e che quindi ciò che un fondo ha raccolto nel passato non significa sostanzialmente nulla.

Essi però possono servirci per farci avere una panoramica sul fondo e poter magari fare una sorta di previsione, anche se appunto nulla ci garantisce una performance uguale o migliore.

Dal KID possiamo vedere che il fondo non ha mai fatto meglio del benchmark dal 2019, tranne nel 2022, quando il fondo ha perso il 9,5% mentre invece il benchmark è andato peggio perdendo il 12,1%.


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Opinioni di Affari Miei su Eurizon Global Dynamic Allocation

Se scegli di investire in questo fondo, ma in realtà in tutti i fondi comuni d’investimento, stai di fatto delegando al gestore la responsabilità di investire il tuo capitale. Gli dai completa libertà nella scelta dei mercati e degli strumenti. L’unico paletto è il profilo di rischio che dovrebbe riflettere ciò che vuoi tu e soprattutto quanto tu sia disposto a rischiare.

Uno dei rischi che corri è quello di ritrovarti, ad un certo punto, con un investimento che è mutato rispetto all’inizio, e che non rispecchia più le tue aspettative, dato che comunque tu non puoi sapere del tutto cosa succedere all’investimento: ti stai mettendo nelle mani del tuo gestore, e quindi ti stai fidando completamente di lui.

Qui su Affari Miei spesso preferiamo investire in ETF quando si parla di fondi, dal momento che offrono costi più bassi e al tempo stesso sono dei prodotti che puoi acquistare in autonomia senza conflitti d’interesse. Sono quotati in Borsa e hanno una gestione passiva, cioè non cercano di battere un indice ma si limitano a copiarlo. Questo significa che non devi riconoscere commissioni stellari ai gestori e che quasi sempre le performance sono migliori.

Se ritieni di voler comprendere meglio le criticità dei fondi comuni d’investimento, ti consiglio il nostro report gratuito in cui spieghiamo come i fondi inefficienti siano un sistema divora-rendimenti per gli investitori.

Se invece sei incuriosito da Affari Miei e non conosci ancora il nostro approccio alla finanza personale e agli investimenti, puoi iniziare da qui.

Perché è importante definire una strategia

Prima di scegliere gli strumenti da mettere in portafoglio il nostro consiglio è sempre quello di definire una strategia di investimento e, possibilmente, di aumentare la tua formazione finanziaria.

Un investitore informato, e consapevole dei suoi obiettivi, difficilmente acquisterà strumenti inefficaci e dannosi.

Su Affari Miei trovi dei percorsi guidati per investire, adatti alle diverse fasi del risparmio e della vita:

Buon proseguimento su Affari Miei!


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Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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