Pianificazione Successoria e Tutela Patrimoniale: Cosa c’è da Sapere?
Come sottolinea il termine stesso, quando si parla di pianificazione successoria non si intende nient’altro che il percorso attraverso il quale si stabilisce la trasmissione del patrimonio prima del momento del decesso.
In sostanza, quindi, qualsiasi cosa accada nel corso della vita, grazie alla pianificazione successoria si ha la garanzia che il patrimonio ereditario verrà “sistemato” prima della morte. Tuttavia, dobbiamo dire le cose come stanno: in Italia questo tema viene spesso trascurato.
Pensare alla successione non è semplice, e questo, purtroppo, porta la maggior parte delle persone ad ignorare l’argomento. Questo “girarsi dall’altra parte”, però, non è risolutivo ed anzi, a volte è causa di disguidi, complicazioni ed inasprimento dei rapporti tra gli eredi.
Ecco perché, invece di pensare alla scaramanzia, è molto più opportuno chiedere informazioni e supporto per farsi consigliare su quelle che sono le migliori modalità per una trasmissione del patrimonio senza problemi.
In Questo Articolo Si Parla di:
Pianificazione successoria: cos’è e perché è importante farla
Come anticipato, la pianificazione successoria è il percorso che consente, per l’appunto, di pianificare la trasmissione del patrimonio. In poche parole, nulla viene lasciato al caso. Ma, perché ti stiamo consigliando di procedere con questa pratica?
I vantaggi sono molteplici e tutti importanti. Come prima cosa, grazie alla pianificazione successoria potrai scegliere a chi e come destinare il tuo patrimonio ereditario (beni inclusi), evitando che debba essere la legge a pensarci.
Qui però bisogna fare un importante approfondimento che interessa la successione legittima, che vedremo meglio tra poco. Un altro vantaggio della pianificazione successoria riguarda la tutela ai tuoi famigliari, che eviteranno di doversi scontrare per situazioni di conflitto o di interesse personale.
Da ultimo, ma non per importanza, potrai ottimizzare tutto ciò che riguarda il tema della fiscalità successoria, di cui parleremo nell’ultimo paragrafo. Solitamente, quando si parla dei pro di qualcosa, ci si aspetta di dover leggere anche dei contro, ma non qui.
Difatti, non ci sono buone ragioni per cui dovresti o potresti pensare che fare la pianificazione successoria possa essere controproducente per te o per la tua famiglia. Parliamo di una pratica che, volendo guardare, offre una forma di tutela ai tuoi cari e al tuo patrimonio.
Pianificazione successoria: cosa succede dopo il decesso?
Bene, a questo punto, per poter proseguire con il nostro argomento dobbiamo domandarci che cosa succede nel momento in cui venga a mancare una persona. La successione che si aprirà potrà essere di due tipi: legittima o testamentaria.
Le differenze sono sostanziali sia per come avviene la divisione del patrimonio, sia per comprendere quanto sia importante la pianificazione successoria. Che si voglia o no, come stavamo dicendo poco fa, è molto meglio dedicare la giusta attenzione a questo argomento piuttosto che “sperare nell’immortalità”.
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Successione legittima
Nel primo caso, quindi, il defunto non ha lasciato testamento in merito alla divisione del suo patrimonio, e quindi quest’ultimo verrà spartito secondo quanto stabilito dall’articolo 565 del codice civile:
Nella successione legittima l’eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato, nell’ordine e secondo le regole stabilite nel presente titolo.
Perciò, molto semplicemente, se non si fa testamento è la legge che interviene nel merito decidendo cosa, quanto e come spetta a chi. L’articolo riportato qui sopra, ad ogni modo, agisce secondo il principio della gradualità, che presuppone che l’erede più prossimo al defunto esclude quello più lontano.
Pertanto, nel caso in cui il defunto lasciasse il coniuge ed un figlio, questi percepiranno il patrimonio in parti uguali, poiché considerati parenti di pari grado. Lo stesso, però, non accadrebbe nel caso in cui, insieme al coniuge, in vita rimanessero i genitori. Ad ogni modo, se desideri approfondire l’argomento delle quote da destinarsi agli eredi legittimi, ti consiglio vivamente di dare uno sguardo a questa guida.
Successione testamentaria
Nel secondo caso, invece, la successione che si aprirà sarà quella testamentaria, definita dal testamento lasciato dal defunto. Quest’ultimo potrà aver lasciato un testamento olografo, pubblico o segreto, ma in ogni caso, affinché le sue volontà possano essere attuate, è necessario che il documento rispetti determinati requisiti.
Alcuni riguardano la forma, mentre altri il contenuto vero e proprio. Difatti, redigere un testamento non significa poter fare ciò che si desidera con il proprio patrimonio, o almeno, non per la sua totalità. La legge, infatti, tutela i cosiddetti eredi legittimari, ovvero i parenti di grado più stretto:
- Coniuge;
- Figli;
- Ascendenti (solo in assenza dei figli).
A questi ultimi, quindi, una porzione di patrimonio spetta a prescindere da ciò che il testatore (colui che scrive il testamento) inserirà all’interno del suo documento. Questa porzione prende il nome di quota di legittima, e nel caso in cui non venisse rispettata, gli eredi potranno procedere con l’impugnazione del testamento.
Pertanto, anche qui, non bisogna pensare che scrivere il testamento sia un’azione che richiede 10 minuti di tempo. Parliamo di un documento importante che merita tutta la tua attenzione. Ecco perché il nostro consiglio è quello di farsi assistere da noi in questa delicata fase, così da avere la garanzia che il testamento possa trovare applicazione senza alcuna problematica.
Ad ogni modo, una volta che è stata tenuta in considerazione la quota di legittima, il testatore potrà esprimere le sue volontà sulla parte rimanente, nonché la quota disponibile.
Pianificazione successoria e imposte
Come anticipato all’inizio, un altro valido motivo per cui bisognerebbe tenere in considerazione l’idea di pensare alla propria pianificazione successoria è legato alle imposte di successione. In Italia, infatti, a differenza della maggior parte dei paesi europei, la tassazione sulla successione è molto ridotta.
Nel nostro Paese, le aliquote sono del 4%, 6% o 8% con forti franchigie per parenti in linea retta e coniuge. Se non ti sembra vantaggioso, adesso ti mostro cosa succede in alcuni degli altri Paesi europei:
- Francia: aliquote dal 5% al 45% per eredi in linea retta, dal 35% al 55% per gli altri famigliari, 60% per gli altri parenti con franchigie modeste;
- Spagna: tassazione dipende dall’importo e dal grado di parentela, e varia in base alle diverse regioni autonome;
- Germania: aliquote dal 7% al 30% per il coniuge e gli eredi in linea retta, dal 12% al 40% per gli altri famigliari, dal 17% al 50% per i terzi con franchigie modeste.
Poi abbiamo il Regno Unito con aliquote fisse al 40% per ogni erede (coniuge escluso) o, ancora, gli USA con un’aliquota del 55% oltre un milione di dollari. Insomma, in tema di successione, l’Italia sembra quasi rappresentare un paradiso fiscale.
Ulteriori risorse conclusive
Per concludere, ci teniamo a sottolineare che vi sono diversi strumenti che consentono di gestire una pianificazione successoria, e che scegliere quello più adatto non è semplice come si potrebbe pensare. Difatti, la successione deve essere realizzata ad hoc, caso per caso, poiché le situazioni famigliari che si presentano sono sempre molto diverse tra di loro.
Ecco perché, per coerenza e per ovvietà, è necessario variare l’approccio per ogni singola pianificazione. D’altronde quella adatta ad una famiglia composta da due coniugi ed un solo figlio, non potrà essere adatta ad una coppia divorziata, che convive con il nuovo compagno/a e che abbia avuto figli dalla nuova relazione.
Senza dilungarci eccessivamente, quindi, concludiamo questa guida sottolineando che servono soluzioni specifiche dedicate a situazioni e problemi specifici.
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