Fondo Previmoda, Opinioni sul Fondo Pensione per i Lavoratori dell’Industria Tessile e Abbigliamento. Caratteristiche e Funzionamento

Stai cercando delle informazioni sul fondo Previmoda?

Se il tuo pensiero è la pensione intanto ti faccio i complimenti perché è una scelta saggia preoccuparsi di quel fatidico momento, visti i chiari di luna dello Stato e del nostro sistema pensionistico.

Capire come integrare il nostro reddito una volta raggiunta la pensione pubblica è fondamentale.

In questo articolo vedremo insieme tutte le caratteristiche di questo fondo, i suoi vantaggi e svantaggi e infine troverai anche le mie opinioni a riguardo.

Il fondo si rivolge ai lavoratori del settore dell’industria-tessile e dell’abbigliamento.

Buona lettura!

Che cos’è fondo Previmoda

Previmoda è il fondo pensione complementare a capitalizzazione pensato proprio per i lavoratori dell’industria tessile-abbigliamento, delle calzature e degli altri settori industriali del sistema moda.

È stato fondato nel 1998 dopo gli accordi di categoria delle imprese e dei lavoratori, con l’obiettivo di aiutare questi lavoratori appunto a costruire una posizione previdenziale che possa integrare la pensione pubblica, che non sappiamo quale importo avrà e soprattutto non sappiamo se sarà in grado di garantire lo stesso tenore di vita ai lavoratori stessi quando diventeranno pensionati.

La scelta di un fondo pensione può aiutare ad avere un risparmio previdenziale per tempo e quindi ad affrontare questo momento con maggiore serenità.

Il fondo è soggetto alla vigilanza della COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) che garantisce e assicura la trasparenza e la correttezza nella gestione e nell’amministrazione dei fondi pensione, e in genere delle forme previdenziali.

Fondo Previmoda è a capitalizzazione individuale, ovvero i contributi versati affluiscono in un conto dell’aderente e vengono poi investiti sui mercati finanziari, generando dei rendimenti in base alla linea d’investimento scelta. Così questi rendimenti si aggiungeranno ai contributi versati, aumentando così il valore economico di questo accumulato.

Il fondo è anche a contribuzione definita, in quanto l’ammontare finale della posizione individuale dipenderà dall’importo dei contributi versati, dal tempo di permanenza nel fondo e anche dai rendimenti ottenuti.


Non sai come investire?

Scopri che investitore sei. Ti bastano 3 minuti per scoprire la strategia migliore per te.

>> INIZIA ORA! <<


Chi può aderire

Abbiamo già detto a quali categorie è rivolto questo fondo pensione, adesso vediamo tutto meglio nel dettaglio.

Fondo Previmoda si rivolge ai lavoratori delle aziende che applicano questi CCNL:

  • Tessile abbigliamento moda
  • Calzature
  • Pelle-cuoio e ombrelli e ombrelloni
  • Occhialeria
  • Giocattoli
  • Penne, spazzole, pennelli, scope
  • Lavanderie industriali
  • Concia.

I lavoratori che vi possono aderire sono operai, intermedi, impiegati e quadri.

Possono aderire i lavoratori dipendenti con un contratto a tempo indeterminato, quelli a tempo determinato con un rapporto di lavoro di durate non inferiore a 3 mesi, gli apprendisti, i lavoranti a domicilio e i familiari fiscalmente a carico di lavoratori iscritti al fondo.

L’adesione è libera e volontaria: basta compilare il modulo di adesione e consegnarlo all’ufficio del personale dall’azienda.

Quanto versare

Quando il lavoratore si iscrive può scegliere se versare soltanto il TFR oppure il TFR più un contributo a suo carico, che permetterà di ricevere il versamento del contributo a carico dell’azienda.

Il lavoratore può scegliere in autonomia se versare il minimo stabilito dal CCNL oppure una percentuale superiore.

La prestazione pensionistica

Vediamo adesso come viene corrisposta la prestazione dopo il pensionamento.

Essa può essere richiesta nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, di maturazione dei requisiti per accedere alla pensione pubblica e se sono trascorsi almeno 5 anni di iscrizione al fondo.

Vi è un’eccezione: in caso di invalidità permanente con la riduzione delle capacità di lavoro a meno di un terzo e di cessazione dell’attività lavorativa con un periodo di un’occupazione superiore a 48 mesi, allora la prestazione può essere richiesta cinque anni prima della maturazione dei requisiti per accedere alla pensione pubblica.

Puoi ottenere la pensione complementare sotto forma di rendita da affiancare alla pensione pubblica, oppure richiedere fino al 50% in capitale e la restante parte in rendita.

La RITA

La RITA è la rendita integrativa temporanea anticipata è una liquidazione sotto forma di rendita periodica di una parte o di tutto il capitale maturato che puoi chiedere nel caso in cui il tuo rapporto di lavoro dovesse interrompersi in prossimità del raggiungimento dell’età pensionabile.

A cosa serve? Il suo scopo è quello di agevolare gli iscritti che stanno appunto per ricevere il pensionamento e che magari dovranno affrontare dei periodi complicati prima di accedere alla pensione di vecchiaia.

La RITA inoltre gode di una tassazione agevolata assimilabile a quella prevista per le prestazioni pensionistiche.

Le anticipazioni

Prima del pensionamento si possono richiedere lo stesso i soldi della previdenza complementare.

Ci sono dei casi specifici:

  • Spese sanitarie gravi relative a te, al coniuge e ai figli per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle strutture pubbliche competenti. Si può richiedere fino al 75% della posizione individuale in qualsiasi momento per spese che siano pari o superiori a 1.500€;
  • Acquisto o ristrutturazione della prima casa di abitazione per te o per i tuoi figli, anche in questo caso fino al 75% della posizione individuale e puoi richiederlo dopo 8 anni di iscrizione al fondo per spese pari o superiori a 1.500€;
  • Ulteriori esigenze fino al 30% della posizione individuale, sempre dopo 8 anni e per spese pari o superiori a 1.500€.

I riscatti

Sempre prima del pensionamento è possibile anche chiedere un riscatto, di tutto o di una parte della posizione che è stata maturata fino a quel momento.

Il riscatto può essere parziale del 50% in caso cessazione dell’attività lavorativa che comporti un’occupazione per almeno 12 mesi e non più di 48 mesi, o di cessazione dell’attività lavorativa preceduta da cassa integrazione guadagni, o in caso di cassa integrazione guadagni a zero ore della durata di almeno 12 mesi, o ancora in caso di mobilità.

Il riscatto parziale invece del 90% o totale può essere chiesto per mobilità, licenziamento per giusta causa, per il fallimento dell’azienda o per dimissioni volontarie.

Il riscatto totale del 100% invece può essere chiesto in caso di motivazioni più gravi, come invalidità permanente con la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo, o di cessazione dell’attività lavorativa con l’inoccupazione per più di 48 mesi, o per decesso dell’aderente prima della maturazione dei requisiti di pensionamento: in questo caso la posizione andrà ai beneficiari designati, oppure agli eredi legittimi.


Non sai come investire?

Scopri che investitore sei. Ti bastano 3 minuti per scoprire la strategia migliore per te.

>> INIZIA ORA! <<


I trasferimenti

È possibile trasferire la posizione presso un altro fondo pensione, che sia negoziale o aperto, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, di promozione a dirigente e di cambio contratto all’interno dell’azienda.

Scegliendo questa opzione il percorso previdenziale prosegue e così potrai conservare l’anzianità contributiva maturata, che è importante per avere un’aliquota di tassazione più favorevole al pensionamento e può servire per alcune richieste di anticipazione. Il trasferimento inoltre è gratuito.

L’investimento

Passiamo ora alla parte più pratica della nostra analisi, ovvero cercare di capire come viene gestito il risparmio e soprattutto come i soldi versati vengono investiti.

I contributi versati generano nel tempo dei rendimenti in funzione degli andamenti dei mercati e della linea di investimento scelta.

I soldi vengono investiti rispettando le regole di prudenza definite dalla legge, tenendo conto della finalità previdenziale e non speculativa dell’investimento.

Gli investimenti sono diversificati e hanno un elevato grado di affidabilità.

Vediamo ora quali sono le pluralità delle opzioni di investimento, ognuna caratterizzata dalla propria combinazione di rischio/rendimento:

  • Profilo life cycle;
  • Garantito;
  • Smeraldo Bilanciato (33% azioni – 67% obbligazioni);
  • Rubino Azionario (60% azioni – 40% obbligazioni);
  • Profilo 50% Rubino – 50% Smeraldo;
  • Profilo 50% Smeraldo – 50% Garantito.

    Il comparto garantito è quello più conservativo, dato che è composto al 95% da obbligazioni e al 5% da azioni.

    La gestione mira a realizzare dei rendimenti che siano almeno pari a quelli del TFR, e si potrà contare sulla garanzia del capitale, che consente di soddisfare le esigenze di un soggetto che ha una bassa propensione al rischio e si trova a pochi anni dal traguardo della pensione (possiamo parlare di un orizzonte temporale breve fino a 5 anni dal pensionamento).

    Il comparto smeraldo bilanciato invece è composto al 67% da obbligazioni e al 33% da azioni. Questa gestione risponde alle esigenze di chi non è prossimo al pensionamento o di chi privilegia la continuità dei risultati nei singoli esercizi, e accetta un’esposizione al rischio moderata, quindi maggiore di quella del profilo visto prima.

    L’orizzonte temporale in questo caso è medio/lungo, tra i 10 e i 15 anni dal pensionamento.

    Il comparto rubino azionario invece è il più rischioso, ed è composto al 60% da azioni e al 40% da obbligazioni.

    La gestione di questo comparto mira a realizzare maggiori rendimenti e, soprattutto, si rivolge a un soggetto che cerca rendimenti più elevati nel lungo periodo, e proprio per ottenerli è comunque disposto a rischiare di più. L’orizzonte temporale in questo caso è lungo, oltre 15 anni dal pensionamento.

    Il profilo life cycle invece è un programma di investimento che, a scadenze predeterminate, trasferisce in modo automatico la posizione maturata e i contributi futuri al comparto più adatto, proprio in funzione del tempo che manca alla data del pensionamento indicata dall’aderente.

    Per gli anni che mancano al pensionamento infatti cambierà il comparto di investimento.

    Ecco lo schema:

    Oltre 22 anni 100% Rubino Azionario
    Da 22 e fino a 16 anni Profilo 50% Rubino – 50% Smeraldo
    Da 16 e fino a 8 anni 100% Smeraldo Bilanciato
    Da 8 e fino a 4 anni Profilo 50% Smeraldo – 50% Garantito
    Da 4 anni Garantito

    Questa soluzione è perfetta per chi capisce e ritiene che l’età mancante al pensionamento sia una variabile molto importante per le decisioni di investimento previdenziale, e quindi ritiene importante adeguare in modo automatico il profilo di investimento alle proprie necessità.

    I costi

    Ora possiamo analizzare la parte dei costi.

    Si tratta di una parte molto importante, in quanto essi impattano sui tuoi rendimenti, e di conseguenza diminuiranno l’importo della tua rendita.

    Le spese sono così suddivise:

    • Spese di adesione: 5€ a carico del lavoratore e 5€ a carico dell’azienda, da versare in un’unica soluzione all’atto dell’adesione;
    • Spese da sostenere durante la fase di accumulo direttamente a carico dell’aderente: 22€ come quota associativa annua, che viene ridotta a 12€ per i familiari fiscalmente a carico.

    Per quanto riguarda invece le spese indirettamente a carico dell’aderente, esse variano sulla base del comparto scelto:

    • Garantito: 0,688% del patrimonio;
    • Smeraldo bilanciato: 0,237% del patrimonio;
    • Rubino azionario: 0,263% del patrimonio;
    • Profilo life cycle: in questo caso i costi sono imputati in relazione al comparto di investimento in cui l’aderente risulta attivo.

    Infine abbiamo dei costi da sostenere in caso di anticipazione per spese sanitarie (10€), anticipazione per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa (25€) e per il riscatto totale (25€).

    Per la RITA invece sono 2€ per ogni rata.

    Ti consiglio comunque di consultare il KID e di leggere nel dettaglio tutti i costi e, anche, di soffermarti sull’ISC, indicatore sintetico dei costi, che offre una panoramica in grado di far comprendere al meglio l’onerosità dei comparti.

    Il vantaggio fiscale

    Come ultima parte ci soffermiamo sul vantaggio fiscale, un aspetto importante che merita un approfondimento.

    I contributi che versi sono deducibili dal reddito imponibile entro il limite annuo di 5.164,57€.

    Ricordiamo che la quota del TFR non si conteggia nel limite della deduzione.

    I rendimenti ottenuti dalla gestione finanziaria sono tassati con un’aliquota del 20%, mentre la parte investita in Titoli di Stato e titoli a essi equiparati è tassata al 12,50%.

    L’aliquota sulle prestazioni è al 15%, e si riduce dello 0,30% per ogni anno di partecipazione successivo al quindicesimo, fino a un minimo del 9%.


    Non sai come investire?

    Scopri che investitore sei. Ti bastano 3 minuti per scoprire la strategia migliore per te.

    >> INIZIA ORA! <<


    Fondo Previmoda: Opinioni di Affari Miei

    Ora che abbiamo terminato l’analisi del fondo Previmoda posso fornirti le mie opinioni personali.

    Premetto che, non conoscendo nel dettaglio la tua situazione personale e finanziaria, non posso darti un’indicazione precisa di cosa fare, però posso cercare di farti ragionare.

    Per esempio, se se un lavoratore di circa 50 anni e quindi sei già all’apice della tua carriera, hai un reddito medio-alto e magari stai già portando avanti altri investimenti, allora investire in questo fondo potrebbe esserti utile per integrare la pensione e per beneficiare del vantaggio fiscale di cui sopra.

    Se sei all’inizio della carriera e, quindi, hai ancora a disposizione molti anni, potresti pensare di sottoscrivere il fondo pensione e di beneficiare del lungo orizzonte temporale a tua disposizione, puntando su un comparto azionario che faccia in modo di farti ottenere rendimenti più elevati.

    Dal momento che stiamo parlando dei tuoi soldi, dei tuoi risparmi, e del tuo futuro, ti invito a riflettere a lungo prima di prendere una decisone, di pensare ai pro e ai contro dell’investimento e della tua scelta per poi essere sicuro di non sbagliare e soprattutto di non prendere decisioni affrettate.

    Prima di salutarti ti consiglio queste risorse che potrebbero esserti utili:

    A presto e buoni investimenti!

    Avatar photo
    Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
    Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

    0 Commenti

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *