Se Muore un Figlio Chi Eredita? A Chi Spettano le Quote?
Quando si parla di successione ed eredità ci sono tante domande che possono presentarsi, come, per esempio, se muore un figlio chi eredita? Nell’articolo di oggi ti spiegherò in modo molto semplice e diretto che cosa succede nel momento in cui venga a mancare un figlio.
Difatti, devi sapere che entrano in gioco diversi fattori: era figlio unico? Il coniuge è ancora in vita? E i genitori?
I parenti stretti rappresentano un ruolo cruciale nel tema dell’eredità, sia per il testatore (colui che scrive il testamento) sia per la legge.
Tuttavia, nel caso in cui si desiderasse prendere delle decisioni in merito al proprio patrimonio ereditario, stabilendo a chi spetta cosa, è necessario redigere il testamento. Quest’ultimo, come vedremo meglio tra poco, è l’unico documento in grado di mettere in atto le volontà del testatore.
Inoltre, ti anticipo che se ci avevi già pensato, o se desideri ricevere assistenza per la stesura del tuo testamento, è bene chiedere aiuto ad un professionista in modo tale da tradurre in un documento tutte le tue volontà testamentarie.
In Questo Articolo Si Parla di:
Se muore un figlio chi eredita? Successione legittima
La prima situazione che vedremo è quella che si sviluppa nel momento in cui il figlio venga a mancare senza che questi abbia provveduto a fare testamento. In questo caso sarà la legge a disciplinare la divisione del patrimonio ereditario, e per questo parliamo di successione legittima.
In particolare, ciò che ci interessa in questo caso sono le norme che interessano la successione al figlio, e che pertanto riguardano i suoi genitori ed il coniuge. Nel caso in cui il defunto non abbia lasciato discendenti, fratelli o sorelle, a lui succederanno i genitori in parti uguali o, in caso diverso, l’unico genitore rimasto.
Tuttavia, se oltre ai genitori il defunto abbia lasciato anche fratelli e sorelle germani, ossia nati dagli stessi genitori, anche questi rientreranno nell’asse ereditario e le quote saranno così ripartite:
- Due genitori e un fratello/sorella germani: 1/3 del patrimonio a ciascuno di loro;
- Un solo genitore e un un fratello/sorella germani: 1/2 patrimonio ciascuno;
- Un solo genitore e due o più fratelli/sorelle germani: 1/2 al genitore e l’altro 1/2 da dividersi equamente tra i fratelli/sorelle.
Inoltre, nel caso in cui si presentasse la situazione che i genitori, o anche solo uno non vogliano o non possano succedere al figlio, allora la quota sarà devoluta agli ascendenti più prossimi, così come sancito dall’articolo 569 del Codice Civile.
Nella successione legittima, a differenza di quella testamentaria, l’intera eredità viene suddivisa tra gli eredi legittimi poiché il defunto non ha lasciato testamento circa le sue ultime volontà. Ecco perché, come anticipato, onde evitare che sia la legge a stabilire tutto ciò che concerne il proprio patrimonio è molto importante, per non dire imprescindibile, fare testamento.
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Se muore un figlio chi eredita? Successione testamentaria
Adesso, invece, vedremo che cosa succede nel momento in cui venga a mancare il figlio che ha lasciato testamento. In questo caso la legge interviene in tutela degli eredi legittimari, nonché il coniuge, i figli e, solo in assenza di questi, gli ascendenti.
A questi parenti, dunque, spetta la quota di legittima, una porzione dell’eredità che deve essere tassativamente rispettata, anche se le disposizioni del testatore richiedono diversamente. In questo caso, ad ogni modo, dato che stiamo parlando di successione al figlio deceduto, ci sono due situazioni da prendere in considerazione:
- Successione degli ascendenti;
- Successione degli ascendenti e del coniuge.
La prima situazione è regolamentata dall’articolo 538 del Codice Civile:
Se chi muore non lascia figli [250 ss. c.c.], ma ascendenti, a favore di questi è riservato un terzo del patrimonio, salvo quanto disposto dall’articolo 544. In caso di pluralità di ascendenti, la riserva è ripartita tra i medesimi secondo i criteri previsti dall’articolo 569.
Dunque, in questo caso, ai genitori spetta 1/3 del patrimonio ereditario ciascuno poiché non vi sono altri eredi legittimari a cui destinare la quota di legittima. Il restante 1/3 sarà la quota disponibile su cui ricadono le volontà del testatore.
La seconda situazione, invece, è regolamentata dall’articolo 544 del Codice Civile:
Quando chi muore non lascia figli, ma ascendenti e il coniuge, a quest’ultimo è riservata la metà del patrimonio, ed agli ascendenti un quarto. In caso di pluralità di ascendenti, la quota di riserva ad essi attribuita ai sensi del precedente comma è ripartita tra i medesimi secondo i criteri previsti dall’articolo 569.
Qui, invece, metà del patrimonio ereditario spetta al coniuge, 1/4 ai genitori ed il restante rappresenta la quota disponibile sui cui ricadono le volontà del testatore. Come si può vedere, quindi, i parenti più prossimi al defunto vengono sempre presi in considerazione dalla legge e tutelati da quest’ultima, ma per lo meno, nella successione testamentaria esiste la possibilità di devolvere parte del proprio patrimonio a chi si desidera senza limitazioni o norme da rispettare.
Come vedi, la situazione non è così semplice tradurre le proprie volontà in un testamento che rispecchi esattamente le modalità con cui desideri disporre della tua eredità. Pertanto, rinnovo ancora una volta l’invito a chiedere aiuto ad un professionista.
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