Stampare moneta per salvare i mercati finanziari dal Coronavirus: ecco cosa fanno le Banche Centrali

Stampare moneta oppure no? Questo è uno dei dilemmi che da sempre divide economisti ed appassionati e che è diventato decisamente attuale a causa della crisi finanziaria innescata dall’emergenza sanitaria del Coronavirus.

Cosa hanno fatto finora BCE, FED, Bank of Japan, Bank of England e le altre istituzioni che sono chiamate a gestire questa importante funzione?

Decisamente utili appaiono i dati pubblicati da Bloomberg che ha stilato una “classifica”, se così possiamo dire, degli interventi a sostegno dell’economia e dei mercati finanziari.

Bank of Japan svetta

Il Giappone è noto per l’enorme sostegno pubblico all’economia che, da anni, sta cercando di supportare la crescita non idilliaca del Paese.

Molti, criticando questo approccio, parlano di “processo di giapponesizzazione” anche dell’UE e degli altri Paesi occidentali che condividono bassa crescita ed età anagrafica elevata della popolazione.

Bene, la BoJ già da tempo ha superato il 100% del PIL nipponico detenuto in strumenti finanziari tra cui anche azioni. Con l’emergenza Covid-19 è molto probabile che arrivi alla soglia del 110%.

FED VS BCE

La FED ha raggiunto la soglia monstre di 6 mila miliardi di dollari con i recenti interventi che hanno visto una grossa immissione (2 mila miliardi) a marzo 2020.

La BCE ha ormai a bilancio quasi 5 mila miliardi e non sta certo a guardare, ormai dai vertici il “whatever it takes” inaugurato da Mario Draghi non è più un tabù.

La differenza sostanziale, però, è nel rapporto del totale messo a bilancio dalle due istituzioni rispetto al PIL perché negli USA la Federal Reserve è “ancora” al 28% mentre la Banca Centrale Europea ha già raggiunto il 43%.

E gli altri?

La Bank of England ha annunciato corposi interventi per sostenere il Regno Unito, già alle prese con la Brexit. Al momento, secondo gli ultimi dati disponibili, il supporto ha raggiunto il 21% del PIL britannico.

Anche la Swiss National Bank ha superato il 100% come l’omologa istituzione giapponese ed è probabile che si adegui alle politiche in atto a livello mondiale.

Quale impatto sui mercati finanziari?

Diversi analisti affermano che le Banche Centrali stanno “drogando” i mercati. I tassi d’interesse sono bassi ormai da anni e stanno spingendo gli investitori a caccia di rendimenti verso asset class più rischiose.

Ciò si traduce, inevitabilmente, in maggiore afflusso di liquidità sui mercati azionari con le relative quotazioni che salgono.

Un taglio del supporto pubblico, come già accaduto a fine 2018, può portare a dei cali significativi.

C’è da chiedersi, dunque, se questa strategia sia praticabile nel lungo periodo o se, addirittura, non diventi permanente.

A quel punto, serviranno altre misure che al momento non si intravedono.


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
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