Prossime IPO 2023: Quali Aziende si Quoteranno?
Quali sono le prossime IPO previste in Italia per il 2023?
Se sei arrivato qui forse già lo sai, ma con IPO si intende l’offerta pubblica iniziale, ovvero lo strumento tramite cui una società ottiene la diffusione dei titoli tra il pubblico (la cosiddetta creazione del flottante), requisito indispensabile per ottenere la quotazione dei propri titoli su un mercato regolamentato.
Insomma, con l’IPO nuove società possono quotarsi in Borsa e questo significa che puoi investirci.
Ma quali sono le prossime IPO per il 2023?
In Questo Articolo Si Parla di:
Il 2022
Prima di vedere quali saranno le prossime quotazioni in Borsa, analizziamo in breve come è andato il 2022.
Il 2022 non è stato un anno entusiasmante per le quotazione in Borsa, in Italia così come nel resto del mondo, dal momento che il mercato delle IPO 2022 è stato parecchio deludente e privo di emozioni.
Il nuovo anno però potrebbe essere caratterizzato da una ripresa e di conseguenza da nuove quotazioni che potrebbero rendere il 2023 un anno migliore del disastroso 2022.
Le principali cause delle riduzioni delle IPO nel 2022 sono state in primis le incertezze e la crescente volatilità connesse alle tensioni geopolitiche internazionali. Non dobbiamo dimenticare nemmeno le criticità dello scenario energetico, e sicuramente l’aumento dell’inflazione e l’accelerazione nella crescita dei tassi di interesse che hanno caratterizzato il contesto macroeconomico fin dai primi mesi del 2022.
Rimarchiamo che la prudenza è d’obbligo, ma gli investitori possono sperare nel nuovo anno.
Attenzione al mercato del lusso
Secondo le previsioni il settore che dovrebbe essere il protagonista indiscusso delle prossime quotazioni in Borsa dovrebbe essere proprio quello del lusso.
Il settore del lusso ha sempre pesato molto sul mercato di Borsa Italiana e quest’anno potrebbe verificarsi un’inversione di tendenza per quanto concerne le scelte delle aziende del lusso. Pare infatti che le aziende, dopo aver percorso la strada dell’inglobamento in grandi colossi internazionali, stiano per virare verso la quotazione in Borsa.
Prossime aziende quotate in Borsa
Vediamo cosa aspettarci da quest’anno.
Le previsioni a Piazza Affari ci dicono che sono attese delle IPO per ben 33 miliardi nel 2023. Il nuovo anno infatti si è aperto con un interesse tutto nuovo per le IPO.
Le IPO Italiane da tenere d’occhio saranno:
- IPO Plenitude (ENI);
- IPO Prada;
- IPO Ferretti Group;
- IPO Lamborghini;
- IPO Italcer;
- IPO Fedrigoni;
- IPO Cantiere del Pardo;
- IPO De Nora;
- IPO Facile.it;
- IPO Epta;
- IPO Satispay;
- IPO Technoprobe;
- IPO Illy;
- IPO Thun;
- IPO Renzo Rosso;
- Technoprobe Spa;
- Civitanovi;
- ThyssenKrupp Nucera;
- De Nora;
- Chiorino;
- Selle Royal;
- Shopfully;
- Rocket Sharing;
- Sailogy;
- Pharma Cosmo;
- Altea Green Power;
- Technoprobe SPA;
- Civitanavi System SPA
- Rocket Sharing Company;
- Farmacosmo SPA;
- Saipem SPA;
- Bifire SPA;
- Redelfi SPA;
- High Quality Food;
- Bellini Nautica SPA;
- Laboratorio Farmaceutico ERFO;
- General Finance;
- Industrie De Nora;
- Solid World Spa;
- Gm Spa;
- Pozzi Milano;
- Imprendiroma Spa;
- Energy;
- Net Insurance;
- Siav;
- Yolo Group.
E per dare uno sguardo anche alle aziende mondiali, con uno sguardo a Wall Street, ecco chi tenere d’occhio:
- IPO TikTok: un’IPO era già prevista per il 2020, ma poi la sua data si è spostata al 2022. Al momento non abbiamo notizie certe sulla prossima data, anche se il 2023 potrebbe essere l’anno buono per la quotazione del social network in più rapida crescita al mondo;
- IPO Reddit: la sua quotazione avrebbe dovuto avvenire a marzo 2022 ma è stata rimandata e potrebbe essere il 2023 l’anno giusto. Reddit è uno dei social network più utilizzato al mondo nato nel 2005;
- IPO Starlink: molti investitori sostengono che l’IPO possa avvenire proprio nel 2023, anche se sembra essere un’ipotesi un po’ azzardata, soprattutto dopo le dichiarazioni di Elon Musk, che affermava che l’IPO potrà avvenire solo quando si realizzerà un flusso di cassa ragionevolmente prevedibile;
- IPO VinFast: si tratta di una società vietnamita di auto elettriche che ha già depositato la documentazione presso la SEC e che si configura per diventare un competitor di Tesla. Per quanto riguarda le tempistiche, il debutto in Borsa potrebbe avvenire a febbraio;
- IPO Discord: si tratta di una società che offre servizi di messaggistica istantanea e streaming a milioni di utenti in tutto il mondo;
- IPO Impossibile Foods: è un’importante azienda americana ed è lo sviluppatore e produttore di sostituti della carne a base vegetale. Essa può contare su importanti investitori famosi quali Bill Gates, Serena Williams e Katy Perry. La data prevista è proprio il 2023;
- IPO Stripe: particolare attenzione alla società di pagamenti online che è stata valutata all’inizio dell’anno scorso 95 miliardi di dollari, e di cui si dice che possa quotarsi in Borsa “da un momento all’altro“;
- IPO SpaceX: la società verrà prezzata a 143 miliardi di dollari, con un aumento del 15% rispetto alla sua ultima valutazione;
- IPO Databrick: la sua valutazione interna è stata abbassata a 31 miliardi di dollari. Si tratta di una grande azienda di dati ancora privata, la cui quotazione potrebbe portare grande speranza nel mondo del cloud.
Insomma, a farla da padrone saranno i Megatrends! Ho dedicato una guida a questo settore.
Nel 2022 si è concretizzata l’IPO di Porsche, che ha debuttato sul listino tedesco il 29 settembre 2022 con una valutazione totale di 75 miliardi di euro. Dalla data di quotazione ha registrato un +26,06% con un rapporto prezzo/utili pari a18,87.
Un Focus sull’IPO Eni: i rumors su Plenitude
Eni è un’azienda grande, già quotata, ma potrebbero esserci delle novità. Infatti, secondo i rumors, alcuni fondi sovrani mediorientali potrebbero essere interessati all’acquisto di una quota di minoranza nel segmento Retail + Rinnovabili di ENI.
Già a partire da aprile 2021, la Società aveva affermato di voler valorizzare la propria quota nel business R+R attraverso alcune operazioni strategiche che comportavano l’IPO o la cessione di una quota minoritaria.
Secondo Milano Finanza si andrebbe quindi ora verso un processo di dual track, mentre Equita sostiene che la valorizzazione attraverso cessione di una quota di minoranza (in particolare l’IPO) potrebbe creare valore per l’alto livello di capex nei progetti di transizione energetica.
Al momento l’IPO Plenitude potrebbe davvero essere l’IPO più importante del 2023, dopo la decisione dello stop dell’anno scorso presa in primavera a causa della volatilità dei mercati e della crisi del mercato del gas. Da monitorare quindi, visto che il 2023 potrebbe essere davvero l’anno per la quotazione.
Focus IPO Prada: una panoramica
Cominciamo con il dire che dell’IPO di Prada si parla ormai da parecchio, circa 10 anni. Prada infatti è già quotata dal 2011 a Hong Kong e sta valutando un dual listing a Piazza Affari. Prada a Hong Kong capitalizza 14 miliardi di euro.
Se dovesse andare in porto si tratterebbe di un’IPO molto importante. Anche la nomina di Andrea Guerra a nuovo CEO potrebbe proprio essere propedeutica verso la quotazione, che se avvenisse potrebbe avere un valore di 1 miliardo di euro. Non si tratta tuttavia di un’operazione né semplice né scontata, dal momento che non ci sono precedenti per un dual listing Hong Kong e Milano.
Focus IPO Lamborghini
Per quanto riguarda Lamborghini, famosissimo produttore di auto di lusso, ci sono diversi rumors riguardo la quotazione. Da molto tempo infatti la società si sta allenando per un’eventuale IPO.
Dopo l’IPO di Porsche, avvenuta con successo, aumentano quindi le speculazioni di mercato e il brand emiliano potrebbe essere il prossimo a diventare quotato. Lamborghini continua infatti a pensare al debutto in Borsa, pensando a una strategia efficace per presentarsi agli investitori.
Secondo le indiscrezioni ci sarebbero degli accordi tra tra il Gruppo Volkswagen e il marchio del Toro: la volontà del conglomerato tedesco sarebbe quella di puntare sull’elettrico e intensificare gli investimenti in quel senso, e questo potrebbe portare all’ingresso del mercato azionario del marchio emiliano.
Motori elettrici: focus IPO Eurogroup Laminations
Il 19 gennaio 2023 è stato presentato il progetto di quotazione che riguarda le azioni ordinarie di nuova emissione, fino a 250 milioni di euro.
Il ricavato sarà utilizzato dalla società per ampliare la capacità produttiva e anche la presenza internazionale con una crescita per linee esterne.
Eurogroup Laminations è leader mondiale nella progettazione, nella produzione e nella distribuzione di statori e rotori per i motori e per i generatori elettrici.
La società intende appunto quotarsi sulla Borsa di Milano: dopo l’offerta la Ems dovrebbe mantenere il controllo della società
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2021: il record delle IPO
Abbiamo visto in apertura che il 2022 è andato male, mentre invece l’anno 2021, nonostante sia stato un anno caratterizzato dalla pandemia, è stato un anno ricco di IPO.
Euronext Growth Milan (ex AIM Italia), ovvero il listino dedicato alle Pmi a più alta crescita ha segnalato un record, nonostante i risultati del 2020, anno all’insegna dei dati negativi e dell’immobilità per molte aziende.
Facciamo un elenco, affidandoci ai dati ufficiali del report, che si focalizzano sulla raccolta da IPO, sulla capitalizzazione di mercato (Market Cap, ovvero quanto valgono le azioni di azienda in milioni di euro) e sulle performance, ossia l’incremento verificatosi dalla raccolta IPO on considerazione della capitalizzazione del momento:
- Vantea Smart: la data risale al 27 gennaio 2021, la raccolta da IPO equivale a 5,1 milioni, mentre il Market CAP è del 99,5. Le performance da IPO ammontano al 277%;
- Almawave: la data risale all’11 marzo 2021, la raccolta da IPO ammonta a 30,0 milioni e il Market cap è di 131, mentre la performance da IPO è del 14%;
- Casasold: la data è del 18 marzo 2021, la raccolta da IPO è di 2,7 mentre il market Cap è del 7,9. Infine, la performance da IPO ammonta al 3%;
- A.B.P. Nocivelli: la data risale al 30 marzo 2021, la raccolta da IPO ammonta a 11,0 e il market Cap è di 108,7. La performance, invece, ammonta al 12%;
- Reevo: la data di questa IPO risale al 6 aprile 2021. All’epoca, la raccolta fu di 5,5 milioni di euro, il market cap di 49,2 e le performance sono del 38%;
- Premia Finance: la data risale al 26 aprile 2021, con raccolta da IPO pari a 1,1 milioni, market cap di 10,9 e performance pari allo 0%;
- Jonix: la data risale al 4 maggio 2021. All’epoca, la raccolta fu di 6,2 milioni, mentre il market CAP, secondo l’AIM, ammonta a 10,9, con una performance del 31%;
- Acquazzurra: la data risale al 13 maggio 2021. All’epoca, la raccolta fu di 2 milioni, mentre il market CAP, secondo l’AIM, ammonta a 20,2, con una performance del 120%;
- G Rent: la data è il 26 maggio 2021. La raccolta fu di 3,3 milioni di euro, mentre il Market CAP è di 18,9, con una performance del 4%;
- Revo: la data risale, come quella precedente, al 26 maggio 2021. La raccolta fu di 220 milioni di euro, con un market CAP di 221,1 e una performance dell’1%;
- 4AIM SICAF Comp. 2 Crowdfun: la data risale al 10 giugno 2021. La raccolta da IPO ammonta a 2,0 milioni, mentre il market CAP ha un valore di 2,0… La performance è dello 0%;
- ATON Green Storage: la data è del 17 giugno 2021. La raccolta fu di 10 milioni, mentre il valore del Market CAP è di 43, 8 con una performance del 46%;
- MeglioQuesto: la data risale al 28 giugno 2021. La raccolta fu di 17,3, mentre il valore del Market CAP è di 117,1, con una performance del 66%;
- ID-ENTITY: datato al 6 luglio 2021, con una raccolta da IPO di 2,9 milioni di euro, vanta un market CAP di 21,7 e una performance del 71%;
- Spindox: la data risale, come prima, al 6 luglio 2021. La raccolta IPO fu di 7,1, con un Market CAP di 54,7 e una performance del 22%;
- Industrial Stars of Italy 4: la data risale all’8 luglio 2021, con una raccolta di 138 milioni, un valore market CAP di 139,2 e una performance dell’1%;
- Ala: la data risale al 20 luglio 2021. La raccolta è stata di 25 milioni, il market cap ammonta a 90,3 milioni.
- Giglio.com: quotata il 23 luglio 2021, con una raccolta di 10,6 milioni in collocamento e una capitalizzazione di 51.240.000 du euro;
- Compagnia dei Caraibi: la data risale al 28 luglio 2021, la raccolta è stata di 13,8 milioni di euro, mentre la capitalizzazione ammonta a €43,7 milioni.
- Omer: ha fatto il suo ingresso il 4 agosto 2021. LA raccolta ammonta a 4,6 milioni di euro, mentre il market cap è di 97,75 milioni di euro;
- Nusco: la data è stata il 4 agosto, come nel caso precedente, e anche stavolta la raccolta è stata di 4,6 milioni. Il Market cap ammonta a 17 milioni di euro;
- Ulisse Biomed: ha esordito il 6 agosto 2021, con una raccolta superiore ai 4 milioni di euro, 34.184 euro di market cap;
- Destination Italia è entrata in borsa il 19 ottobre 2021, con un prezzo per azione di 0,97 € con una VAR( Value at Risk di -1,10) con un volume di 403.500 azioni collocate
- Intermonte Partners Sim si è quotata in borsa il 21 ottobre 2021, con un prezzo per singola azione di 2,80€ e un Value at Risk di -0,16. Una capitalizzazione di 112.940.819 € per una quantità totale di 57.899 azioni.
Un confronto con il passato: qual è il trend?
L’Osservatorio Euronext Growth Milan. non si è limitato a stilare la lista delle new entry ma ha messo a fuoco anche i principali Trend del periodo di tempo compreso tra il 2016 e il 2021, che ha visto crescere il numero della società quotate da 77 a 148.
Questo lasso di tempo viene visto come un passo in avanti per quanto riguarda l’efficienza in termini di dimensione, governance, coverage e liquidità.
Per citare un esempio la corporate governance con le modifiche regolamentari, ha visto il 100% delle società avere almeno un componente indipendente nel board (95% nel 2016), il 65% una quota rosa nel Cda (50% nel 2016), l’89% il voto di lista per la nomina del Cda (57% nel 2016), il 66% almeno un comitato endoconsiliare (58% nel 2016). Il 13% delle società Ex Aim pubblica il Bilancio di sostenibilità (in crescita del +38%).
Nel periodo 2016-2021 aumenta il controvalore medio giornaliero (+436%), passando da 24 mila a 127 mila euro; sale all’81% la quota delle società con la copertura di analisti (55% nel 2016), grazie alla revisione della normata che ha stabilito l’obbligatorietà della ricerca. Più vivace è anche il secondario con più aumenti di capitale (da 42 a 104 milioni) e più prestiti obbligazionari (oggi a 150 milioni; + 200% sul 2016).
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