La Prima Gamestop sono State le Cipolle: lo Sapevi?
Ora che le azioni di AMC sono salite (di nuovo) alle stelle per via dei meme e degli utenti Reddit, mi colpisce come se ne parli così tanto.
A parte il fatto che gli acquisti di massa sono stati organizzati sui social anziché in un salotto -così come viene organizzato tutto il resto, d’altronde- non vedo davvero nulla di nuovo.
Infatti le prime azioni Gamestop sono state le cipolle
Era il 1955 e Vincent Kasuga si svegliò come tutti gli altri giorni, ma con una chiara idea in testa: monopolizzare il mercato delle cipolle. D’altronde, siamo onesti, chi di noi non si è mai svegliato con questo desiderio?
Ma controllare il mercato delle cipolle è molto più difficile di controllare il prezzo di un titolo poco capitalizzato:
- Per prima cosa, nessuno deve saperlo. Se si sparge la voce di ciò che stai facendo, il prezzo delle cipolle salirà alle stelle prima che tu possa completare la tua operazione rendendola inutile.
- Il secondo problema è collegato al primo: devi fare in modo che nessuno noti l’enorme quantità di cipolle che hai ammassato, altrimenti la voce si spargerà, ma nascondere migliaia di tonnellate di cipolle non è semplice come sommergere un messaggio un un sub-reddit.
- Da ultimo, devi avere il pieno controllo di tutti i campi di cipolla che produrranno raccolti da qui a quando hai pianificato di completare il tuo losco piano.
Investitori omertosi, magazzini camuffati e una buona dose di ultracapitalismo hanno permesso a Vincent di controllare il 98% delle cipolle esistenti in America entro l’inverno del 1955.
Per risolvere il problema delle cipolle che sarebbero state raccolte nei mesi successivi, ha anche acquistato tutti i possibili futures attraverso dei prestanome, società fittizie e altri escamotage ben congegnati.
Nel 1956, Vince era ormai diventato l’Imperatore delle Cipolle. Così radunò tutti i principali player del mercato in una sala conferenze di Chicago, dove presentò la situazione in termini molto semplici: “Io controllo il mercato e se voi volete comprare delle cipolle, potrete farlo solo al prezzo che stabilisco io”.
Quel giorno riuscì a farsi strapagare per vendere 9 milioni delle sue cipolle.
Ma il piano dell’Imperatore Kasuga era più intricato (e geniale) di questo
Anziché controllare l’offerta per anni, cercando di mantenere il prezzo elevato e sostanzialmente annoiandosi, decise di iniziare a vendere allo scoperto i futures delle cipolle.
A quel punto inondò il mercato con tutte le sue scorte, facendo precipitare il prezzo al punto che in un sacchetto di cipolle, la cosa più preziosa era a quel punto il sacchetto.
A tonnellate furono donate agli enti benefici o persino distrutte, nel tentativo degli agricoltori e dei grossisti di ristabilire un prezzo di mercato equo.
Kasuga ricavò dall’operazione 8,5 milioni di dollari, che al netto dell’inflazione equivalgono oggi a circa 83 milioni di dollari.
La risposta della “lobby delle cipolle” fu mettere pressione a Gerald Ford, Parlamentare statunitense che ovviamente più avanti diventò anche Presidente. Ford fece così approvare l’Onion Futures Act, che è ancora vigente al giorno d’oggi, secondo cui non è legale vendere futures sulle cipolle negli Stati Uniti.
Già, non sto scherzando. Ancora oggi le cipolle sono l’unica materia prima agricola che non ha dei futures, rendendo impossibile per gli agricoltori avere la sicurezza di poter vendere gli ortaggi a un prezzo garantito quando il raccolto sarà pronto.
In conclusione…
Insomma:
- Non c’è niente di veramente nuovo in questa storia;
- Ancora oggi manca una soluzione intelligente al problema delle manipolazioni del mercato;
- In una realtà parallela, vorrei davvero invitare Vincent Kasuga a cena!
Sono cambiate le modalità di comunicazione, i titoli e le attenzioni mediatiche, ma le “meme stock” non sono altro che la versione millennial delle cipolle.
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