Investire in un Fondo Pensione ha Senso nel 2025?

Il caso di Livia e il dubbio sulla previdenza complementare

Oggi ti racconto la storia di Livia, una nostra ascoltatrice che ha condiviso la sua esperienza negativa con un fondo pensione.

Dopo oltre 15 anni di versamenti, inclusi contributi volontari, TFR e quota del datore di lavoro, ha scelto di riscattare tutto, delusa dai rendimenti ottenuti.

Al di fuori di un risparmio fiscale minimo, i guadagni erano quasi nulli.

Oggi si chiede se abbia senso consigliare a sua figlia, che ha appena iniziato a lavorare, di intraprendere la stessa strada.

Livia quindi si sta domandando davvero se la sua scelta è stata quella corretta e, soprattutto, vorrebbe evitare che sua figlia sbagliasse come ha fatto lei.

Cerchiamo di capire quindi qualcosa in più sulla previdenza e soprattutto come prendere la migliore decisione possibile.

L’approccio sbagliato: tardi e troppo prudente

Il caso di Livia riflette una tendenza diffusa: molte persone si avvicinano alla previdenza complementare troppo tardi, spesso tra i 45 e i 50 anni.

Quando iniziano, scelgono fondi prudenti o garantiti, spinti dalla paura di perdere e consigliati, anche male, dal consulente bancario.

Il problema?

Questi strumenti investono soprattutto in obbligazioni, che negli ultimi 15 anni hanno reso pochissimo.

Se aggiungiamo i costi elevati di alcuni fondi, soprattutto quelli venduti da banche o assicurazioni, i rendimenti diventano quasi nulli.

La combo tra il cominciare a investire troppo tardi e farlo su fondi sicuri e poco redditizi quindi non ti fa ottenere i risultati sperati.

L’inflazione e l’interesse composto: i veri nemici nascosti

Molti si illudono di “aver recuperato almeno il capitale“. Questa è una frase che ci sentiamo dire spesso in consulenza, perché di fronte ai mancati guadagni le persone cercano almeno di consolarsi pensando di aver almeno recuperato il capitale, ovvero quello che hanno investito se lo riportano a casa.

Ma in 15 anni, anche se hai la stessa cifra, il potere d’acquisto è calato, per effetto dell’inflazione.

L’inflazione erode il valore reale del denaro. Inoltre, la tassazione annuale dei fondi pensione rallenta il famoso interesse composto: ogni anno, i rendimenti vengono tassati al 20% direttamente dal gestore, togliendo potenziale di crescita nel lungo periodo.

Diversamente, strumenti come gli ETF permettono di rimandare la tassazione alla vendita, favorendo la capitalizzazione.

Quando ha senso il fondo pensione?

Nonostante tutto, il fondo pensione può avere senso, ma solo se utilizzato con intelligenza.

Un esempio? Versare il TFR.

In molte microaziende, mantenere il TFR in azienda è rischioso. Se l’azienda fallisce, il lavoratore rischia di perdere tutto. Trasferirlo in un fondo pensione può metterlo al sicuro.

Inoltre, il TFR nel fondo beneficia di una tassazione più favorevole rispetto a quella ordinaria prevista alla fine del rapporto lavorativo.

L’importanza della flessibilità e della pianificazione

Un errore comune che commettono molte persone è quello di destinare tutto il risparmio al fondo pensione: questa sicuramente è una cosa che sconsigliamo, perché se tu hai un determinato capitale da parte, non è così che lo dovresti investire.

E sai perché? Principalmente perché, una volta versati i soldi, non puoi più toccarli fino all’età pensionabile.

E se le regole cambiano? Se l’età pensionabile si alza ulteriormente, potresti ritrovarti con risparmi bloccati più a lungo del previsto.

Meglio, quindi, diversificare e usare il fondo pensione solo per una parte del capitale.

Il consiglio per la figlia di Livia

Se hai appena iniziato a lavorare, non escludere il fondo pensione, ma non caderci nemmeno dentro a capofitto.

Valuta la tua situazione, costruisci una strategia flessibile, e considera altri strumenti di investimento.

La previdenza è solo un pezzo del puzzle: non pensare di destinare tutti i tuoi risparmi in un fondo pensione, cerca di vederlo come il completamento di una più ampia strategia.

E parlane in famiglia: il confronto tra generazioni può aiutare a prendere decisioni più consapevoli e ponderate.

Come abbiamo visto parlare di previdenza complementare è molto importante: si tratta di un tassello fondamentale per la nostra vita personale e finanziaria e, come tale, va preso in considerazione nella nostra pianificazione finanziaria.

Prima di salutarti ci tengo a lasciarti alcune risorse che trattano proprio questo tema, che potrai consultare per schiarirti le idee sulla pensione futura:

Buon proseguimento qui su Affari Miei!

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
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