Tracollo Economia Italiana: Basterà il Recovery Fund a Salvarci dal Baratro?

Ancora non ci eravamo ripresi dalla crisi del 2008 che è arrivata la crisi del Covid- 19. Certamente immaginare un mondo fondato sull’equilibrio economico è un sogno troppo utopistico… nonostante ciò, tutti gli in investitori si sono sentiti frastornati dall’ondata di caos causata dalla pandemia. 

Anche tu? Allora certamente stai cercando di tenere d’occhio la situazione per comprendere l’andamento dell’economia italiana per capire come investire.

Tra le notizie più cercate ci sono quelle legate al Recovery Fund. Proverò a darti tre ragioni per cui secondo me il denaro del Recovery Fund, se bene utilizzato, può aiutarci a salvare il nostro paese.

Il contesto

Per prima cosa facciamo un minimo di ricostruzione del contesto per chi non segue le notizie economico finanziarie con cadenza quotidiana.

Il Recovery Fund è un mega programma di aiuti varato dalla Commissione Europea, che destinerà circa 900 miliardi di euro a tutti i paesi dell’Eurozona colpiti dall’emergenza COVID, sia da un punto di vista sanitario che soprattutto dal punto di vista economico.

Degli aiuti che arriveranno sia sotto forma di denaro a fondo perduto (quindi, appunto, erogazione a fondo perduto), che di prestiti con tassi agevolati, l’Italia sarà uno dei maggiori beneficiari.

Si stima che il nostro Paese riceverà circa 90 miliardi di euro a fondo perduto e una restante parte di importo simile sarà erogata sotto forma di finanziamenti con tassi molto bassi.

Questo significa che il denaro che l’Italia prenderà in prestito avrà un costo più basso rispetto a quando si emettono per esempio BTP, che notoriamente invece hanno dei tassi d’interesse più importanti (e quindi costosi) per i cittadini che pagano le tasse.

La domanda che noi dobbiamo farci come cittadini ma soprattutto come investitori è: tutto questo basterà per salvare la nostra economia e per salvare l’eurozona? In particolare, l’Italia ce la farà oppure no?

Tre ragioni per cui potremmo farcela!

Siccome io sono ottimista per natura in questo articolo voglio darti 3 ragioni per il sì, e voglio commentarle insieme a te cercando di fare un ragionamento che possa anche aiutarti in qualche modo nel definire quelli che saranno i tuoi investimenti futuri.

Vediamole.

#1 Siamo ancora in piedi!

La prima ragione in realtà si riferisce a una delle tante cose negative di cui parliamo tutti i giorni quando facciamo riferimento all’Italia, ma che voglio guardare positivamente proprio perché sono ottimista, cercando di trovare del buono laddove tutti vedono del negativo.

Siamo tutti d’accordo: probabilmente la nostra classe politica è tra le peggiori per tutta una serie di ragioni: incapacità, corruzione e tutte quelle cose che si leggono sui giornali ogni giorno. C’è un però che deve lasciarci ottimisti, ovvero che il nostro Paese sia ancora in piedi nonostante questa classe politica.

Nonostante i peggiori politici e, come dico molto spesso, nonostante i peggiori elettori, ci sono aziende che continuano a esportare, che continuano a creare occupazione, ci sono tanti professionisti che continuano a farsi valere e che fanno ci aiutano a continuare a far parte dell’Unione Europea, seppur a fatica!

Ma è grazie a loro che non ci troviamo alla pari di un Paese del Terzo mondo.

#2 Dobbiamo rispettare delle condizioni

La seconda ragione che mi fa essere ottimista riguarda le condizioni che l’Europa porrà sulla spesa di questi soldi.

Piaccia o no, l’Unione Europea darà dei soldi ai Paesi più colpiti, in particolare all’Italia. Ovviamente, ci verrà chiesto di agire in determinati modi per poterli avere. Sono queste le condizioni

Queste condizioni in realtà non saranno così forzate come qualcuno vorrebbe far credere, ma si tratterà di prescrizioni di buon senso: volendo la semplificare, i soldi che arriveranno saranno controllati e i nostri politici (che, te lo ricordo, sono i peggiori del mondo occidentale) non potranno sperperarli poiché dovranno render conto alle istituzioni europee.

Da cittadino italiano, investitore e imprenditore che opera in questo Paese, mi sento per una volta più tutelato dall’Unione Europea che dallo stato italiano.

Queste condizioni che verranno apposte per permetterci di avere accesso ai finanziamenti certamente saranno legati alla richiesta di mettere a punto riforme che riguardano il welfare, i lavoratori in generale, le condizioni di vita della popolazione.

L’UE con ogni probabilità chiederà riforme strutturali che riguarderanno la costruzione di infrastrutture, green economy, la digitalizzazione, ovvero tutte ciò il nostro Paese dovrebbe fare con urgenza da anni.

#3 Ci sono dei tempi da rispettare

Il terzo punto che mi fa essere ottimista è che i soldi del Recovery Fund si dovranno spendere nell’immediato. Nei piani della Commissione Europea c’è l’intenzione di dare uno shock forte all’economia del nostro continente: ciò comporta che in due o tre anni questi soldi dovranno essere effettivamente investiti e ci sarà una forte pressione affinché le opere vengano realizzate, il denaro venga messo in circolo e si faccia veramente di tutto per attutire il colpo che stiamo subendo da ciò che è accaduto dopo lo shock del COVID.

Queste sono, in sintesi le 3 ragioni, che mi fanno essere ottimista rispetto al Recovery Fund e rispetto anche alla sopravvivenza decorosa del nostro sistema economico.

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Ancora una riflessione

Prima di salutarci, volevo mettere a fuoco un punto molto importante. Parlare male dell’Italia e fare il tifo contro il nostro paese è facile: l’ho fatto a volte anche io perchè fa acchiappare like, raccoglie il malcontento diffuso della popolazione  e funziona sui social network, dove è più semplice attaccare piuttosto che argomentare in maniera seria, precisa e pacata alcune posizioni.

Se non sei scappato all’estero e, come me, vivi in Italia, hai affetti, parenti, amici e conoscenti in Italia, hai la tua attività in Italia, sai che abbiamo solo da perdere facendo il tifo perchè avvenga il disastro.

Quindi che fare in questa fase così delicata? O diventiamo per una volta “tifosi” del nostro Paese (pur sapendo che ci sono una serie di problemi, ma sapendo anche ci sono anche una serie di ragioni che ci possono fare ben sperare), oppure facciamo le valigie e ce ne andiamo.

Io voglio essere ottimista e mi auguro che lo voglia essere anche tu. Magari possiamo ripartire da quelle realtà positive che fanno in modo che l’Italia resti ancora in piedi.

Questo è un passaggio sicuramente fondamentale e sono riflessioni che hanno portato il sottoscritto e il Centro Studi di Affari Miei a creare IO PUNTO SULL’ITALIA, il programma formativo dedicato proprio agli investimenti nella ripresa economica italiana dopo l’emergenza COVID-19.

Abbiamo passato al setaccio tutte le principali realtà che operano nel nostro paese e tutte le principali aziende che producono ricchezza e abbiamo scelto quelle su cui puntare, sia per dare una mano nostro Paese a ripartire, sia  per guadagnarci anche qualcosa… oltre ad essere dei cittadini siamo  pur sempre degli investitori!

Per questo abbiamo filtrato quelle realtà che a nostro parere possono permetterci da qui al prossimo decennio di avere dei rendimenti e dei vantaggi.

Se vuoi scoprire quali sono le aziende su cui noi di Affari Miei abbiamo deciso di investire e vuoi unirti a noi per fare la tua parte, scopri l’offerta qui: Hai tempo fino al 3 maggio 2021 per entrare a far parte della nostra rosa di compagni di investimenti!

Ti aspettiamo su #IOPUNTOSULLITALIA!

 

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Tv

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