Cosa sono i Buoni Fruttiferi Postali Dematerializzati: Rendimento e Funzionamento
Cosa sono i buoni fruttiferi postali dematerializzati? Quali vantaggi comportano? Convengono?
Queste sono le domande che viene logico porsi quando si cercano strumenti di risparmio.
L’opzione è riservata a chi ha un Libretto Smart oppure un conto corrente postale: piuttosto che avere il titolo di carta, si registra la sottoscrizione mediante scrittura contabile.
Il rendimento degli investimenti postali dematerializzati è lo stesso di quelli cartacei: cambia la forma ma non la sostanza. Per capire meglio il funzionamento dei buoni postali, invitiamo a leggere la nostra guida completa ai BFP.
Parliamo di un argomento molto importante. Conviene questa strada? E’ l’opzione migliore?
In Questo Articolo Si Parla di:
Buoni fruttiferi postali dematerializzati: cosa sono?
In questo paragrafo vogliamo approfondire il tema dei BFP. Questo strumento rappresenta uno strumento finanziario comodo, utile e elastico.
I Buoni emessi in forma dematerializzata sono rappresentati esclusivamente da una scrittura contabile effettuata su un conto di regolamento (Libretto di risparmio postale o conto corrente Bancoposta). Essi devono avere la stessa intestazione del relativo conto di regolamento. Nel caso di richiesta di rimborso del Buono, a scadenza o anticipato, l’accredito del montante maturato avviene automaticamente sul conto di regolamento, che non può essere estinto in presenza di Buoni in essere.
I Buoni dematerializzati sono emessi in tagli da 50 euro e multipli e possono essere rimborsati anticipatamente sia per il totale dell’importo sottoscritto, sia parzialmente, comunque nel rispetto del taglio minimo e multipli. Essi possono anche essere cointestati a più soggetti, per un massimo di 4 persone.
Tuttavia questo modo di investire non è il più redditizio: essi sono una delle modalità di erogazione dei BFP rivolta ai clienti di Poste Italiane, in particolare ai possessori di un libretto di risparmio postale o di un conto corrente postale di qualsiasi tipo (Conto BancoPosta, Conto BancoPosta Più e così via).
Essi sono sottoposti alle stesse regole e agli stessi rendimenti dei BFP tradizionali, da cui si differenziano esclusivamente per la possibilità di sottoscrivere sul web, senza bisogno di perdere tempo allo sportello dell’ufficio postale.
Rendimento Buoni Fruttiferi Postali dematerializzati
Ad oggi tutte le tipologie di buoni sono sottoscrivibili online.
Se si scelgono i buoni dematerializzati, l’investimento minimo è di 50 euro e dei multipli di questa cifra.
I rendimenti non sono altissimi anche se si tratta di un investimento sicuro, garantito dallo Stato Italiano, e senza vincoli particolari: il denaro può essere ritirato in qualsiasi momento e molto spesso si ha diritto anche agli interessi che sono maturati fino a quel punto.
Conviene sottoscrivere i buoni fruttiferi postali (siano essi dematerializzati o cartacei) oppure il Libretto Smart?
Ad oggi, come abbiamo avuto modo di vedere, gli interessi del LibrettoPostale Smart su base annua sono abbastanza appetibili rispetto ai Buoni Fruttiferi Postali Dematerializzati 18 mesi, per esempio.
Chi vuole “divertirsi” con i risparmi può iniziare aprendo un Libretto (attenzione, il tasso premiale varia e tende a ribassarsi negli ultimi tempi e si è in pratica azzerato nel mentre vi scriviamo) e magari decidere in forma dematerializzata di acquistare BFP in caso di emissioni convenienti.
Sia presso l’ufficio postale che online potete calcolare il rendimento dei vostri buoni postali e scoprire a quanto ammontano.
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Risparmio postale e tassazione
Una voce che preoccupa i possessori di qualunque strumento di risparmio postale è legato alle tasse: quanto sono tassati i buoni fruttiferi postali dematerializzati?
Ad oggi la tassazione è agevolata, ossia pari al 12,50% sui rendimenti, mentre l’imposta di Bollo è uguale agli altri redditi da capitale, ovverosia al di sotto dei 5000 euro di valore dei Buoni non si paga, mentre sopra, si paga il 2 per mille o 0,02%.
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Poste Italiane: buoni fruttiferi tra pro e contro
Vediamo in questo paragrafo i pro ed i contro dei buoni postali fruttiferi: il primo vantaggio è che essi rappresentano un risparmio certo, in quanto sono garantiti dallo Stato italiano, senza contare che il loro rendimento, per quanto attualmente basso, è certo.
Anche i BPF legati alle oscillazioni dell’inflazione hanno parte del rendimento certa.
Altro vantaggio è l’assenza di spese e la tassazione agevolata, come abbiamo già detto.
Per quanto riguarda invece lo svantaggio principale è che questo strumento garantisce davvero rendimenti irrisori.
In conclusione non vi sono assolutamente differenze con il buono fruttifero postale ordinario, né in termini di rendimento, né di Isee, né di tassazione: l’unica differenza è legata alla comodità della tecnologia, che permette di gestirli interamente online.
Tuttavia attualmente essi non rappresentano la soluzione più redditizia per coloro che stanno cercando di “investire” e far fruttare in qualche modo il proprio denaro.
Per ulteriori consigli, infine, rimandiamo alla nostra guida su come investire i risparmi che ricostruisce sistematicamente la nostra visione.
Prima di salutarti ci tengo anche a condividerti alcune guide per cominciare il tuo percorso di investimento in maniera consapevole:
A presto!
Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:
Scopri che Investitore Sei
1 Commento
mariodi giovanni · 25 Marzo 2021 alle 14:25
gradirei essere edotto sul valore attuale di un BPFD EMESSO IL 27/03/2001 di Euro 250.00 e da quando si può ritirare.grazie