Fondo Anima ESaloGo Bilanciato: Ecco le Caratteristiche e i Costi, i Rischi e gli Scenari di Performance – Recensione Completa

Stai cercando delle informazioni sul fondo Anima ESaloGo Bilanciato (ISIN: IT0005384653)? 

Ti è stato proposto dal tuo consulente bancario oppure sei incappato nell’offerta della società di gestione del risparmio Anima e questo fondo ha attirato la tua attenzione?

Se ti interessa avere delle informazioni maggiori su questo fondo, non ti resta che leggere questo articolo per sapere in cosa investe, quali sono costi e rendimenti e se conviene oppure no investire in esso.

Al termine della guida poi troverai anche le mie opinioni a riguardo.

Si tratta di un fondo che integra in modo strutturato l’analisi dei fattori ESG (ovvero riferiti ad ambiente, sociale e di governance) nel processo d’investimento.

Prima di addentrarci nell’analisi del fondo, ti lascio la guida in cui trovi tutti i fondi Anima, nel caso dovesse interessarti un investimento in questa direzione, così potrai avere una panoramica su tutti i fondi offerti.

Cominciamo!

Due parole su Anima SGR

Anima SGR è il più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, e gestisce un patrimonio complessivo di oltre 204 miliardi di euro; può contare inoltre su più di un milione di clienti.

Al momento conta su più di 300 professionisti, sia in Italia che all’estero.

La SGR è sotto la capogruppo Anima Holding, una public company quotata alla Borsa di Milano dal 2014.

La storia della società risale a più di 35 anni fa.

Anima offre fondi azionari, obbligazionari, flessibili,  monetari, multi-asset, bilanciati e sostenibili.

La società si occupa anche di gestioni patrimoniali, un servizio efficiente e personalizzato di amministrazione e di gestione del capitale, pensato per puntare a obiettivi di rendimento che siano in linea con il profilo di rischio e anche con l’orizzonte temporale dell’investitore.

Identikit del fondo Anima ESaloGo Bilanciato

Il fondo è gestito da Anima SGR ed è un fondo bilanciato che fa parte della macrocategoria Multi-Asset.

L’obiettivo del fondo è quello di realizzare un rendimento superiore a quello tipico delle obbligazioni, proprio grazia alla compiente azionaria a carattere globale.

Come ti accennavo all’inizio il fondo tiene conto dei fattori ambientali, sociali e di governance ed esclude i settori controversi quali tabacco, gioco d’azzardo e armamenti.

Dal momento che si tratta di risparmio gestito, il fondo viene gestito attivamente con riferimento a un benchmark: proprio per questo motivo il gestore ha discrezionalità sulla composizione del portafoglio, in funzione dell’obiettivo e della politica d’investimento che vengono dichiarati.


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In cosa investe

Il fondo Anima ESaloGo investe principalmente in strumenti finanziari obbligazionari di emittenti sovrani ed assimilabili, organismi sovranazionali e anche emittenti societari.

Inoltre investe anche in strumenti finanziari di natura azionaria, in misura significativa. 

Nell’investimento inoltre verranno privilegiati gli emittenti che mostreranno una particolare attenzione verso le tematiche ESG, e questo vale sia per componente azionari che per la componente obbligazionaria di emittenti dei paesi sviluppati.

Il fondo inoltre utilizza anche degli strumenti derivati sia per finalità di copertura dei rischi che per finalità diverse da quelle di copertura. 

Il benchmark

Il fondo è stato lanciato a ottobre 2019; siamo di fronte a un fondo relativamente recente.

Il fondo Anima ESaloGo ha come benchmark:

  • 40% MSCI World (Net Total Return – in Euro); 
  • 30% JP Morgan GBI Global (Gross Total Return – in Euro);
  • 20% ICE BofA Euro Large Cap Corporate (in Euro); 
  • 10% ICE BofA Euro Treasury Bill (in Euro).

È importante sottolineare che il fondo non si propone di replicare la composizione del benchmark, ma investe anche in strumenti finanziari che non sono presenti negli indici o che sono presenti ma in proporzioni diverse.

Inoltre il grado di discrezionalità rispetto al benchmark è significativo.

Il fondo è gestito in maniera attiva.

Il profilo di rischio

Il fondo in questione ha un profilo di rischio pari a 3, in una scala che va da 1 a 7: è un rischio medio/basso.

La categoria di rischio/rendimento indicata potrebbe anche non restare invariata, ma cambiare, e di conseguenza la classificazione del fondo potrebbe cambiare nel tempo.

La categoria 3 deriva dal fatto che la variabilità dei rendimenti settimanali conseguiti negli ultimi 5 anni è pari o superiore al 5%, e inferiore al 10%.

Alcuni rischi che devi tenere in considerazione e che non sono rilevati del tutto dall’indicatore sintetico sono:

  • Rischio di credito: il rischio che l’emittente di uno strumento finanziaria assolva in tutto o in parte agli obblighi di rimborso del capitale a di pagamento degli interessi;
  • Rischio di liquidità: si tratta del rischio che in certe situazioni di mercato gli strumenti finanziari possano non essere prontamente venduti, a meno di non subire delle perdite sostanziali.

Politica di utilizzo dei proventi

Il fondo prevede delle quote di “classe A”, e sono ad accumulazione dei proventi.

Le cedole infatti non vengono distribuite con una certa cadenza agli investitori, ma invece sono reinvestite nel fondo stesso per sfruttare il potere dell’interesse composto.

Questa politica di distribuzione è indirizzata ovviamente al reinvestimento dei rendimenti e quindi ad accrescere le possibilità di crescita dell’investimento.

I costi

Parlando di investimenti, dobbiamo per forza parlare dei costi, dal momento che essi sono quelli che impattano sui rendimenti finali.

Le spese di sottoscrizione sono pari al 2%, mentre quelle di rimborso non sono previste.

Le spese correnti annue, che fanno capo quindi alla gestione, sono pari all’1,72%.

La commissione di performance viene applica solo nel caso in cui il fondo superi il proprio obiettivo e vengano rispettate determinate condizioni.

Per avere ulteriori informazioni e più dettagli ti invito a consultare il KID.

Se vuoi approfondire, in questo nostro report spieghiamo come un investimento troppo costoso può produrre decine di migliaia di euro di rendimenti in meno.

I rendimenti storici

Ora che abbiamo analizzato i costi possiamo passare ai rendimenti del fondo.

Visto che si tratta di un fondo abbastanza recente (quotato nel 2019) non abbiamo a disposizione tantissimi dati per fare un confronto, però possiamo vedere come è andato l’investimento negli ultimi 3 anni.

Prima di tutto è importante dire che i rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.

Il grafico ci mostra che nel 2020 il benchmark ha sovraperformato il fondo, con un 4,3% contro un 1,8% del fondo, mentre invece nell’anno 2021 il fondo ha registrato un 9,4% e il benchmark un 11,5%. Attualmente il fondo si ferma al 5,1%, mentre il benchmark lo doppia quasi con un 10,1%.

La composizione del portafoglio

Se analizziamo la composizione per classi di attività, vediamo che le azioni rappresentano il 39,4% del totale, le obbligazioni il 65,6% e la liquidità pesa per un 9,4%.

Per quanto riguarda le aree geografiche, al primo posto troviamo l’America con il 30,5%, seguita dall’Europa con il 5,9% e dall’Asia con il 3,0%.

Se vogliamo invece approfondire l’allocazione settoriale, al primo posto troviamo il settore dell’Informazione technology con il 9,5%, seguito dal settore della finanza con il 5,3% e dal settore della sanità con il 5,0%.

Scenari di performance

Dal 2023 la normativa europea ha previsto che i KID dei prodotti finanziari avessero una sezione dedicata agli scenari di performance in cui si ipotizza il rendimento dell’investimento.

Le simulazioni vengono effettuate sulla base del comportamento del mercato di riferimento nell’ultimo decennio quindi hanno una valenza puramente esemplificativa e, si legge chiaramente, “non esiste un rendimento minimo garantito. Potreste perdere il vostro intero investimento o parte di esso“.

Il fondo in questione, nel documento, prevede uno scenario basato su un periodo di detenzione minima di 5 anni con un investimento di 10.000€.

Gli scenari che possono presentarsi sono:

  • Stress: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento negativo fino al 53,40% mentre in caso di disinvestimento dopo 5 anni il rendimento medio annuo negativo può essere del 13,72%;
  • Sfavorevole: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento negativo fino al 12,80% mentre in caso di disinvestimento dopo 5 anni il rendimento medio annuo negativo può essere del 2,11%;
  • Moderato: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento dell’1,20% mentre in caso di disinvestimento dopo 5 anni il rendimento medio potrebbe essere del 3,15%;
  • Favorevole: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento del 17,00% mentre in caso di disinvestimento dopo 5 anni il rendimento medio potrebbe essere del 4,07%.

Lo scenario di stress rappresenta la situazione peggiore, quella che si verificherebbe in caso di circostanze di mercato estreme e negative.


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Come e quando disinvestire

Penso che abbiamo visto davvero tutti gli aspetti di questo fondo comune di investimento.

Merita ancora una menzione particolare l’eventualità del disinvestimento, se dovessi accorgerti che l’investimento non va più bene come all’inizio oppure se ti servisse una somma per una cosa importante.

Nella vita non si può mai sapere, e anche il disinvestimento potrebbe essere una strada da percorrere.

Prima di prendere questa decisione il mio consiglio è soltanto quello di riflettere bene e di considerare tutte le possibili alternative.

Nel caso restare nell’investimento non ti convenga, qui trovi tutte le informazioni che ti servono per disinvestire dai fondi Anima in perdita.

Opinioni di Affari Miei sul fondo Anima ESaloGo Bilanciato

Giunti alla fine del nostro articolo, ritengo che tu possa avere a disposizione tutti gli strumenti del caso, e soprattutto tutte le informazioni utili per avere una panoramica del fondo Anima ESaloGo.

Probabilmente avrai già letto alcune mie recensioni sui fondi Anima, o comunque sui fondi comuni d’investimento in generale, anche quelli proposti da altre società di gestione.

Il mio parere è quindi generale, in quanto non voglio addentrarmi in un consiglio più approfondito perchè non conosce né la tua situazione personale e nemmeno quella finanziaria.

Ti posso soltanto far riflettere su una cosa: la gestione attiva e il suo modus operandi.

La gestione attiva ovviamente presuppone un gestore che si occupa del tuo investimento a 360 gradi, e che prende le decisioni per te e per perseguire l’obiettivo di investimento del fondo. Egli infatti deve essere remunerato per quello che è il suo lavoro, e questi sono poi i famosi costi di gestione che leggi su ogni KIID di ogni fondo.

In relazione ai costi di gestione ti invito a leggere questo rapporto di Morningstar, che ti servirà per riflettere e per constatare che i costi di gestione dei fondi italiani sono più elevati delle media mondiale.

Un punto critico della gestione attiva è quello relativo alla trasparenza: se da un lato si tratta di un investimento vantaggioso per chi non ha molte nozioni o per chi non se la sente di investire da solo ma si sente decisamente più sicuro a farsi guidare, dall’altro lato va considerato anche il fatto che con la gestione attiva stai di fatto delegando la gestione del patrimonio.

Questa infatti è una cosa sui cui dovrai pensare bene e riflettere a lungo.

Se vuoi approfondire ti consiglio di scaricare gratuitamente questo report in cui tocchiamo con mano quanto può incidere una gestione poco efficiente sul tuo patrimonio: l’impatto è di decine di migliaia di euro.

Nella nostra strategia di investimento preferiamo utilizzare gli ETF, i fondi a gestione passiva che spesso riescono a fare meglio dei fondi comuni.

Il mio consiglio ultimo è sempre quello di formarti, di studiare e di imparare, per prendere consapevolezza e per successivamente pianificare una strategia di investimento che rispecchi quelli che sono i tuoi obiettivi.

A tal proposito infatti ci tengo a lasciarti alcune risorse:

Buon proseguimento!


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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