Ma che sta Succedendo su Degiro?
Diverse persone mi hanno chiesto un parere su Degiro e sui problemi che si stanno registrando in questi giorni riguardo il report fiscale ed oggi ne approfitto per fare qualche considerazione che vada oltre il problema attuale.
Partiamo dalle basi: Degiro sta avendo problemi nell’elaborare i dati necessari per la dichiarazione dei redditi.
Essendo un broker estero, è necessario dichiarare autonomamente al fisco l’esistenza stessa del conto e gli eventuali guadagni (semplifico con termine non tecnico).
Rispetto ad altre piattaforme che, in pratica, dicono agli utenti di arrangiarsi, Degiro mette a disposizione la fornitura gratuita del report fiscale.
Fin qui tutto ok: negli scorsi anni le cose filavano lisce mentre quest’anno ci sono delle difficoltà che, immagino, derivino anche dall’esplosione della clientela durante il periodo del primo lockdown.
Ma allora Degiro è diventata improvvisamente una pessima piattaforma?
Qui mi tolgo un sassolino dalla scarpa nei confronti di quelli che si offendono quando mi chiedono quale piattaforma usare ed io rispondo “DIPENDE”.
La scelta del broker è importantissima per investire e Degiro non ha mai fatto mistero di una cosa, nemmeno quando in Italia lo usavamo in tre: è un broker low cost.
Non so voi ma qualsiasi cosa compriate, quando vi rivolgete al mercato del low cost, si caratterizza sempre per una serie di mancanze o di servizi in qualche modo spartani.
Se l’esperienza fosse completa e confortevole, il prodotto non sarebbe low cost.
Pensate al ristorante che vi fa pagare la pizza 3€, al paio di scarpe da 20€, all’automobile usata da 2.000€: se una cosa costa poco, qualche problema ce l’ha ed anche se non si vede prima o poi emerge.
In certi casi il low cost è l’unica alternativa disponibile: se guadagno 500€ al mese a nero e nessuno mi fa un prestito e vivo su una montagna, probabilmente l’automobile da 2.000€ è l’unico mezzo che posso permettermi ed anche se ha qualche problemino devo fare di necessità virtù.
Lo stesso, con i dovuti distinguo, vale sui mercati finanziari: se voglio investire 5.000€ non posso andare da Fineco che mi chiede 20€ ad operazione o da Interactive Brokers che mi chiede addirittura un canone.
In questo caso c’è ancora un’altra variabile: non solo il capitale ma ciò che desidero fare.
Io per esempio ho anche Degiro non solo perché sono un addetto ai lavori che fa veramente le cose che insegna ma anche perché è l’unica piattaforma che permette di comprare azioni estere a prezzi accessibili dal mio conto privato.
Non ci sono molte altre alternative sul mercato se ci pensiamo!
Con la mia holding, per esempio, che dispone di risorse finanziarie maggiori uso Interactive Brokers e Directa perché il problema delle commissioni mi tocca meno.
Per concludere
Degiro sta dando dei problemi e forse non sta mantenendo la promessa di fornire in tempi rapidi il report fiscale gratuito.
Però, se ci pensiamo, dobbiamo valutare il servizio per quello che è: un broker low cost che fa il suo “sporco” lavoro.
Ci sono soluzioni che il mercato ha creato come MoneyViz che, se non vogliamo perdere tempo o abbiamo più conti, ci agevolano e sono specializzate proprio sulla risoluzione di questo problema: volendo, l’alternativa c’è.
Se il problema è spendere meno di 100€ per mettere a posto la situazione (o non si vuole perdere del tempo necessario a risparmiare il costo) mi viene da pensare che, forse, piuttosto che investire i soldi bisognerebbe fare altro.
Ma qui entriamo in discorsi troppo complessi per questa sede in cui mi interessava dire due parole sulla scelta del broker.
Chest’è…come amo dire!
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