Tassa di Successione: Come si Calcola? Quanto Costa?

Tassa di successione: come si calcola? Se avete questo dubbio siete arrivati nel posto giusto perché in questo articolo ci occupiamo di approfondire proprio questo tema.

Le norme fiscali relative alla successione in caso di morte sono state stravolte da una recente riforma, che ha avuto da un lato il grande merito di fornire almeno ai parenti più stretti del defunto la possibilità di una franchigia, ovvero di un limite entro il quale non si pagano tasse, dall’altro però ha avuto il demerito di cambiare, per l’ennesima volta, una disciplina che per motivi francamente inspiegabili è sempre al centro degli interessi dei governi che si sono avvicendati.

Nella guida di oggi troverete appunto la nuova normativa, quella in vigore dal 2017, che riguarda il calcolo delle imposte di successione, sia che riguardino i beni mobili che invece i beni immobili, tenendo anche conto di eventuali particolarità ed eccezioni, purtroppo sempre presenti nel nostro ordinamento.

Se volete saperne di più sul calcolo delle tasse e delle imposte relative alla successione, continuate a leggere

Cambia tutto con il Decreto Semplificazione

Con il decreto semplificazione è stata cambiata in modo sostanziale la disciplina che riguarda il calcolo delle imposte sulla successione:

  1. È stata introdotta una franchigia, ovvero un limite al di sotto del quale non è necessario presentare dichiarazione di successione e dunque pagare imposte;
  2. sono state modificate le aliquote, che devono essere pagate soltanto sulla parte eccedente la franchigia;
  3. sono stati introdotti nuovi metodi di calcolo per il dovuto sulle proprietà immobiliari.

Imposta di successione: chi è esente dalla presentazione della dichiarazione di successione?

Partiamo da chi è esentato, secondo le nuove norme, dalla presentazione della dichiarazione di successione e, dunque, dal pagamento delle imposte.

La dichiarazione non è dovuta nel caso in cui:

  • il valore dell’eredità sia inferiore ai 100.000 euro;
  • non siano presenti beni immobiliari o diritti di tipo immobiliare.

Del calcolo si occuperà l’Agenzia delle Entrate

Prima di entrare nello specifico della questione, vale la pena di ricordare che del calcolo delle tasse di successione si occuperà comunque l’Agenzia delle Entrate.

Le aliquote e le norme che vi presenteremo nel corso della guida di oggi saranno comunque importanti, in modo da controllare la corretta applicazione delle imposte da parte dell’Agenzia, operazione purtroppo non sempre scontata nel nostro Paese.


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La franchigia per coniugi e figli

Partiamo da chi dovrà pagare l’aliquota più bassa, ovvero i figli e il coniuge del defunto. In questo caso la nuova norma sulle imposte di successione prevede:

  • una franchigia di 1.000.000 di euro ciascuno: questo vuol dire che al di sotto di questa soglia non sarà dovuta alcuna imposta;
  • un’aliquota del 4% per chi supera la franchigia in questione, che deve essere però pagata soltanto per la parte eccedente.

La franchigia per fratelli e sorelle

Per quanto riguarda invece fratelli e sorelle le condizioni sono molto meno favorevoli rispetto a quelle previste invece per coniuge e figli. In questo caso infatti:

  • è presente una franchigia di 100.000 euro: al di sotto di questa soglia non sono dovute imposte;
  • l’aliquota di riferimento è invece del 6%, sempre da calcolarsi esclusivamente sulla parte eccedente.

La franchigia per zii, nipoti, cugini, cognati, parenti fino al quarto grado

Per i parenti fino al quarto grado il legislatore ha individuato la seguente aliquota:

  • aliquota del 6% sul valore complessivo dei beni e dei diritti.

Per tutti gli altri soggetti: l’aliquota sulla successione è dell’8%

Regime meno di favore per tutti gli altri eredi, che non possano vantare un grado di parentela inferiore o pari al quarto. In questo caso infatti l’aliquota da applicarsi è dell’8% sul valore complessivo dei beni e diritti.

Il caso particolare dei disabili

Per quanto riguarda invece gli eredi disabili del defunto:

  • la franchigia ammonta a 1.500.000 di euro

Al di sotto di questa soglia e nel caso in cui non siano coinvolti diritti di tipo immobiliare o comunque immobili non sarà dovuto alcun tipo di imposta.

Per la parte eventualmente eccedente la franchigia di cui sopra, vanno applicate le aliquote in relazione al grado di parentela, così come illustrate in precedenza.

Beni immobili: le cose funzionano diversamente

Per quanto riguarda invece i beni immobili, vale la pena ricordare che vanno pagate le imposte catastali, nonché l’imposta ipotecaria, proprio come nel caso in cui si trattasse di una normalissima compravendita.

Quando: le imposte sugli immobili vanno pagate sempre prima della dichiarazione di successione.

Per il valore catastale: si deve calcolare l’imponibile moltiplicando la rendita catastale dichiarata per il 2%, che è la misura della rendita catastale rivalutata.

Per il valore catastale dei terreni edificabili va invece moltiplicato per 90 il reddito dominicale, che deve essere poi rivalutato del 25%.

Per l’imposta ipotecaria: non valgono le norme generali in materia di imposta ipotecaria, ma si deve piuttosto procedere applicando un’imposta ipotecaria forfettaria del 2%.

Quando in eredità viene ricevuto del denaro: come comportarsi

Quando viene ricevuto in eredità del denaro, questo deve essere necessariamente dichiarato all’interno della dichiarazione di successione, in qualunque forma esso venga ottenuto e a prescindere o meno dal fatto che sia stato depositato in un conto corrente.

Come comportarsi con il conto corrente?

Quella del conto corrente è una delle questioni più spinose che riguardano la successione e le relative imposte.

Il conto corrente viene infatti congelato, di modo da non permettere alcun tipo di transazione almeno fino a quando il conto e il suo contenuto vengano assegnati a chi è stato indicato dal defunto oppure seguendo le norme di legge che riguardano la successione legittima.

Deve essere presentata a questo scopo una copia della dichiarazione di successione all’istituto bancario di riferimento, a meno che l’ammontare dell’eredità non sia al di sotto della franchigia prevista per l’esonero dalla dichiarazione.

Nel caso di conto corrente intestato solo al defunto, dopo che gli eredi ne avranno accettato l’eredità, questi potranno effettuare tutte le operazioni che preferiscono non appena la banca avrà ricevuto la copia della dichiarazione.

Per quanto riguarda invece i conti cointestati, il coniuge in regime di comunione legale ha il diritto ad escutere il 50% della somma, a prescindere da quanto previsto dagli altri eredi.

L’istituto bancario in questo caso si preoccupa di liquidare il coniuge prima di procedere con le operazioni che riguardano l’eredità.

Nel caso di conto cointestato con una o più persone che non siano coniugi entrano a far parte dell’eredità soltanto le percentuali di denaro che sono di spettanza del defunto.

Come si pagano le imposte sulla successione?

A partire da Gennaio 2017, le imposte sulla successione devono essere necessariamente pagate esclusivamente con modello F24.

Non sono previste altre modalità per il pagamento delle imposte suddette, fatta ovviamente eccezione per le somme che invece riguardano il pagamento delle imposte catastali e ipotecarie.

In vista probabili rialzi sulle aliquote

Nonostante la discussione si sia arenata, incontrata la forte ostilità da parte di forze sia di minoranza che di maggioranza, si vocifera di un prossimo aumento delle aliquote per tutte le classi di eredi, nonché per alcuni casi della rimozione della franchigia al di sotto della quale non sono dovute imposte.

Cosa finisce nell’asse ereditario – calcolo della base imponibile e della franchigia

Prima di procedere con la dichiarazione di successione nonché prima di procedere con il pagamento delle imposte sarà utile calcolare anche l’asse ereditario, per controllare appunto se ci si trovi o meno al di sopra dei limiti imposti dalla legge.

All’interno del calcolo dell’asse ereditario dobbiamo includere:

  • il patrimonio immobiliare, che come dovrebbe essere noto è composto sia dai fabbricati sia dai terreni;
  • il patrimonio liquido, che comprende non solo le somme di denaro, depositate o meno in conto corrente, ma anche titoli, prodotti finanziari, fondi di risparmio, etc;
  • quote societarie.

Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, si potrà procedere con una visura per nominativo, nel caso in cui tutti gli immobili che fanno parte dell’eredità siano intestati al de cuius.

Nel caso, invece, di immobili di proprietà non intestati, si dovrà procedere con una visura per immobile.

Il valore è stabilito dal valore catastale, calcolando la rendita catastale e rivalutandola, secondo le attuali norme di legge, del 2%.

La determinazione della consistenza delle altre tipologie di beni è più facile, trattandosi i beni liquidi e, dunque, facilmente stimabili.

Un’ultima nota: i documenti necessari per la dichiarazione di successione

Riportiamo anche, per comodità, quelli che sono i documenti necessari per procedere con la dichiarazione di successione:

  • l’autocertificazione di morte del soggetto scomparso;
  • la dichiarazione sostitutiva che riporti la situazione di famiglia del soggetto defunto;
  • fotocopie di tutti i codici fiscali, tanto del defunto quanto degli eredi;
  • il testamento, nel caso in cui questo sia presente;
  • fotocopia di un documento di identità di tutti gli eredi e anche del defunto;
  • certificato di residenza del defunto;
  • certificati di residenza degli eredi;
  • eventuali atti di acquisto di terreni e fabbricati;
  • gli atti di donazione;
  • eventuali successioni precedenti, se i beni in questione erano stati ereditati;
  • nel caso di presenza di conti corrente bancari e/o postali, una dichiarazione della banca che attesti sia il saldo sia gli interessi;
  • la certificazione della banca per quanto riguarda il possesso di azioni e titoli finanziari;
  • la fattura delle spese funebri;
  • le fatture di tutte le spese mediche sostenute negli ultimi 6 mesi di vita;
  • copia dei contratti con mutui ipotecari.

Ulteriori risorse utili

Infine, ecco qualche altro articolo che potrebbe tornare utile a coloro che stanno cercando informazioni sulla successione e sulle procedure che tale pratica comporta.

Buona lettura!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Successione

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