Investire in ETF è CONVENIENTE? Parola di una…BANCARIA PENTITA!
Gli ETF sono davvero pericolosi? La verità che le banche non vogliono farti sapere
Ti è mai capitato di chiedere consiglio in banca e sentirti dire: “Gli ETF? No, non fanno per te. Sono strumenti rischiosi e complicati.”
Ma è davvero così? O c’è qualcosa che non ti stanno raccontando?
Oggi ti parlo di una storia reale che farà riflettere anche te: quella di Maria Giovanna, una bancaria con 30 anni di carriera che ha scoperto come il sistema finanziario tradizionale lavora contro i risparmiatori.
Un sistema che non lavora per te
Maria Giovanna ha trascorso la sua vita lavorativa in banca, occupandosi di clienti benestanti, con patrimoni importanti. Sembrava un lavoro di consulenza, ma nella realtà non era così.
Lei racconta infatti che “Non vendevamo soluzioni, vendevamo prodotti”.
Il suo obiettivo era proporre continuamente nuovi strumenti finanziari: polizze, fondi e gestioni patrimoniali. Ogni due anni si smontavano i portafogli per venderne di nuovi, indipendentemente dalle reali necessità del cliente.
Il motivo? Le commissioni. Il sistema è progettato per generare entrate a chi vende, non per costruire valore per il risparmiatore.
Perché le banche ti sconsigliano gli ETF?
Quando Maria Giovanna ha iniziato a occuparsi dei suoi soldi in autonomia, si è accorta che la maggior parte dei prodotti che le avevano consigliato non erano efficienti. Alcuni li ha definiti “prodotti spazzatura.”
In banca, gli ETF venivano descritti come strumenti pericolosi, con un sottostante poco chiaro e prestazioni inaffidabili. Eppure, quando ha iniziato a informarsi, ha scoperto la verità:
- Gli ETF sono trasparenti, semplici e a basso costo;
- Replicano l’andamento dei mercati, senza la zavorra delle commissioni elevate tipiche dei fondi tradizionali.
Quindi, perché non te li consigliano? La risposta è semplice: gli ETF non generano profitti per chi te li vende.
Un prodotto tradizionale, come un fondo o una polizza, può avere costi di gestione del 2-4% all’anno.
Questi costi ingrassano il sistema, ma riducono le tue performance. Con gli ETF, invece, i costi sono spesso inferiori allo 0,20% l’anno. E ogni euro risparmiato in commissioni è un euro che rimane nel tuo patrimonio.
Quanto ti costano davvero i prodotti tradizionali?
Facciamo due conti.
Immagina di avere un patrimonio di 200.000 euro: con un prodotto tradizionale che ti costa il 4% all’anno, pagheresti 8.000 euro di commissioni annuali. Quindi in 10 anni significa perdere 80.000 euro.
Ora pensa agli ETF: se scegli un ETF con costi dello 0,20%, spenderesti solo 400 euro all’anno, e quindi in 10 anni, risparmieresti più di 76.000 euro.
Capisci cosa intendo? Quei soldi in più potrebbero lavorare per te e crescere nel tempo, invece di finire nelle tasche di qualcun altro!
La svolta: gestire il proprio patrimonio in autonomia
Maria Giovanna, una volta in pensione, ha deciso di cambiare approccio. Ha iniziato a studiare e a occuparsi direttamente dei suoi investimenti. Oggi utilizza principalmente ETF e ha eliminato i costi inutili che per anni hanno appesantito i suoi guadagni.
Come ha fatto?
- Ha analizzato i costi del passato: ogni banca è obbligata a fornirti un documento che riassume le spese sostenute per i tuoi investimenti. Puoi richiederlo e scoprire quanto stai pagando;
- Ha studiato gli ETF: ha scelto strumenti semplici, che replicano indici globali o settoriali, riducendo al minimo i rischi;
- Ha smesso di inseguire il mercato: ha capito che non serve comprare e vendere continuamente, quanto piuttosto ha capito che concentrarsi sul lungo termine è la strategia vincente.
Cosa puoi fare tu per migliorare i tuoi investimenti?
Anche tu puoi riprendere il controllo del tuo patrimonio. Ecco alcuni consigli pratici per iniziare:
- Chiedi alla tua banca il dettaglio dei costi: ogni anno, entro aprile, devono fornirtelo. Leggi attentamente e verifica quanto stai pagando per le tue gestioni patrimoniali o fondi;
- Studia gli ETF: non serve essere un esperto: esistono ETF che replicano interi mercati, dall’azionario globale all’obbligazionario. Sono facili da capire e molto più economici;
- Riduci al minimo i costi: ogni punto percentuale che risparmi in commissioni è un punto che aggiungi al rendimento del tuo patrimonio;
- Non farti spaventare dalle etichette: se qualcuno ti dice che un prodotto è “troppo rischioso” o “complicato,” chiediti perché te lo sta dicendo, poi informati e fai le tue valutazioni.
La storia di Maria Giovanna ci insegna una cosa fondamentale: non devi accettare passivamente quello che ti viene proposto.
Se hai un patrimonio importante, come i 200.000 euro dell’esempio, è tuo diritto sapere come viene gestito e quanto stai pagando. Non permettere a nessuno di decidere per te, specialmente quando si tratta del tuo futuro finanziario.
Conclusione
Cambiare mentalità non è facile, ma è possibile. Maria Giovanna lo ha fatto, e anche tu puoi farlo.
Il primo passo è semplice: informati, analizza i costi e scegli strumenti più efficienti.
I tuoi soldi devono lavorare e crescere per te, non per arricchire chi te li vende.
Prima di salutarti ti allego qui delle risorse che troverai utili per capire meglio il mio discorso:
- Portafoglio ETF Consigliato 2024: Dove Investire diversificando? Regole Fondamentali e Idee per Portafogli Modello
- ETF Borsa Italiana: Quali si Scambiano su Borsa Italiana? Tutte le Differenze
- Come Investire in ETF: Cosa Sono, Come Funzionano e Quando Conviene Comprare ETF
- Migliori ETF 2024: Tutte le Migliori Risorse per Investire in Maniera Redditizia e Diversificata
- L’Interesse Composto: Calcolo e Funzionamento, Scopri Come Incrementare il Tuo Capitale
Buon proseguimento su Affari Miei!
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